CHANGE???

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Re: CHANGE???

Messaggioda Diòscuro » gio feb 18, 2010 5:53 pm

Sul nucleare, il Bellissimo San Obama segue le orme di Berlusconi

http://www.libero-news.it/news/351481/N ... ilvio.html
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Re: CHANGE???

Messaggioda dave » lun mar 22, 2010 10:53 am

Sarà una piccola cosa, ma il "change" c'è stato rispetto al cowboy di prima. E francamente invidio gli americani per avere un Obama; con tutti i difetti che ha, almeno è un politico e noi in Italia sappiamo bene cosa vuol dire NON avere politici...complimenti a Obama!

.
Nella notte il "sì" della Camera con 219 favoervoli e 212 contrari
Assistenza medica per 32 milioni di americani che ne erano sprovvisti

"Questo è il vero cambiamento"
Passa la riforma sanitaria di Obama

Ora tocca al Senato. Il presidente ha vinto le ultime resistenze degli antiabortisti
dal corrispondente FEDERICO RAMPINI


La speaker della Camera, Nancy Pelosi parla dopo il voto sulla riforma sanitaria
NEW YORK - "Questa non è una riforma radicale ma è una grande riforma. Questo è il vero cambiamento". Così a mezzanotte, ora di Washington, Barack Obama ha salutato lo storico voto della Camera. Un'ora prima con 219 sì contro 212 no, sotto la presidenza di Nancy Pelosi la Camera aveva approvato la sua sofferta riforma sanitaria. E' passata una legge di straordinaria portata, che dopo l'approvazione del Senato estenderà a 32 milioni di americani un'assistenza medica di cui erano finora sprovvisti. E' la fine di un incubo, 14 mesi in cui il presidente si era giocato la sua immagine su questo "cantiere progressista".

LA SCHEDA: IL TESTO DELLA RIFORMA

Obama ce l'ha fatta su un terreno dove da mezzo secolo tutti i presidenti erano stati sconfitti. Ha affrontato una piaga sociale, che vede l'America molto più indietro degli altri paesi ricchi per la qualità delle cure mediche offerte all'insieme della popolazione. Forse il suo partito pagherà qualche prezzo alle elezioni legislative di novembre, ma i democratici hanno messo la loro firma esclusiva (senza un solo voto repubblicano) su una delle più ambiziose normative sociali del paese. 34 di loro hanno votato contro, per paura di giocarsi la rielezione a novembre, di fronte all'offensiva della destra che dipinge questa legge come la "socializzazione delle cure mediche" e l'anticamera di una bancarotta di Stato. Ma fino all'ultimo le defezioni nel partito di maggioranza hanno rischiato di essere ben più elevate.

La pattuglia più numerosa dei "dissidenti" era quella degli antiabortisti, guidati dal deputato Bart Stupak del Michigan. E' stato decisivo l'intervento di Barack Obama nelle ultimissime ore. Rinviato il suo viaggio in Indonesia, il presidente ha fatto pressione personalmente su ciascuno dei deputati incerti. Agli antiabortisti ha offerto una garanzia speciale: proprio mentre la Camera era riunita per le votazioni, ieri Obama ha firmato un "ordine esecutivo" che rafforza il divieto di usare i fondi federali per rimborsare le spese delle interruzioni di gravidanza. A quel punto Stupak e la pattuglia di antiabortisti sono passati a favore della riforma, garantendo la maggioranza per l'approvazione della legge. L'ultimo voto al Senato è previsto in pochi giorni, ed entro questa settimana Obama dovrebbe firmare la legge.

I primi effetti di questa riforma, in vigore da subito, colpiranno gli abusi più odiosi delle assicurazioni. Sarà vietato alle compagnie assicurative rescindere una polizza quando il paziente si ammala, una pratica fin qui tristemente consueta. Sarà illegale rifiutarsi di assicurare un bambino invocando le sue malattie pre-esistenti.

Diventeranno fuorilegge anche i tetti massimi di spesa, usati dalle assicurazioni per rifiutare i rimborsi oltre un certo ammontare (un costume particolarmente deleterio per i pazienti con patologie gravi che richiedono terapie costose, come il cancro). I genitori avranno il diritto di mantenere nella copertura della propria assicurazione sanitaria i figli fino al compimento del 26esimo anno di età, una norma particolarmente attesa in una fase in cui i giovani stentano a trovare un posto di lavoro (e quindi non hanno accesso all'assicurazione che di solito è connessa a un impiego stabile). Più avanti, entro il 2014, scatteranno gli altri aspetti della riforma, quelli che porteranno 32 milioni di americani ad avere finalmente diritto a un'assistenza. Di questi, la metà circa entreranno sotto la copertura della mutua di Stato per i meno abbienti, il Medicaid. Quest'ultimo garantirà cure gratuite fino alla soglia di 29.000 dollari di reddito annuo lordo, per una famiglia di quattro persone. Altri 16 milioni dovranno invece comprarsi una polizza assicurativa. Ma potranno farlo scegliendo in una nuova Borsa competitiva sorvegliata dallo Stato, e riceveranno sussidi pubblici fino a 6.000 dollari, onde evitare che l'assicurazione gli costi più del 9,5% del loro reddito. Multe salate per le aziende con oltre 50 dipendenti che non offrono l'assicurazione sanitaria ai dipendenti. Perché questo resterà comunque anche dopo la riforma il tratto distintivo del sistema sanitario americano, imperniato sulle assicurazioni private, e ben lontano dai servizi sanitari nazionali dei paesi europei.

Manca, nella riforma, quello che all'origine doveva essere l'aspetto più radicalmente innovativo: la cosiddetta opzione pubblica. Di fronte alle accuse di voler imporre un "socialismo medico di tipo cubano" - secondo uno slogan usato dalla destra populista del Tea Party Movement - i democratici hanno abbandonato quell'idea, che avrebbe creato un'assicurazione di Stato disponibile a tutti, a costi contenuti, per far concorrenza alle assicurazioni private. In compenso ci sarà una stangata fiscale sulle multinazionali farmaceutiche, per finanziare una parte dei costi della riforma.

Il voto compatto di tutti i repubblicani contro la riforma sancisce la sconfitta di Obama su un terreno: la ricerca di larghe intese bipartisan per fare avanzare le sue riforme. Questo potrebbe danneggiare un presidente che nel novembre 2008 conquistò la Casa Bianca anche grazie ai voti degli indipendenti, l'elettorato fluttuante di centro. Ma la destra è scivolata su posizioni estreme e Obama ha dovuto fare un calcolo diverso: rinunciare a questa riforma avrebbe deluso la base più progressista e militante del partito democratico, spingendola all'astensionismo alle elezioni di novembre. La vittoria alla Camera ha del miracoloso perché appena due mesi fa la riforma sembrava condannata, quando i democratici persero un'elezione cruciale nel seggio senatoriale del Massachusetts che era stato di Ted Kennedy. Proprio le compagnie assicurative hanno fornito a Obama l'opportunità per riprendere l'iniziativa: il rincaro del 39% delle tariffe imposto dal colosso assicurativo Blue Cross in California un mese fa è diventato il simbolo di un sistema iniquo e perverso. Da quell'episodio è cominciata la riscossa di Obama, che ha accusato i repubblicani di essere al servizio di un capitalismo sanitario che accumula profitti speculando sulle sofferenze dei cittadini
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Re: CHANGE???

Messaggioda enry » lun mar 22, 2010 5:03 pm

Quello dei repubblicani è stato un autogoal di proporzioni epiche, gli costerà anche le prossime elezioni. Davvero odiosa questa cosa delle assicurazioni. Comunque, tralasciando Bush che era troppo impegnato ad esportare democrazia, mi chiedo come mai Clinton non abbia messo mano a questa vergogna a tempo debito, bah...
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Re: CHANGE???

Messaggioda Diòscuro » lun mar 22, 2010 5:21 pm

in breve: Obama altro non è che un ennesimo prodotto a tavolino di alcuni poteri forti, sx o dx stessa solfa, con debite sfumature.
Su questa riforma: incompletezza è dir poco, dato che restano fuori più di 250 milioni di americani.
Meglio comunque per chi si trova assistito.
Un Obama in Italia? mah, gli USA hanno una storia ben diversa dall'Italia: Hanno avuto il colonialismo, lo schiavismo, etc.... cosa che l'Italia non ha avuto affatto. E Obama arriva al seggio presidenziale (ben guidato dalle lobbies liberal e dalla fam. Kennedy, non dal ghetto ma era già un miliardario come altri....) dopo ....4 secoli di esclusioni di persone di colore da alcune cariche (avevamo già visto persone di colore a destra in USA), ma ci abitavano già in USA da secoli.
In Italia invece non troppi mesi fa c'è chi fantasticava di far Presidente il primo extracomunitario di passaggio: robe da Veltroni e Franceschini...diamogli almeno il tempo di ambientarsi prima di regalare alte cariche.

Altra incompletezza dell'articolo: e così sarebbero estromesse le potentissime lobbies farmaceutiche in Usa? :shock:
E' fantascienza. Ma se anche l'OMS non è libera, anzi è di fatto 'privata' ....ce ne vuole.
Tra l'altro Obama ricevette in campagna elettorale appoggi molto sostanziosi dagli abortisti estremi: la normativa USA sull'aborto è stata estesa ben oltre i nostri limiti, fino non ricordo quale mese finale, ben finanziato dalla lobby autonegante e antinazionale, quelle con le idee dell'autosterminio. Oggi invece è appoggiato dagli antiabortisti. Allora non è buona politica o ideale, è opportunismo dietro pagamento.
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Re: CHANGE???

Messaggioda enry » lun mar 22, 2010 9:10 pm

:-) :-)
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Re: CHANGE???

Messaggioda Diòscuro » lun mar 22, 2010 9:41 pm

Aggiungo: Obama è stato voluto dalla finanza per rattoppare i guasti della finanza stessa.
Non a caso ci sono migliaia di articoli in USA ed EU che dicono chiaro e tondo che le più grandi e potenti Banche d'affari e d'investimento hanno finanziato la sua campagna elettorale: JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS ecc. Mentre per Mc Cain e altri hanno dato molto meno denari.
C'è ben poco da ridere.
Questa riforma sanitaria è voluta proprio dalle grandi corporations farmaceutiche (in crisi, basta vedere le influenze globali inventate lo scorso inverno con gli inutili vaccini) per rimpinguarsi tramite le nuove polizze assicurative ai meno abbienti.

Basta poi vedere chi sono i consiglieri di Obama per aver chiaro il quadro, e per capire che non si tratta di 'socialismo' o miglioria: le cose vanno viste nel medio-lungo periodo, e in chi ci guadagna davvero.Tim Geithner segretario al Tesoro, assistente di Obama, è l'uomo della FED. Dunque, a noi (ma soprattuto agli americani) la favoletta del "socialismo" per far scannare americani di destra kattivi con americani di sinistra santi non convince. E tra due litiganti, come sempre, la Finanza gode.
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Re: CHANGE???

Messaggioda Diòscuro » lun mar 22, 2010 9:57 pm

nel dubbio su quanto testè sostenuto, v. i dati ufficiali:

http://it.peacereporter.net/articolo/12 ... +con+Obama

http://www.opensecrets.org/pres08/contr ... =N00009638

Ed ecco, tutto funziona: Obama candidato più pagato e sostenuto, ha infatti vinto. Ed è chiaro che quando questi gruppi di finanza mondiale danno, sempre ricevono in contraccambio.
Ora i consueti gruppi farmaceutici e assicurativi guadagneranno ancora e di più, solo diversamente, anche attraverso i nuovi format d'assicurazione salute per i "non-ricchi".
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Re: CHANGE???

Messaggioda enry » lun mar 22, 2010 11:19 pm

Riforma incompleta ma comunque ottima, soprattutto da un punto di vista morale. 32 milioni sono meglio di zero.
I motivi e i promotori - o presunti tali - della riforma sono un argomento secondario. Almeno per me.
Credo che Obama farà quasi sicuramente due mandati, la cosa mi tange meno di niente ma dopo otto anni di Bush non sarò certo io a lamentarmi. Anzi.
Per quanto mi riguarda su questo argomento non ho niente da aggiungere, quindi chiudo qui.
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Re: CHANGE???

Messaggioda dave » mar mar 23, 2010 1:36 am

Concordo, Enry, su tutto!
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Re: CHANGE???

Messaggioda The Director » sab mar 27, 2010 5:15 pm

Oggi ho sentito al tg della firma fra USA e Russia di un trattato per ridurre gli armamenti atomici, scoprendo fra l'altro che le deu superpotenze dtengono qualcosa come il 90% delle armi atomiche presenti nel mondo.

Immagino già le urla di giubilo degli obamiani festanti, che magari diranno che con questo gesto si è meritato il nobel...

Mi permetto qualche domanda e qualche osservazione:

- a quanto ammonta in termini percentuali questa riduzione?

- come facciamo noi comuni mortali a constatare tale riduzione nel concreto?

- siamo sicuri che ad essere smantellati alla fine non siano gli armamenti più datati ed obsoleti e basta?

- ipotizziamo che per assurdo la riduzione arrivi anche ad un 30% (pura utopia, secondo me!): cosa c'è da festeggiare se con una minima parte del restante 70% ce n'è anche d'avanzo per distruggere l'intero pianeta???


In sostanza, a me pare un'operazione di facciata atta solo a dare una bella immagine dei due presidenti, ma nel concreto è una bolla di sapone...
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Re: CHANGE???

Messaggioda dave » sab mar 27, 2010 5:23 pm

Estrapolo da dirittiglobali.it

Il nuovo Start, il Trattato per la riduzione delle armi strategiche che durerà dieci anni, va in questa direzione: riduce di un terzo, da 2.200 a 1.550, le testate di America e Russia (90% del mondo), limita i vettori a 700 (la metà rispetto allo Start 1) e prevede soprattutto quel regime di verifiche e ispezioni finora mai applicato. Ed è significativo, dice Obama, che sempre a Praga, un anno dopo, il prossimo 8 aprile, lui e Medvedev firmeranno «lo storico trattato». Così il presidente - e Nobel per la Pace - potrà presentarsi trionfante al summit di Washington sulla riduzione degli armamenti che precederà l´appuntamento di maggio, questa volta all´Onu, sulla non proliferazione: sperando che entro quella data l´amministrazione abbia sfornato quel Nuclear Posture Review, il documento che continua a slittare di mese in mese, e da cui sarebbe stato cassato l´impegno a non usare l´atomica per primi.
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Re: CHANGE???

Messaggioda The Director » sab giu 05, 2010 8:21 am

La questione della BP e del greggio che sta distruggendo i mari è una cosa che di certo ci ferisce tutti, non serve entrare nello specifico per capirlo...

Tuttavia quello che vorrei commentare con voi è la convocazione da parte di Obama del regista James Cameron per cercare una soluzione: a me pare un colpo di teatro di chi è alla frutta, posso solo immaginare quanti cervelli in giro per il mondo si stiano spremendo le meningi per trovare una soluzione e si punta su Hollywood... mah... :?

E intanto le settimane passano...
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Re: CHANGE???

Messaggioda enry » sab giu 05, 2010 9:03 am

La BP ha fatto la frittata e la BP risarcisce. Hanno mentito spudoratamente in più di una occasione, a costo di mandarli sull'orlo del fallimento sono loro che devono risolvere il problema o almeno limitarlo il più possibile. Questa storia di Cameron non la sapevo, ma credo si tratti di una consulenza, dubito che abbia mandato lui a dirigere le operazioni americane sul campo. Cmq sì, somiglia tanto a una trovata pubblicitaria. Ripeto, il danno l'ha fatto la BP e la BP deve risarcire, a costo di chiudere i battenti.
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Re: CHANGE???

Messaggioda The Director » sab giu 05, 2010 9:06 am

enry ha scritto:La BP ha fatto la frittata e la BP risarcisce. Hanno mentito spudoratamente in più di una occasione, a costo di mandarli sull'orlo del fallimento sono loro che devono risolvere il problema o almeno limitarlo il più possibile. Questa storia di Cameron non la sapevo, ma credo si tratti di una consulenza, dubito che abbia mandato lui a dirigere le operazioni americane sul campo. Cmq sì, somiglia tanto a una trovata pubblicitaria. Ripeto, il danno l'ha fatto la BP e la BP deve risarcire, a costo di chiudere i battenti.


Fosse per me quelli della BP li fucilerei il giorno dopo che hanno finito di mettere a posto il disastro che hanno combinato, ma le maniere sin troppo 'soft' con cui li si sta trattando sono solo l'ennesimo segnale che quando hai il potere economico, puoi fare più o meno quello che vuoi e difficilmente pagherai gravi conseguenze.
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Re: CHANGE???

Messaggioda Didimo » sab giu 05, 2010 12:56 pm

Quella di convocare registi per immaginare possibili scenari è una pratica comune in USA... mi pare di aver letto che
dopo l'attentato del 2001 avessero chiamato anche Fragasso :D
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