Comunque ora vorrei riportare il topic alla sua funzione postando 3 cosette:
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.aspAngie, dalle passerelle al narcotraffico
L'ex top model colombiana
Angie Sanclemente sarebbe a capo
di una rete di trafficanti di droga
tutta al femminile
Belle, giovani, eleganti e pronte a rischiare tutto, ma anche ben pagate: è il profilo delle ragazze che una modella colombiana ingaggiava per inviare valigie di cocaina dal Sudamerica in Europa. Una rete, quella guidata da Angie Sanclemente Valencia, 31 anni, ora sbaragliata e che i media di Bogotà hanno subito definito gang narco-hot.
Della bellissima Angie - anni fa eletta nel suo paese "Regina del Caffè, "Miss Tanga" e "Bambina Bogota" - si parla in diverse capitali sudamericane dallo scorso dicembre, da quando cioé l’ex modella scomparve dall’albergo a quattro stelle dove alloggiava a Buenos Aires. Allora gli investigatori assicurarono che Valencia era in fuga dalla giustizia, ma che si trovasse ancora in Argentina. Tra l’altro, di recente ha aggiornato il suo profilo Facebook: e in effetti - precisano le stesse fonti - Angie starebbe per consegnarsi alle autorità proprio a Buenos Aires.
La donna si era trasferita in Argentina con l’obiettivo di gestire l’invio di cocaina da Buenos Aires a Cancun (Messico), e quindi in Europa, a un ritmo di una valigia al giorno. La particolarità dell’organizzazione era appunto che si trattava di una rete di donne: i carichi sarebbero stati portati solo da mulas (corrieri) femminili, tutte belle, molte delle quali ex modelle o comunque con esperienza nel mondo delle passerelle. A mettere gli investigatori sulle tracce della Valencia è stato l’arresto, il 13 dicembre all’aeroporto di Buenos Aires, di Maria, una bionda 21enne in partenza per Cancun con 55 chilogrammi di cocaina nascosti in una valigia: una ragazza, rilevano i media, molto sexy e vestita con abiti attillati, caratteristiche che avrebbero dovuto concentrare gli sguardi degli agenti dell’aeroporto su di sè e non sulla valigia. La polizia non si è però fatta distrarre dalle curve di Maria, che è finita in carcere.
In Argentina, le accuse contro Angie sono pesanti, visto che è coinvolta in sei indagini diverse, in parte riguardanti anche Nicolas, un giovane modello argentino con il quale Angie ha flirtato per un po' dopo averlo conosciuto a Cancun. E d’altra parte, ricorda la stampa di Bogotà, Angie è stata tempo fa la compagna di uno dei capi del narcotraffico messicano, noto come "Il Mostro". Quando entrò, proveniente dal Messico in Argentina, sottolineano d’altra parte i media locali, Angie lo fece accompagnata dal suo cane: dettaglio che le è risultato fatale, visto che gli investigatori sono riusciti a identificarla anche grazie alla sua mascotte, rimasta registrata tra i "passeggeri" imbarcati nella stiva di quel volo.
L'ex top model è ora uno dei super ricercati di tutta l'America Latina. Il suo avvocato, Guillermo Tiscornia, oltre a difendere l'innocenza della propria assistita, ha dichiarato alla CNN: «Angela ha molta di finire in carcere in Argentina. E' una donna molto bella ed è terrorizzata dall'idea che possa essere violentata in prigione. Potrebbe subire danni fisici e psicologici molto seri».
http://www.newnotizie.it/2010/03/28/rom ... le-lapidi/Roma: 40enne ruba foto di ragazze dalle lapidi
Roma, 28 mar. – Per circa tre mesi ha rubato le foto di ragazze dalle lapidi del cimitero monumentale del Verano, a Roma.
Per l’insolito furto è stato denunciato, dai carabinieri della stazione di Roma San Lorenzo , un quarantenne incensurato, disoccupato, che vive assieme alla madre.
Ad eseguire la segnalazione dei furti sono stati i parenti delle vittime che hanno notato per primi la mancanza delle fotografie. In alcuni casi hanno dovuto persino sostituire più volte le foto. Il personale dei servizi cimiteriali dell’Ama Roma Spa (Azienda Municipale Ambiente) ha avvisato quindi i carabinieri che hanno individuato l’uomo aggirarsi con fare sospetto tra le tombe.Dopo averlo seguito lo hanno colto in flagranza di reato mentre con un cacciavite cercava di rubare l’ennesima fotografia.
Nell’abittazione dell’uomo i carabinieri hanno ritrovato una decina di foto che sono state prontamente restituite ai parenti delle defunte.
L.T.
http://www.leggo.it/articolo.php?id=53746ATTRAVERSANO L'AUTOSTRADA
PER FINIRE SUL WEB
Per gioco, per sfida, per mostrarsi intrepidi agli occhi degli amici, un gruppo di 13 ragazzi hanno inventato un gioco tanto folle quanto pericoloso: attraversare l'autostrada A7 Milano-Genova di corsa evitando di farsi travolgere da auto e camion, filmando il tutto con i telefonini per mettere poi i video su internet. Fermati e segnalati dalla polizia al Tribunale dei Minori di Genova, i giovani, tra i 13 e i 16 anni, rischiano ora una serie di denunce per procurato allarme, attentato alla sicurezza dei trasporti, danneggiamento. Teatro dello spericolato passatempo un tratto urbano della A7 all'altezza di Bolzaneto, dove la carreggiata con due corsie corre tra le case con un percorso tortuoso che costringe gli automobilisti a rallentare. I ragazzi hanno giocato col fuoco ieri pomeriggio per diversi minuti fino all'intervento della polizia stradale, chiamata alle 17.30 da alcuni residenti e da automobilisti stupefatti che se li sono trovati a pochi metri dal cofano. Il gruppo è fuggito attraverso il buco nella rete di recinzione creato poco prima per scendere sulla carreggiata ma dopo una breve ricerca è stato trovato dai poliziotti nascosto poco distante nei pressi di un edificio abbandonato. Dapprima i ragazzi hanno negato, poi uno di loro ha detto che era sceso sull'autostrada per prendere il pallone che era rotolato oltre la recinzione. Alla fine hanno confessato spiegando che volevano fare un video e poi metterlo sul web. Per questo correvano da un guard rail all'altro come fulmini, da soli o in coppia, in un caso costringendo un automobilista a una schivata da brividi che lo ha costretto a sfiorare l'incidente. La polizia, costretta a chiudere una corsia per fare riparare la recinzione e eseguire le battute per trovare i ragazzi, ha avvertito il magistrato e le famiglie. Alcuni ragazzi si sono presi degli schiaffoni dai genitori, altri se la sono cavata con una ramanzina. Qualche parente avrebbe difeso i figli dicendo che in fondo si trattava solo di una innocente bravata. Di tutt'altro avviso agenti della Polstrada, che nel rapporto al magistrato hanno evidenziato i grandi rischi corsi dai ragazzini e il pericolo provocato per la circolazione.
PSICOLOGA: "NON SI DIMOSTRA COSI' DI AVERE CORAGGIO" «È bene essere molto chiari con gli adolescenti: altri sono i modi per affermare la propria identità e mostrare coraggio», che non attraversare di corsa l'autostrada. A dichiararlo, in relazione all'episodio dei ragazzi che ieri pomeriggio hanno 'giocatò ad attraversare l'autostrada A/7, è Anna Maria Giannini, direttore dell'Osservatorio di psicologia della legalità dellUniversità La Sapienza. «È compito del mondo degli adulti -aggiunge- essere chiari e decisi nel presentare agli adolescenti il senso del limite, spiegare con chiarezza, rischi, pericoli e responsabilità. Ogni sottovalutazione da parte dell'adulto può incrementare comportamenti di sfida dettati dalla ricerca di emozioni forti». «È nota la tendenza di alcuni adolescenti ad effettuare giochi che comportano elevati rischi, in particolare, le gare in auto o in moto, l'attraversamento di binari ferroviari, il correre bendati lungo le strade -sottolinea la docente - Sono esempi di come alcuni giovani affrontano problemi di ricerca dell'identità e sperimentazione del limite raggiungibile, la dimostrazione di un presunto coraggio esprime il senso di onnipotenza tipico di quella fase dello sviluppo». «Le conseguenze possono essere gravissime - dice ancora Anna Maria Giannini - sul piano del vero e proprio rischio della vita, ma anche sul piano psicologico. I ragazzi coinvolti in queste scommesse si rafforzano sempre di più nella convinzione di non avere limiti e quindi alzano e incrementano i livelli del rischio». L'effetto, prosegue Giannini «è quello di cadere vittime di un vero e proprio paradosso: fronteggiare il pericolo rafforza il senso di onnipotenza». «Per queste ragioni - conclude - è compito degli adulti: genitori, insegnanti, forze dell'ordine adottare un comportamento fermo e deciso di fronte a questo tipo di violazione delle regole e di esposizione al rischio della propria vita e di quella altrui. Nessuna minimizzazione, nessuna ambiguità possono servire, comporterebbero soltanto un ulteriore incremento del paradosso ed una conferma della bontà e funzionalità di ciò che si è messo in atto».
POLSTRADA: "INTERVENTO IMMEDIATO" «L'immediato intervento delle pattuglie della polizia stradale, che assicurano la vigilanza sull'intera rete autostradale coprendo le 24 ore ognuna per una tratta di circa 40-50 km, ha impedito che il gravissimo comportamento di alcuni giovani ieri pomeriggio sulla A7 all'altezza di Genova Bolzaneto avesse conseguenze peggiori». È quanto riferisce la Polstrada sull'episodio dei giovani che ieri pomeriggio sulla A7 hanno 'giocatò ad attraversare di corsa l'autostrada. Le pattuglie della Polstrada di Genova-Sampierdarena, dopo le segnalazioni di molti automobilisti che avevano avvertito della presenza di alcuni ragazzi in carreggiata, intervenute sul posto hanno rilevato che la rete di recinzione adiacente alla sede stradale era stata abbattuta e che sul luogo erano presenti 13 giovani di età compresa tra i 13 ed i 16 anni. Tra loro, alcuni «senza alcuna consapevolezza dei serissimi rischi per se stessi e per gli automobilisti che sopraggiungevano, avevano attraversato ripetutamente la carreggiata correndo». La polizia, con carabinieri e polizia municipale, ha bloccato il transito nella corsia di sorpasso e messo in sicurezza i ragazzi. I giovani sono poi stati affidati ai genitori che, dopo essere stati contattati sono accorsi sul luogo, mentre la Procura della Repubblica dei minori di Genova veniva informata dei fatti.