Il futuro della musica

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Il futuro della musica

Messaggioda Monochrome » mer set 17, 2008 2:43 pm

Tema affrontato diverse volte... questa la novità del giorno. Interessante, anche se da "dinosauro" cresciuto col vinile, niente mi darà mai le "soddisfazioni" del supporto fisico!!!

da www.repubblica.it

Su MySpace migliaia di canzoni. Il juke-box più grande del mondo
di ERNESTO ASSANTE

ROMA - Ascoltare la musica che vogliamo, quando vogliamo, gratuitamente. Avere a disposizione il jukebox più grande del mondo, con diversi milioni di canzoni tra le quali scegliere. Un sogno che sta per diventare realtà. Tra qualche settimana vedrà la luce MySpace Music, una joint venture che vede insieme la News Corp. di Rupert Murdoch e tre delle quattro grandi major musicali, la Warner, la SonyBmg e la Universal, che ha l'obbiettivo di diventare il principale sito musicale del mondo, un incredibile "jukebox stellare" nel quale entrare via Internet per poter ascoltare musica a richiesta (in "streaming") e creare playlist senza dover pagare, come quando ascoltiamo la radio. Ma anche per scaricare musica, sia gratuitamente con il supporto di sponsor, sia a pagamento con una partnership con Amazon.

Quando il sito vedrà la luce, probabilmente prima della fine del mese, il suo catalogo conterrà diversi milioni di canzoni, non solo quelle delle major ma anche di moltissime etichette indipendenti che hanno aderito al progetto, gli utenti potranno creare playlist con centinaia di brani, e potranno scambiarsi liste di brani, massimo dieci, da far ascoltare ad altri. In aggiunta i diversi milioni di artisti e band emergenti che oggi hanno già una loro pagina su MySpace dove possono far ascoltare gratuitamente fino ad un massimo di sei brani, con il nuovo sistema potranno caricare il loro intero catalogo di canzoni e renderlo disponibile, magari guadagnando qualcosa con la pubblicità.

La musica sarà gratis, dunque, e a pagare saranno gli sponsor. Tra i primi ad aderire al progetto la Sony Pictures, McDonald's e la Toyota Motors, che sovvenzioneranno download di brani, playlist e lettori di musica personali. La nuova azienda nasce con un investimento di 120 milioni di dollari che la News Corp ha deciso di fare per muovere alla conquista definitiva del mercato musicale, che ormai è destinato a essere sempre più on line e sempre meno nei negozi, come dimostrano le cifre della crisi del settore discografico e del successo di iTunes, che già oggi negli Stati Uniti vende più musica di qualsiasi altro negozio.

Del resto il nostro modo di ascoltare e di scoprire musica è ormai cambiato, è la rete ad essere il centro della comunicazione musicale, il luogo immateriale dove, spesso senza il filtro delle case discografiche, dei manager, gli artisti e il pubblico più giovane si incontrano, ma anche dove i vecchi appassionati possono trovare soddisfazioni che gli altri media ormai non concedono più. Per le case discografiche che si sono accorte del fenomeno con un ritardo imperdonabile, MySpace Music è un'ancora di salvataggio offerta da Rupert Murdoch per non essere spazzate via definitivamente, l'occasione per creare un nuovo mercato globale nel quale vendere la musica, ma anche il merchandising, le magliette, i dvd, i biglietti dei concerti, tutto quello che è legato alle star e che può consentire di risollevare le sorti dell'industria.

Nonostante già esistano servizi di "jukebox" come Last. fm e Imeem, le chiavi di volta sulle quali Murdoch e i discografici scommettono sono due, il successo dei "social network", e la crescente richiesta di musica on line. Che il mix possa funzionare lo dimostra certamente il successo di iTunes, che vende milioni di canzoni al mese, ma soprattutto quello di MySpace: "MySpace ha sostituito i cinema, i centri commerciali, la piazza, la discoteca e i bar come il luogo deputato per incontrarsi", scrive Janet Komblum su Usa Today, "essere un teenager, oggi, in America, significa far parte di questo network sociale".

E' la community, insomma, il vero motore del successo di MySpace, ed è anche l'oggetto della maggiore attenzione da parte di comunicatori e sociologi, proprio perché è stata scelta dai giovani, con straordinaria rapidità, come luogo d'elezione, come "agorà" generazionale. Ad aver avuto l'idea originaria, nel 2003, sono stati Tom Anderson e Chris DeWolfe, che hanno venduto MySpace nel luglio del 2005 alla News Corporation di Rupert Murdoch per 580 milioni di dollari.
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Re: Il futuro della musica

Messaggioda Boy Zoner » mer set 17, 2008 4:10 pm

[quote="Monochrome"]

Un sogno che sta per diventare realtà.


sogno? sta roba qua è un incubo.
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Re: Il futuro della musica

Messaggioda ouroboros » mer set 17, 2008 5:19 pm

nulla potrà mai superare il calore, la bellezza e il piacere del vinile (io stesso ne ho circa 15 mila, tra lp, pictures e 45 giri), e vogliamo mettere il fascino delle "B side" sui singoli, magari spulciando mercatini e negozi,come si faceva negli anni 80, e la gioia di trovare un pezzo raro....gli mp3 sono freddi numeri e bit, meno costosi, ma anche senza alcun fascino....
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Messaggioda ForgottenTear » mer set 17, 2008 6:19 pm

Più che latro, da un punto di vista pratico, se la qualità è quella dei riproduttori di Myspace, dio ci scampi.
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Re: Il futuro della musica

Messaggioda Monochrome » mer set 17, 2008 7:14 pm

Boy Zoner ha scritto:
Monochrome ha scritto:
Un sogno che sta per diventare realtà.


sogno? sta roba qua è un incubo.


Boy, se devi "quotare", quota bene.... azz, sembra che quella frase l'abbia scritta io!!! :shock:
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Messaggioda Telemaco33 » gio set 18, 2008 8:55 am

In tutto ciò aumenta anche il numero delle etichette indipendenti che producono (tra tanta roba inutile) anche autori eccezionali. Stampano su vinile, curano l'artwork nei particolari ecc.

Forse questo sistema "juke-box" in lo-fi ha tante e troppe falle. Vedremo gli sviluppi.
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Messaggioda AHA! » gio set 18, 2008 11:43 am

ForgottenTear ha scritto:Più che latro, da un punto di vista pratico, se la qualità è quella dei riproduttori di Myspace, dio ci scampi.


Verissimo, quei lettori ammazzano direttamente la qualità del suono, in quanti hanno preso il mio cd scrivendomi poi "porca trota che produzione e che suoni!", mentre il lettore mp3 di MS purtroppo dà molte limitazioni... da collezionista, I'm sorry, ma apprezzo il formato fisico 45060505040000 volte di più di quello digitale anch'io :-D (suvvia, dopotutto a chi piace VERAMENTE il contrario? Ok adeguarsi ai tempi, ma i dischi... son dischi :P )
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Messaggioda dave » gio set 18, 2008 12:09 pm

la musica in Mp3 è un suicidio legalizzato. Io, come già ripetuto più volte, scarico il meno possibile. In più, ho la "fortuna" di avere uno stereo retrò, che legge a fatica i cd masterizzati, pertanto o mi tengo gli mp3 sul computer (e detesto ascoltare la musica così!!!), oppure mi compro un cd o un vinile. Purtroppo, le nuove generazioni vengono deviate da queste nuove forme di diffusione musicale...
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Messaggioda ForgottenTear » gio set 18, 2008 6:17 pm

C'è d adire che certe operazioni non aiutano, si vedano (e apro una piccola parentesi off topic perchè le sto ascoltando ora e la cosa mi fa incavolare) le confezioni delle ristampe degli album dei Klinik, fatte apposta in pratica per rigarti il cd ogni volta che lo estrai, proprio una bella idea!!!
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Messaggioda prince rupert » gio set 18, 2008 6:37 pm

NOI TIREREMO DIRITTO !
....e gente giusta che rifiuti d'esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda....
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Messaggioda drunkboy » sab gen 03, 2009 12:27 am

In casa mia solo originale
Sono assolutamente contrario al download illegale...lo vedo come una scusa per avere tutto e gratis
Certo anche io ai tempi mi facevo copiare qulache cassetta dall'amico...ma erano altri tempi
Ora ormai e' la prassi...tra l'altro anche nella grande distribuzione ormai i prezzi dei cd si sono sensibilmente abbassati,ma poco importa perche' tutti sono abituati ad vere gratis
La musica usa e getta senza sentimento...che tristezza quei suoni compressi e quelle copertine scaricate
I ragazzini ti prendono per scemo se compri un cd
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Re: Il futuro della musica

Messaggioda MAXLINE » gio feb 19, 2009 9:13 pm

Riesumo questo topic dopo aver letto l'introduzione del buon Fuzz sul nuovo numero di Ritual a proposito del declino del cd come supporto.
Chi ha letto il servizio non faticherà a capire, chi invece non l'ha fatto si farà un'idea di quanto è sacrosantamente citato.
Personalmente, in veste di recensore, ho notato in questi ultimi mesi una spiccata propensione da parte delle labels alla reticenza in fatto di invio dei cd promo da "lavorare" a favore di files scaricabili immediatamente dai vari siti.
Ciò, apparentemente, potrebbe non significare molto.
Invece, ne sono convinto, è l'inizio di un lento ma segnato declino del cd come "contenitore musicale" e l'inizio di una nuova, strana, impersonale era di musica digitale direttamente fruibile con semplice un click .
Ne abbiamo già parlato ma è utile rimarcarne ancora l'importanza.
Non credo e non ho mai creduto che proprio tutto ciò che si possa considerare innovativo funzioni bene e che sia per forza produttivo in termini qualitativi.
Anzi.
La necessità di ridurre costi e tempi ha quasi costretto il mercato discografico ad una contrazione dei prodotti sopprimendo uno strumento valido ma, a questo punto, costoso come il compact disc.
Al collezionista, all'ascoltatore attento ed esigente non resterà altro che tenersi caro e stretto l'archivio costosissimo rimediato negli anni e rimpiangerne i gloriosi fasti, cercando nel contempo di non farsi invadere la memoria del pc da migliaia di files dalla qualità sonora discutibile, se non addirittura scadente.
Finchè potrò, e anche oltre, farò del cd il mio personale, insostituibile mezzo per ascoltare la mia musica.

Fino alla fine.
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Re: Il futuro della musica

Messaggioda Chemnitz » gio feb 19, 2009 9:25 pm

Max ho letto anche io l'editoriale di Fuzz.
E' la verità, ma io cerco sempre di dare la precedenza alle labels che mi mandano ancora il cd 'fisico', alla faccia dei promo da scaricare!
I negozi di dischi continuano a chiudere (ultima vittima: La Muse Malade a Roma, che era il punto di ritrovo degli appassionati neofolk) ma io continuo a pensare che se hai un disco in mp3 nel PC, non hai nulla...ma vallo a far capire ai 18enni di oggi, che sono cresciuti con gli mp3 ed il digital download.

Il cd però non scomparirà facilmente perchè il collezionismo esiste ed esisterà sempre, ma andremo incontro a nuove uscite in edizioni ultralimitate solo per chi la pensa come noi....il vinile come vedi ancora non muore, sono moderatamente fiducioso anche per il cd :wink:
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Re: Il futuro della musica

Messaggioda MAXLINE » gio feb 19, 2009 11:02 pm

Penso che tu abbia centrato il nucleo dell'argomento, Chem.
La predisposizione marketiing sta volgendo lo sguardo alle nuove tendenze, ai ragazzini che consumano musica usa e getta.
Oggi fai ascoltare loro i Tokio Hotel e li accettano entusiasti, domani scoprono per fortuito caso una song dei VnV Nation (...bazzicando su eMule non è poi così improbabile...), e la includono nel lettore mp4 assieme ai primi, non conoscendo nemmeno un frammento di cultura underground.
Ecco il punto: l'elevata fruibilità di files musicali se da una parte ha allargato orizzonti di accesso dapprima limitati, non dà più modo all'individuo di sbattersi a cercare, scoprire ed apprezzare appieno cosa significhi amare la musica.

Il nuovo che avanza, se mi è concesso, mi spaventa per vacuità.
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Re: Il futuro della musica

Messaggioda Chemnitz » gio feb 19, 2009 11:42 pm

Tra l'altro Fuzz dice anche una cosa verissima nell'editoriale, ovvero che per le nuove generazioni non esiste la parola "archivio", oggi nel lettore mp3 di un ragazzino trovi centinaia di brani senza un filo logico, si salta da un gruppo ad un altro in un istante, magari si passa dal 1980 al 2009 in 3 minuti, saltando generi e tempi in modo completamente casuale!
Io invece sono molto legato all'ascolto di un album intero, cazzo quelle 10 canzoni che hanno un significato solo se ascoltate una dietro l'altra!!!
Ah, altri tempi Max...
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