Di Pietro al Corriere della Sera

Lo spazio dove discutere di qualsiasi argomento che non sia riconducibile agli altri forum, dalla politica alla società, dai libri allo sport e qualsiasi altra cosa vi sembri meritevole di un pubblico approfondimento…

Moderatori: lovelorn, The Director, Telemaco33, RainDog

Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda RainDog » mer lug 29, 2009 9:59 pm

Ti chiedo scusa Sigur se non accetto l'ironia stasera ma "sangue e suolo" un corno. Non le posso sentire certe cose, nemmeno per scherzo.
Detto questo, non pretendo di essere un cittadino del mondo, ma almeno in Italia (e possibilmente in Europa) vorrei sentirmi a casa senza essere malvisto perchè parlo in italiano. Se uno in casa è abituato a usare il dialetto va benissimo, non ci trovo nulla di male anzi come avete detto voi è un patrimonio culturale da conservare. Ma che lo si debba insegnare nelle scuole mi sembra assurdo. Ormai la popolazione è mescolata: a Torino quanti torinesi purosangue ci sono ormai? Con tutta l'immigrazione dal sud che avete avuto! E non parliamo delle ondate migratorie extraeuropee, che è un altro discorso. Ai figli dei meridionali vogliamo insegnare il torinese?
Quando andavo a scuola io le maestre avevano fatto dei tentativi di insegnarci il genovese (per le recite scolastiche): io ero ancora fortunato perchè almeno mio padre lo parlava, mio nonno, mio zio lo usava abitualmente anche con me, ecc. (e nonostante questo NON lo parlo) ma ricordo una bambina i cui genitori venivano dalla Basilicata: non riusciva a dire una parola. E anche molti altri erano di sangue misto. Ma che colpa ne ha se i suoi genitori sono immigrati? Perchè a tutti i costi vogliamo far sentire estranea la gente che non è originaria del posto? Perchè vogliamo rimanere legati al luogo di nascita a tutti i costi? Per lavoro uno più avere bisogno di andare chissà dove, perchè non dovrebbe farlo? Io non voglio essere guardato male al di fuori della mia città, per la miseria. Poi se vogliamo fare i regionalisti a tutti i costi allora facciamolo, e vi dico una cosa: non c'è regione italiana che io detesti di più della Lombardia. Per mia sfortuna ho vissuto un periodo in valle Camonica (prov. di Brescia per chi non lo sapesse) e vi assicuro che una terra di gente meschina come quella non l'ho mai vista e guarda caso lì sono TUTTI leghisti. Gente che leccava il culo a mio padre finchè era un dirigente che contava qualcosa, finchè dava lavoro a quelle CAPRE ANALFABETE di operai locali, finchè facevamo le cene simpatiche al Vivione con gli industriali locali, i presidenti della comunità montana, i sindaci dei paesi, il vescovo di Brescia, ecc., e tutti a leccare il culo: "dutùr, dutùr" lo chiamavano. Poi appena è morto, nessuno che si sia fatto sentire (a parte POCHISSIME persone che per fortuna sono splendide, e almeno a loro voglio un gran bene ma credetemi, sono proprio POCHE) anzi, c'è stata gente che sapendo delle difficoltà economiche della mia famiglia seguite al decesso, ha cercato di approfittarsene offrendoci 6 milioni per un BMW che ne valeva 49 e pochi spiccioli per i mobili di casa, che erano pregiati. Che SCHIFO di gente. Allo stesso modo come avevano fatto con i Tassara, ex padroni della valle, ai quali i bravi padri di famiglia "lumbard" servivano le figlie sperando che le ingravidassero, e poi una volta fallite le aziende tutti a sputare su quella famiglia che, nel bene o nel male, aveva fatto la ricchezza della valle intera con le acciaierie, le imprese edili, ecc. Questo è il grande nord che i leghisti esaltano tanto: e io dico, se vogliono staccarsi, che facciano pure, ma io glielo auguro! Ma che poi non escano mai più dal loro territorio e non si facciano vedere. Dio mi scampi e liberi dal lombardo-veneto. E invece da qualche anno si sono fatti sempre più arroganti, la Lega (che in passato ho apprezzato, lo ammetto) è piena di gente odiosa. Io quando vedo quel Savini o Salvini, con la sua barba incolta di 3 giorni e il suo accento milanese del cazzo (chiedo scusa ai milanesi ma ci stava), provo un odio che neanche lo immaginate, con quell’arroganza di chi sa tutto luii, di chi ostenta sicurezza e fa lo spregiudicato rampante di questo paio di balle! E che dire del direttore della Padania, una faccia da magrebino da manuale con carnagione scura, capelli ricci, labbra negroidi, e ha il coraggio di fare il razzista porca puttana! Ma se lo vedono in qualche sobborgo di Londra dove fanno la caccia all’italiano, lo gonfiano come una zampogna, altro che. Poi vediamo se gli spiega che è celtico e ariano come loro…molto credibile. Ma comunque anche gli altri,mi fanno pena, salvo giusto Calderoli perché è matto ma di quei matti simpatici coi quali andrei a spaccarmi di cibo a ristorant raccontando barzellette razziste, e salvo Bossi perché anche se la sua creazione è abominevole, almeno lui è partito in buona fede, il fatto che abbia detto “io rimanderei acasa i militari dall’afghanistan” mi ha fatto pensare che è ancora una persona sensata, e infatti la pensa esattamente come me: cosa teniamo a fare i militari in Afghanistan che costano un puttanaio e non ci servono a NIENTE. Ma a qualcuno interessa combattere i talebani qui? Ma che se lo prendano quello scatolone di sabbia che è l’Afghanistan i talebani, e se vogliono abbattere a cannonate le statue di Budda facciano pure, a me basta che non rompano il cazzo, e chi li va a cercare fra quelle 4 montagne di merda desertiche, dove non c’è neanche il petrolio. Ecco, Bossi ha detto una cosa giusta, glielo riconosco. Peccato che poi debba tacere, ingoiare e pur dirimanere incollato alla sedia deve dire di sì ai suoi alleati. Questo è ciò che penso della Lega, mi dispiace se ho offeso qualche leghista qui, ma d’altra parte su questo forum io che sono comunista vedo quasi ogni giorno la mia idea offesa e oltraggiata, infamata in tutti i modi possibili, e quindi almeno uno sfogo credo mi sia concesso, ogni tanto.
Qui a parte me c’è solo Dave di sinistra, ma lui è un moderato, un moderno, un filosofo, cerca il dialogo e fa autocritica sempre: io no. Io sono di quella sinistra che i gay li brucerebbe vivi e gli immigrati li sbatterebbe fuori a calci in culo, e sappiate che siamo in tanti. Per cui non menatemelo tanto con Luxuria, con gli immigrati (come se li avessimo chiamati noi, come se noi mandassimo gli inviti in Africa con scritto “come sei bello nero, vieni a suonare i bonghi con noi”). Le cose non stanno così. Vogliamo parlare di imbastardimento della cultura occidentale? Allora tanto per cominciare finitela di farvi le canne, voi di destra, che quella sì è ROBA DA NEGRI. Io che sono un comunista di merda, una “zecca” per voi, quello schifo non me lo fumo neanche s emi pagate, il reggae e il rap mi fanno CAGARE e non ho mai messo piede in un centro sociale. Per cui, sono stufo di vedermi accomunato a questa feccia e di sentir sparlare della mia idea e della mia fede, che è solo un’idea di lavoro, giustizia ed eguaglianza. E non menatemelo nemmeno con gli 80 milioni di morti per cortesia, io non hoi mai ucciso nessuno né intendo farlo, chi invece si compiace della propria ideologia basata su morte e violenza sono altri! Vogliamo parlare del comunismo? Forza parliamone. Sono qui e faccio la parte del cattivo, come piace a voi.
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda dave » gio lug 30, 2009 1:05 am

Condivido pienamente il discorso di RainDog, per quanto mantenga l'indole moderata (i links di The Director sono molto divertenti).

Tuttavia, resto veramente allibito anch'io di come qualcuno riesca a giustificare un'idea così odiosa, stupida e discriminatoria come quella proposta dalla Lega. Io sono torinese quasi doc (mio padre ha parenti ad Alessandria e ho parenti dei parenti dei parenti di Siena, per il resto Torinese con la T maiuscola) e non parlo il piemontese, non mi interessa il piemontese e non ho mai sopportato sentire i miei parenti parlarlo davanti a me. Io vivo in ITALIA e pretendo che a scuola si parli l'ITALIANO e si insegni la cultura, la storia, la geografia ITALIANA.

Se con un dottorato di ricerca in filosofia, libri e articoli pubblicati, conoscenze di inglese e tedesco, qualcuno a scuola mi mettesse i bastoni fra le ruote perché sono scarso nelle conoscenze locali o nel dialetto della città in cui mi ritrovo a insegnare, lo manderei bellamente a cagare, così come manderei l'intero Paese a cagare e mi trasferirei all'estero.
Sono stufo di queste stupidaggini e di questo odio tra regioni che fa male soltanto alla nazione nel suo insieme.
Ma stiamo scherzando? Ma come si permettono questi omuncoli che non hanno nemmeno la laurea (e sappiamo di chi parlo...) di legiferare simili castronerie? Gente che non sa nemmeno formulare una frase in italiano...ma per favore.
Mi chiedo quando anche l'Italia diverrà un Paese adulto ed evoluto e uscirà da queste castranti rivalità che male fanno a tutti.

Io sono fiero di vivere in una città mista, in una città in cui la mia cultura è quotidianamente a contatto con quelle altrui, in uno scambio continuo tra modi di vita, di pensiero, ecc. differenti.
Un appunto a Dioscuro: gli esami da te indicati non sono obbligatori. Per fortuna, in un corso di laurea in filosofia si privilegia il tedesco e non la conoscenza territoriale...forse Kant ha qualcosa di più interessante da insegnarmi rispetto a Gianduia e ai Savoia...
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda dave » gio lug 30, 2009 1:09 am

A margine dell'intervento: http://tv.repubblica.it/copertina/l-ing ... 5515?video

gag comica in procinto di diventare realtà?
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda Didimo » gio lug 30, 2009 10:24 am

Io son sempre stato convinto che siano le lingue e i dialetti che si modellano sulla gente, e non il contrario.
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda The Director » gio lug 30, 2009 11:05 am

Un pò di considerazioni sparse....

Anzitutto, quella della Lega è solo una PROPOSTA e riguarda solo i PROFESSORI, non certo gli alunni. Questo per chiarezza, altrimenti si fa in fretta (volutamente?) a fraintendere.

Detto questo, vi stupirò dicendovi che NON condivido il test di dialetto locale per i professori, con dei distinguo però. Nel senso che, secondo me, in qualunque scuola italiana i professori dovrebbero essere gente di QUELLA regione. Sin dalle elementari ho avuto maestri siciliani, ad esempio, e ricordo che molti genitori non erano contenti di certi accenti... era l'82, dubito che la Lega c'entrasse qualcosa...

In questo senso non mi toccano parole come 'razzismo' o cose del genere, la penso così e basta. Anche perchè se quassù è pieno di insegnanti che vengono da almeno 7-800 Km più giù, è verità assoluta che il caso opposto non si verifica MAI. Questi sono FATTI, mi pare. Poi, fossi un professore io, vorrei restare ad insegnare nella MIA regione, e non dovermi lasciare alle spalle tutto per un posto di lavoro ad un migliaio di Km di distanza. Chi dice che è fico l'esatto contrario è, a mio modo di vedere, un ipocrita.

Ultima cosa sulla Lega: non mi aspetto niente di meno dei commenti che regolarmente postate su di essa, visto che ve ne informate solo e soltanto tramite mezzi di comunicazione ad essa ostili. Io, che ne seguo le vicissitudini dall'interno sin dal 1990, mi permetto di dire che ne avete una visione che difficilmente potrebbe essere più distorta. Provare a sentire AMBO le campane potrebbe aiutare, anche perchè la verità sta sempre NEL MEZZO.

Droghe leggere (cannabis e derivati): ci andrei piano a definirla 'roba da negri', visto che certe piante crescono alla stragrande mica in Congo o in Angola, ma semmai in centro-sud America ed Asia... notoriamente gente meno 'abbronzata' dei senegalesi, se mi passate la battuta... E poi dai, finiamola col dire che fare o meno certe cose è di destra o di sinistra: io, il 'razzistonenazistacciofascistammazzaimmigratintollerante' per eccellenza, sono sposato con un'extracomunitaria e mi piace fumare, il che fa cadere molti pregiudizi, direi! :wink:

Infine dave, occhio ai post che quoti: c'era anche scritto che a tutti i gay gli si vorrebbe dar fuoco, non credo che condividi pure questo... :mrgreen:
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda dave » gio lug 30, 2009 11:31 am

Accetto diversi tuoi punti di vista, però con alcuni radicali distinguo.

1) La questione della mobilità sul piano lavorativo è una realtà di ogni nazione europea. Il movimento da una regione all'altra per motivi di lavoro è una cosa salutare per il bene comune. E, ripeto quello che avevo già detto in passato, in Germania è una nota di demerito avere un cv in cui ogni lavoro è stato svolto nella città di residenza. Si chiama scambio culturale.
Semmai, e qui non hai torto e le ragioni sono molto complesse, vi è la solita anomalia italiana: la mobilità è unidirezionale. Questo perché il Sud non riesce, non può, ecc. ecc. stare al passo con le regioni del Centro-Nord. E dire che vi sono scuole e università al Sud estremamente competitive: tuttavia, non garantiscono la stessa indipendenza economica di quelle del Centro-Nord.
Forse il Paese e i vari Governi dovrebbero ridare competitività al Sud e favorire così una mobilità, non solo da Sud a Nord, ma anche viceversa

2) Questione riforma. Premetto che conosco bene la materia in questione. Questo l'iter a cui è sottoposto normalmente un aspirante professore di scuola primaria e secondaria.
- 5 anni di liceo
- 3+2 anni di Università
- 2 anni di SSIS (Mussi e Gelmini la volevano e vogliono abolire: ma ora come ora siamo ancora fermi a questi 2 anni costosissimi! 2000 euro l'anno, se non erro).
E la Lega, in aggiunta, cosa propone? UN ALTRO TEST, tra l'altro relativo a questioni di lana caprina (conoscenza del territorio)?
Si rischia solo di incrementare il clientelismo (almeno dopo la SSIS si viene assunti in base alle graduatorie) e di avere una classe di professori sempre più vecchia. Ha senso cominciare a insegnare nelle scuole non prima di 40 anni?
Clientelismo, burocrazia e blocco delle assunzioni: ma la Lega non era proprio quella che si è fatta strada per combattere queste magagne? E ora che è al Governo, cosa fa? Questo, sinceramente, mi fa incazzare, così come fa incazzare la marea di precari della scuola...
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda Didimo » gio lug 30, 2009 11:47 am

Io al liceo ho avuto per un anno una prof di latino meridionale, che, come tutti i meridionali, aveva difficoltà a pronunciare
le parole che finiscono con una consonante senza appiccicarci una vocale: e nel latino non era il massimo, a volte non riuscivi a capire
le declinazioni :-D
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda enry » gio lug 30, 2009 5:09 pm

Mai parlato in dialetto in vita mia, eppure mi sento genovese al 100%.
Visto che ormai siamo di gran lunga OT, aggiungo che continuo a non vedere tutte queste misteriose piovre internazionali che agiscono dietro le quinte per far tabula rasa delle tradizioni locali.
Soldati in missione all'estero: neanche ci dovevano andare ( Iraq soprattutto ), ma il nostro leccaculismo verso gli USA è cosa nota e risaputa. Bossi dice bene, solo con qualche anno di ritardo.
Fine OT :-)
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Re: Di Pietro al Corriere della Sera

Messaggioda RainDog » gio lug 30, 2009 10:44 pm

The Director ha scritto:Un pò di considerazioni sparse....

Anzitutto, quella della Lega è solo una PROPOSTA e riguarda solo i PROFESSORI, non certo gli alunni. Questo per chiarezza, altrimenti si fa in fretta (volutamente?) a fraintendere.

Detto questo, vi stupirò dicendovi che NON condivido il test di dialetto locale per i professori, con dei distinguo però. Nel senso che, secondo me, in qualunque scuola italiana i professori dovrebbero essere gente di QUELLA regione. Sin dalle elementari ho avuto maestri siciliani, ad esempio, e ricordo che molti genitori non erano contenti di certi accenti... era l'82, dubito che la Lega c'entrasse qualcosa...

In questo senso non mi toccano parole come 'razzismo' o cose del genere, la penso così e basta. Anche perchè se quassù è pieno di insegnanti che vengono da almeno 7-800 Km più giù, è verità assoluta che il caso opposto non si verifica MAI. Questi sono FATTI, mi pare. Poi, fossi un professore io, vorrei restare ad insegnare nella MIA regione, e non dovermi lasciare alle spalle tutto per un posto di lavoro ad un migliaio di Km di distanza. Chi dice che è fico l'esatto contrario è, a mio modo di vedere, un ipocrita.

Ultima cosa sulla Lega: non mi aspetto niente di meno dei commenti che regolarmente postate su di essa, visto che ve ne informate solo e soltanto tramite mezzi di comunicazione ad essa ostili. Io, che ne seguo le vicissitudini dall'interno sin dal 1990, mi permetto di dire che ne avete una visione che difficilmente potrebbe essere più distorta. Provare a sentire AMBO le campane potrebbe aiutare, anche perchè la verità sta sempre NEL MEZZO.

Droghe leggere (cannabis e derivati): ci andrei piano a definirla 'roba da negri', visto che certe piante crescono alla stragrande mica in Congo o in Angola, ma semmai in centro-sud America ed Asia... notoriamente gente meno 'abbronzata' dei senegalesi, se mi passate la battuta... E poi dai, finiamola col dire che fare o meno certe cose è di destra o di sinistra: io, il 'razzistonenazistacciofascistammazzaimmigratintollerante' per eccellenza, sono sposato con un'extracomunitaria e mi piace fumare, il che fa cadere molti pregiudizi, direi! :wink:

Infine dave, occhio ai post che quoti: c'era anche scritto che a tutti i gay gli si vorrebbe dar fuoco, non credo che condividi pure questo... :mrgreen:


Non voglio che tu prenda male le mie parole contro la Lega: se tu la segui dal '90, io la seguo (dall’esterno) dal '92 e l'ho anche votata in passato, alle elezioni comunali. Proprio perchè penso che su base territoriale più ancora che nazionale abbia un senso, come movimento vicino alla gente del posto e dunque ai problemi del posto. In particolare l'ho votata nel momento in cui sentivo parlare un po' troppo per i miei gusti di moschee e di voto agli immigrati per le comunali. Di fronte a questo, ho appoggiato la lega e ho anche firmato con la Lega contro la moschea.
Tuttavia, la mia stima nei confronti di quel partito finisce nel momento in cui appoggia i governi di centro destra e le loro politiche antisociali. Non perdonerò mai a Maroni di aver tentato di sospendere l’articolo 18, elemento importantissimo per i lavoratori. Un partito che si è sempre definito popolare, vicino alla gente, un movimento che viene “dal basso” ecc. e poi dà contro proprio ai lavoratori e alle classi più deboli non posso sostenerlo, mi dispiace, anche se per certe cose (immigrazione, ordine, ecc.) potrei essere d’accordo con loro. Ma anche su questo avrei da ridire: dal 2001 al 2006 la Lega è stata al governo, è stata anche fatta la famosa legge Bossi Fini, e nonostante ciò gli immigrati sono forse diminuiti? No. Sono aumentati clamorosamente. E anche adesso che ci fanno vedere che respingono due barconi in Sicilia, secondo te è una soluzione? Io credo di no, perché quelli che arrivano coi barconi sono solo una piccola percentuale e la maggioranza arriva passando la frontiera o scendendo comodamente dall’aereo con regolare passaporto. Quindi, penso sia solo demagogia quella di farci vedere che respingono un barcone, mentre le nostre strade sono piene di immigrati, i quartieri sono invasi e non si parla più l’italiano (altro che dialetti). Cosa fa la Lega? Sbraita e basta, fa sparate, dice frasi ad effetto per impressionare qualcuno ma mi spiace, non mi convincono. Io mi sento sostanzialmente tradito dalla lega, da questo nasce il mio astio (e non perché, come hai detto tu, sono male informato o do retta ai detrattori della Lega). A questo aggiungo e ribadisco, l’arroganza di alcuni personaggi come quelli che ho citato: finchè c’era Bossi che diceva “Boniver noi ce l’abbiamo duro” o cose del genere mi facevo al massimo quattro risate e anzi apprezzavo che finalmente qualche politico la smettesse di parlare il politichese e si mostrasse più umano. Ma col tempo ha iniziato a circondarsi di personaggi sempre più sgradevoli, presuntuosi, pieni di aggressività gratuita e con l’atteggiamento di chi sembra dire “ora ci penso io, ora ti metto a posto”, il che non mi sta bene. Vorrei gente semplice sì, ma anche umile e composta negli atteggiamenti e nelle idee, non dei giovani rampanti con la barba incolta e la cravatta slacciata che pretendono di insegnarmi a vivere.

2) questione cannabis: anche qui non vorrei essere preso troppo alla lettera. L’ho definita con un’espressione colorita “roba da negri” semplicemente perché nell’immaginario collettivo sono loro, con i berrettini di lana rossi verdi e gialli, la musica reggae, ecc. il prototipo di chi ne fa uso. Il discorso era per dire che io sono l’esatto contrario, cioè sono una persona di sinistra che con certi prototipi non ha niente a che vedere, e sono stufo di sentirmi accomunare ad essi. Inoltre vengo spesso accusato di incoerenza (esempio: sei comunista e non tolleri gli omosessuali). Ammesso che io sia incoerente, non sono certamente l’unico esempio. Chi si richiama ai valori dell’Europa, della razza e della civiltà occidentale (non è il tuo caso), a parer mio non dovrebbe fare uso di altro se non di alcool, che è la droga di noi occidentali, e non roba dalle dubbie origini la cui importazione è iniziata nell’800. Se poi uno mi viene a dire “ma a me piace!” a me VA BENISSIMO, ma allora allo stesso modo io sono libero di oppormi al gay pride.
La grande differenza fra un Dave, per il quale preciso ho grandissimo rispetto, e me, è che l’anno scorso quando hanno fatto il gay pride a Torino lui c’è andato. Quest’anno lo hanno fatto a Genova e io non solo non ci sono andato, ma quel fine settimana sono andato in un rifugio in montagna a 1300 metri, e quando ero lassù fra abeti e faggi, in un ambiente puro e lontano dalla corruzione umana, ho riflettuto per l’ennesima volta su quanto disgusto io provi per il degrado di cui quella manifestazione è un esempio. Esempio di una società debole, corrotta, effeminata, depravata e, verrebbe da pensare, prossima al capolinea. E’ forse un’esclusiva della destra aspirare al bello? La risposta è no. Vorrei che questo messaggio passasse e che la gente riflettesse di più prima di giudicare la sinistra in modo superficiale e soprattutto senza coglierne le varie sfumature, che sono davvero infinite.
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