Inviato: mer lug 02, 2008 8:49 am
E' un anime assai innovativo, ma privo di metà di quello che gli si vuole affibiare. Un esempio di false credenze da sfatare sono citate qui ad esempio: http://www.speedylook.com/Evangelion.html
Ad esempio, un cambio di decisione sul plot a metà narrazione non fa onore alla regia, e paradossalmente trovo una cosa come "le situazioni di lui e lei" più sviluppato sul piano dei personaggi (sempre di Hideaki Anno) e "rahxephon" meglio costruito sul punto di vista fantascientifico (che è diciamo una copia spudorata di E.), tanto per tornare I.T.
Non è riuscito ad entusiasmarmi per via delle forzature che i nipponici mettono nei loro canovacci (perché purtroppo non esiste una vera pianificazione delle trame in genere), che in genere si salvano grazie ad una forte dose di dinamismo. Quando esso si perde a favore di una introspezione in un certo senso esagerata, sembra perdersi di vista il baricentro dell'anime.
E nonostante comprenda in senso olistico la tradizione giapponese per la non linearità e la non complettezza delle storie (vogliamo vedere gli universi di Leiji Matsumoto quanto siano coerenti? o se esiste un finale? Vogliamo cercare di capire il senso delle ultime serie dei Getter Robot? o vedere quante siano finite le opere di GO Nagai? Akira che è stato chiuso a forza ma che avrebbe potuto continuare per altri 6 volumi, affogando la trama in un lungo inseguimento dilatato all'infinito? possiamo anche soprassedere al messaggio diametralmente opposto che hanno l'anime e il manga di Ghost in the Shell, se vogliamo farci del male), è e permane frustrante, soprattutto perché molti elementi tanto misteriosi quanto affascinanti per il pubblico orientale per me hanno un senso differente e si smorzano.
Poi, effettivamente, vogliate scusare questa verve polemica, è che sono un grande aficionado della narrazione per immagini, e vederne una così a singhiozzo la trovo mal digeribile. E poi forse mi da fastidio tutto questo hype che si è autoalimentato, dove entusiasmi creano altri entusiasmi, mentre spesso la voglia di "rivoluzione" fa dimenticare certe nozioni base di narrazione, e cade nel pretenzioso proprio perché non ha una solida struttura portante dietro.
Se posso suggerire un film di animazione che trovo splendido è Jin Roh (il regista è della stessa scuola di Mamoru Oshii), che ha veramente un'atmosfera malinconica, fatale, ed un gioco di specchi denso e - perché no? - commovente.
In occidente adoro l'animazione dei fratelli Quay, che hanno preso molto da Jan Švankmajer e dato altrettanto ai Tool quando dovevano fare i loro eccezionali video.
Ad esempio, un cambio di decisione sul plot a metà narrazione non fa onore alla regia, e paradossalmente trovo una cosa come "le situazioni di lui e lei" più sviluppato sul piano dei personaggi (sempre di Hideaki Anno) e "rahxephon" meglio costruito sul punto di vista fantascientifico (che è diciamo una copia spudorata di E.), tanto per tornare I.T.
Non è riuscito ad entusiasmarmi per via delle forzature che i nipponici mettono nei loro canovacci (perché purtroppo non esiste una vera pianificazione delle trame in genere), che in genere si salvano grazie ad una forte dose di dinamismo. Quando esso si perde a favore di una introspezione in un certo senso esagerata, sembra perdersi di vista il baricentro dell'anime.
E nonostante comprenda in senso olistico la tradizione giapponese per la non linearità e la non complettezza delle storie (vogliamo vedere gli universi di Leiji Matsumoto quanto siano coerenti? o se esiste un finale? Vogliamo cercare di capire il senso delle ultime serie dei Getter Robot? o vedere quante siano finite le opere di GO Nagai? Akira che è stato chiuso a forza ma che avrebbe potuto continuare per altri 6 volumi, affogando la trama in un lungo inseguimento dilatato all'infinito? possiamo anche soprassedere al messaggio diametralmente opposto che hanno l'anime e il manga di Ghost in the Shell, se vogliamo farci del male), è e permane frustrante, soprattutto perché molti elementi tanto misteriosi quanto affascinanti per il pubblico orientale per me hanno un senso differente e si smorzano.
Poi, effettivamente, vogliate scusare questa verve polemica, è che sono un grande aficionado della narrazione per immagini, e vederne una così a singhiozzo la trovo mal digeribile. E poi forse mi da fastidio tutto questo hype che si è autoalimentato, dove entusiasmi creano altri entusiasmi, mentre spesso la voglia di "rivoluzione" fa dimenticare certe nozioni base di narrazione, e cade nel pretenzioso proprio perché non ha una solida struttura portante dietro.
Se posso suggerire un film di animazione che trovo splendido è Jin Roh (il regista è della stessa scuola di Mamoru Oshii), che ha veramente un'atmosfera malinconica, fatale, ed un gioco di specchi denso e - perché no? - commovente.
In occidente adoro l'animazione dei fratelli Quay, che hanno preso molto da Jan Švankmajer e dato altrettanto ai Tool quando dovevano fare i loro eccezionali video.