sperperi immondi in tempo di crisi

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sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda dave » dom set 20, 2009 2:23 pm

Per chi si fosse perso questa notizia, leggete e poi giudicate voi... :wink:

Berlusconi e G8. Un regalo da 450 mila euro imbarazza il premier canadese

L'AQUILA. Un libro regalato in occasione del G8 che si è tenuto a L'Aquila ha scatenato l'imbarazzo del primo ministro canadese Stephen Harper.

La notizia viene riportata dal quotidiano 'Toronto Star' e al centro della questione il libro su Antonio Canova dal peso di 25 chili (con copertina in marmo di Carrara fatta a mano) consegnato dal premier Silvio Berlusconi ai partecipanti al vertice.
Secondo degli esperti canadesi, infatti, quel regalo avrebbe un valore di 460 mila dollari anche perchè il volume è stato prodotto in un numero limitatissimo di esemplari, appena 33, ed al Canada è toccata la copia numero uno (provocando un raddoppio del valore, secondo gli esperti canadesi) perchè sono stati distribuiti in ordine alfabetico.
«La prossima volta che si distribuiranno regali», scrive il quotidiano canadese, gli Stati Uniti potrebbero essere tentati di farsi chiamare America (così sarebbe la prima, ndr) o il Regno Unito con il nome di Gran Bretagna. In caso contrario il Canada ottiene il primo premio».
Toronto Star cita Gilles Tremblay di Montreal Librairie Librissime Inc., che ha i diritti di distribuzione del libro in Canada, secondo il quale ottenere la copia numero uno fa raddoppiare il valore del regalo.
In più si scopre che nella copia del Canada oltre ad una dedica personalizzata c'è anche l'inno nazionale canadese... tutti dettagli che farebbero lievitare il valore.

Il premier canadese non potrà tenere per sé il prezioso volume: la legge federale proibisce ai politici di accettare doni dal valore superiore ai mille dollari e della questione si sarebbe occupata anche la Commissione Etica che detta le linee guida per una amministrazione impeccabile. Un esempio che dovrebbe essere preso a modello.
Il libro, di proprietà del governo, finirà quindi in un museo.
«E' il regalo più costoso che si ricordi», scrive il quotidiano, «e l'esempio della stravaganza dei doni che i leader del mondo si scambiano tra di loro».
Il quotidiano cita anche «un veterano di vertici internazionali» che avrebbe detto che il dono «è uno dei più costosi che si possano ricordare».
Tra i regali particolari (ma molto più economici) ai politici canadesi si ricordano stivali da cowboy per Harper da George W. Bush, un vino da parte del presidente dell'Algeria, una zanna durante un viaggio di 2007 nell'Artico; e una coppia di biglietti per vedere i Rolling Stones dal ministro della Difesa Peter MacKay nel 2006.
Al vertice dell’Aquila di quest'anno, Berlusconi ha anche regalato un accappatoio di spugna con un monogramma, asciugamani, ciabatte, una tovaglia con tovaglioli, una giacca di cotone ufficiale del G8, una custodia in pelle e dei libri.
Harper ha ricevuto anche una moneta d'oro e un orologio ai quali ha dovuto rinunciare.
Secondo il giornale non sarebbe stato il Governo a pagare i regali (Libro compreso) ma direttamente Berlusconi e la stampa canadese si interroga sulla opportunità di «distribuire regali lussuosi, date le circostanze e la tragedia che ha fatto da sfondo al G8 di quest'anno».
«Non solo la recessione è stato mondiale è stato un tema chiave», ricorda Toronto Star. «Ma il vertice si è tenuto a L'Aquila - che era stata colpita da un terremoto che ha ucciso oltre 300 persone e lasciato senza casa 65.000 persone». Sempre in quei giorni, ricorda il giornale, «l'Italia faceva appello ai paesi stranieri di aiutare a ricostruire una città ridotta in macerie. Harper ha donato 5 milioni di dollari per un centro giovanile»
«Penso francamente, e non ho esitazione a dire questo, che sia stato un gesto oltraggioso», ha detto Nicholas Hoare, rivenditore di libri con sede a Montreal. «E' stato estremamente inopportuno e più inopportuna l'occasione».
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda Didimo » lun set 21, 2009 10:36 am

Per una volta spezzo (anzi, piego leggermente) una lancia a favore del Cavaliere. :-D

Se buona parte del valore dei libri è dovuta alla tiratura limitatissima, e in particolare quello del Canada vale ancora di più
perché è il primo in ordine alfabetico, non si può parlare di 450.000 euro di costo per esemplare.
Se poi il danaro l'ha messo Silvio, ognuno è libero di fare ciò che vuole coi propri soldi, anche se così facendo ha dato l'ennesima
dimostrazione di pacchiana megalomania.
Ultima modifica di Didimo il lun set 21, 2009 11:39 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda The Director » lun set 21, 2009 11:35 am

Didimo ha scritto:Per una volta spezzo (anzi, piego leggermente) una lancia a favore del Cavaliere. :-D

Se buona parte del valore dei libri è dovuta alla tiratura limitatissima, e in particolare quello del Canada vale ancora di più
perché è il primo in ordine alfabetico, non si può parlare di 450.000 euro di costo per esemplare.
Se poi il danaro l'ha messo Silvio, ognuno è libero di fare ciò che vuole coi propri soldi, anche se così facendo dà l'ennesima
dimostrazione di pacchiana megalomania.


Se gli regalava un portachiavi placcato argento della presidenza del consiglio, tutti a dire che è un morto di fame e ci fa sfigurare agli occhi del mondo :smt043
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda Diòscuro » mar ott 27, 2009 12:04 pm

sperpero immondo in tempo di crisi è anche un altro intero settore, ben più costoso dei regali del premier. Quoto il Direttore. Tra l'altro in passato in altra legislatura, B. regalò una penna per firmare non so quale trattato a Chirac, che la guardò stranito :shock: e non la volle, con gesto poco diplomatico. Insomma c'è un precedente.

http://www.ilcorto.it/ilResto/IlResto_Cinema.html

al link un art. di Emilio Marrese dell'Espresso sul mangia-mangia cinematografico italiano. Scrive Marrese : “l’enumerazione di cifre e titoli è straziante, e per chi ama il cinema sono continui e pesanti “pugni nello stomaco”.
Qualche esempio?
L’ultimo film della signora Lina Wertmüller, Peperoni ripieni e pesci in faccia, con nientepopodimeno che Sofia Loren ha ottenuto un contributo record di 3 milioni e 718 mila euro per incassare 6 mila e 567 euro lordi al botteghino” (…)Nemmeno 1000 biglietti venduti, nel silenzio di giornalisti ed addetti ai lavori.
Gli incassi del film della Wertmüller sono però, clamorosi se rapportati alla bellezza di zero euro guadagnati dal semi-kolossal “de noaltri” Masaniello – Amore e libertà, opera sovvenzionata dallo stato sempre con 3 milioni e 718 mila euro e non ancora uscito nelle sale quando Marrese ha scritto l’articolo, nel febbraio 2007. Stessa trafila per il film di Mario Cambi, La storia di Leo altri 3 milioni e 520 mila euro di sovvenzione.
(10 milioni 956 mila euro, quante case popolari si sarebbero costruite con questa cifra?)
Su 544 film che hanno preso soldi dal Fus, solo 25 sono riusciti a recuperare i soldi ricevuti dallo Stato. Lo Stato dal 1985 a oggi ha perso qualcosa come 2 miliardi e 170 milioni di euro nel settore.

cfr http://blog.panorama.it/culturaesocieta ... -pubblici/

La pacchia dei finanziamenti a pioggia è finita nel 2003 (precedente Governo Berlusconi), dopo 2 stagioni in cui lo Stato, avendo Veltroni raddoppiato a 4 milioni e 120mila euro il tetto per ogni film, aveva scucito totali 220 milioni (e ditemi se é poco!). La cassa si è prosciugata e si è passati a 21 film approvati per 37 milioni nel 2006 (SEMPRE TROPPI). D'altra parte il fondo di credito della Bnl è passato dai 360 milioni di euro del '94 ai 40 milioni nel 2004. Così nel 2004 si sono un po' regolati i rubinetti: massimo 70 per cento di copertura (5 milioni di euro) e 50 per cento di garanzia.
Poi c’è ancora chi si chiede come MAI, attori, registi e culturame vario del sistema parallelo sono tutti di sx, il cdx ha tirato il collo alla loro gallina dalle uova d'oro: l'eterna sovvenzione statale.....
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda dave » mar ott 27, 2009 12:20 pm

è risaputo che il cinema in Italia ha ricevuto più finanziamenti del dovuto. Certo che il ragionamento, alla Brunetta, che la cultura è in mano alla sinistra e quindi bisogna colpirla duramente tramite i tagli, dimostra il livello culturalmente becero che ha raggiunto il nostro Paese. Perché a destra non si crea un'alternativa al monopolio culturale di sinistra? Perché il referente principale di Berlusconi e compagnia è Chi di Signorini? Perché invece del Grande Fratello a destra non si crea un'alternativa culturale?

Sai, io faccio ricerca in ambito filosofico, non arrivo a fine mese per il poco che mi danno, scrivo libri che mi devo in parte autofinanziare e insegno ai ragazzi con contratti a tempo miseri. Non faccio propaganda politica, insegno la filosofia dai tempi antichi a oggi. Si chiama "cultura". Se l'andazzo continuerà a essere questo, farò come la maggior parte dei miei colleghi: andrò in Paesi in cui la cultura viene valorizzata, non ridotta a meri giochini politici.

Tutto questo per dirti che mi sono rotto il c°°°o (e lasciami passare tranquillamente la volgarità!) del ragionamento pedante di chi a destra vuole bloccare sempre e comunque la crescita culturale del Paese.
Anche il cinema è una forma di cultura attualmente importante e merita di essere finanziato. Se poi preferite tutti il calcio, le veline sculettanti e il Grande Fratello, beh, tenetevelo così questo Paese, è tutto vostro!

Comunque, merita molto più rispetto quella gente insultata da Brunetta, perché a suo dire non lavora (la tipica ignoranza di chi ha un cervello piccolo piccolo e crede che l'unico lavoro sia quello a tempo pieno in un ufficio...a tempo pieno, magari, tra l'altro), che un parassita come Brunetta stesso.

Quindi, io penserei più ad altri tipi di sperperi e lascerei perdere quel minimo di cultura che tiene ancora vivo questo Paese ebete e calciofilo.
Ah, un'ultima considerazione a margine: nella ricerca, la Gelmini parla davanti ai giornalisti di tagli contro i baroni; la realtà però vede l'aumento di stipendio dei baroni del 3/5% e la morte di fame dei giovani ricercatori come il sottoscritto.

Alla faccia degli sperperi...
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda Diòscuro » mar ott 27, 2009 1:12 pm

Non ho capito.
Il post inaugurato sopra riguarda gli sperperi, nella fattispecie quelli del premier riguardo regali +o- scenografici per incontri politici pubblici.
Ho riportato 2 art. su sprechi parecchio danarosi per il paese. Il cinema è per me importante (e non sono affatto tenuto QUI a scrivere il mio c.v., per me importa che quadri ciò che diciamo nello spazio di un post) quanto la letteratura, e il rimanente delle arti visive, e qui ce n'è una sezione. Negli art. il giornalista cita alcuni film: al di là dei biglietti venduti effettivi, posso pensare che alcuni non fossero questi capolavori? lo penso. Anche se il capolavoro non lo si vede dall'incasso.
Il cinema è anche cultura. Non sempre e non solo. A volte non arriva proprio alla 'cultura', specie molto di quello recente. Fatto sta che tra i maggiori capolavori di tutte le nazioni ci sono film veramente low budget. Dai Bava ai Fulci. Ai Romero ai Cronenberg. Agli Hitchcock. Ai Murnau ai Lang. Dagli Chabrol ai Truffaut, dai Godard ai Resnais, dai Bogdanovich ai Tarkovsky, dai Wenders ai Fassbinder. Non avevano quei costi, nemmeno rapportandoli alle epoche rispettive, tutt'altro.

in realtà Brunetta opera tagli dove sono sprechi, e corporazioni chiuse, non necessariamente dove è la cultura. Dipende poi cosa s'intende per cultura. Pare cosa soggettiva. Sulla tua situazione personale, come ti ho già detto in passato, me ne dispiace, ma non vedo cosa c'entrasse con te qs. post.
La dx non è solo Grande Fratello (che aborro) veline e calcio (non seguo nessuna delle 3 cose; ma sulle veline è impostato tutto il quotidiano Re pubica): quello è casomai il cdx/moderati berlusconiani (il GF comunque è un format-reality della Endemol che in modo simile è stato declinato anche dalla Rai, da tutti nessuno escluso, anche quando era considerata de sinistra, l'isola dei famosi, e scemenze varie: il pensiero unico non è infatti tanto berlusconiano come scrivi, ma un dover essere qualunquista, imposto su scala MONDIALE). La vera alternativa culturale possibile della destra (e non è che puoi sostenere in eterno il solito topos della gente di destra ignorante) esiste, gli ultimi libri di Tremonti e Veneziani (per restare alle pubblicazioni di massa) sono d'interesse....C'è molto altro, dalla storia alla politica ai testi identitari d'approfondimento, e lo dovresti sapere.
Cmq Il resto della cultura a destra? Risiede anche fatto che buona parte è stata osteggiata e vietata da un certo regime che si ritiene infallibile e unico detentore e unico a poter parlare da molti anni, di cui dice anche Brunetta. Fa specie che le trasmissioni politiche e culturali di tutte le tv italiane siano tutti de sx, inutile citarli. Non è lasciato spazio ad altri, inutile stupirsi che non siano alla ribalta.

Il livello culturalmente becero raggiunto dal paese, che dici, è dovuto anche a chi insegna, alla sua forma mentis, e da cosa insegna a partire dalle elementari. Poi aggiungi medie e superiori. E alla fine università. Aggiungi modelli imposti. C'è gente preparata e che s'impegna. Ma anche no. E poi i programmi politically correct (in Italia e all'estero) del 'dover essere' e del 'dover pensare' mondiale. La situazione è davvero complessa. Ma dimenticavo che i Bersani, con alle spalle le elites mondialiste miliardarie dicano "di non avere padroni" :)
Su come si insegnerà per es. storia: presto bisognerà mentire sulle crociate (di offesa o di difesa? la verità storica va a farsi benedire per far un favore a questo o quest'altro) e noi recitare la parte dell'eterno heautontimorumenos autofobo.

http://www.dcsf.gov.uk/research/data/up ... /RW100.pdf

Sul fatto che tu non faccia propaganda politica, proprio non saprei. Qui la fai a cadenza quotidiana come un riflesso pavloviano :mrgreen:
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda dave » mar ott 27, 2009 1:44 pm

Tremonti e Veneziani...beh, lasciamo perdere...

Una sola nota: no, non faccio propaganda politica, perché non mi occupo di filosofia politica, ma di filosofia della religione e di estetica (principalmente ottocentesche).

Nell'Università, le persone migliori che scrivono molteplici libri - spesso d'interesse notevole, penso al settore filosofico di mia competenza - sono i giovani ricercatori, quelli che guadagnano una miseria e si autofinanziano conferenze, convegni e pubblicazioni. Gli intoccabili appartengono alla casta dei baroni, quelli che hanno pubblicato da giovani e ora vivono di rendita con stipendi che vanno dai 4000 euro mensili in su. Quelli non li ha MAI toccati nessuno; né i governi di sinistra né quelli di destra.
La realtà è molto diversa da quella proposta dagli interventi pubblici dei politici.

Ripeto, io conosco bene l'ambiente, dal momento che cerco di farne parte, e posso dirti che la situazione culturale è drammatica. Colpevoli i governi di sinistra e di destra allo stesso modo. Tuttavia, questi signori che ci sono oggi non capiscono che il patrimonio di un Paese non consiste solo nell'imprenditoria e nella produzione. Senza ricerca e stimoli culturali, dalla crisi non usciremo mai.

Se a te va bene così, tienti Papi, Gelmini, valletta Carfagna, Mr. incompetenza Tremonti e compagnia del Bagaglino...io, come tanti altri, mi sono rotto veramente i c°°°°°°i! Scusa per la seconda volgarità...
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda Diòscuro » dom nov 01, 2009 8:50 pm

dave "Signorini"

ecco, a questo proposito ti segnalo l'unico Signorini con cui ho a che fare io :smt040

http://www.palazzozabarella.it/ita/inde ... at_ID=MTRA
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda dave » mer nov 04, 2009 11:06 pm

Un uomo che meriterebbe di fare il cameriere a 400 euro al mese...

Se a Barbareschi non basta lo stipendio
Il deputato-attore ha bucato il 52,3% di sedute in Parlamento. Troppi impegni extra-politici

Barbareschi (Eidon)
«Si immagini il nostro stupore, mettendoci se­duti, nel vedere che decine di posti erano vuoti, che le tribune a sbalzo erano presso­ché deserte e che nessuno di quei pochi si­gnori presenti stava ascoltando il Presiden­te. (...) I senatori parlavano fra di loro e al cellulare con estrema naturalezza, generando un fastidiosissimo brusio. (...) Molti altri entrano ed escono, leggono e scrivono, ci guardano e sorridono. (...) Come si può governare bene un Paese se non ci si siede quasi mai in quelle tribune?».

Occupatissimo a fare l’attore, il regista e un mucchio di altre cose (il ministro Bondi gli ha affidato un incarico in più: «Consigliere per lo studio e l’approfondimento delle possibili iniziative volte alla promozione ed alla valorizza­zione del patrimonio culturale ed artistico italiano nel terri­torio del Consiglio di Cooperazione per gli Stati Arabi del Golfo») è possibile che il deputato Luca Barbareschi non abbia molto tempo per leggere i giornali. Quindi non ha probabilmente letto la lettera su citata di sconcerto inviata il 3 gennaio scorso al capo dello Stato da un gruppo di studenti del liceo Scientifico «XXV Aprile» di Pontedera pubblicata da La Stampa. Ma come: i professori li avevano portati in uno dei templi della democrazia, l’aula del Senato, e cosa avevano vi­sto? Una specie di circolo delu­xe in linea con un’antica battuta attribuita ora a Guido Gonella, ora ad Attilio Piccioni: «Ozio senza riposo, fatica senza lavo­ro» .

Non bastasse, l’attore non ha probabilmente letto quanto tuo­nò l’uomo cui riconosce lui stes­so di dovere la carriera politica, Gianfranco Fini: «È impensabile che un deputato e un senatore pensino di lavorare da lunedì mattina a giovedì sera. Biso­gna lavorare di più». Né ha avuto il tempo di soffermarsi sulle parole dette alla vigilia delle Europee da un altro lea­der di cui afferma (a modo suo: «È uno statista di livello mondiale. L’ultimo ad avere altrettanta visibilità e rispetto era stato Mussolini») di avere stima, Berlusconi. Il quale at­taccò i candidati avversari («maleodoranti e malvestiti») di­cendo che a destra volevano «rinnovare la classe politica con persone che siano colte, preparate e che garantiscano la loro presenza a tutte le votazioni...». Bene: ignaro di tutto, Luca Barbareschi non solo non con­testa (non può: i numeri sono numeri) i dati del suo assen­teismo in aula (52,3% di sedute bucate) ma al cronista de Il Fatto che gli ricorda come uno stipendio lordo di 23 mila euro al mese più benefit dovrebbe spingerlo a essere più presente, risponde che non ha alternative: impegni pregres­si. E poi, confessa: «Non ce la farei ad andare avanti con il solo stipendio da politico». Tema: qual è il messaggio ai dipendenti pubblici che da mesi sono sotto scopa per tassi di assenteismo che sono quasi sempre molto, ma molto, ma molto più bassi?
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda dave » ven nov 13, 2009 9:27 pm

Capite perché sono incazzato e monotematico e perché non riesco attualmente a pensare alla musica, come ho fatto fino a ieri? http://www.repubblica.it/2009/09/sezion ... cerca.html
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda The Director » sab nov 14, 2009 1:15 pm

dave ha scritto:Capite perché sono incazzato e monotematico e perché non riesco attualmente a pensare alla musica, come ho fatto fino a ieri? http://www.repubblica.it/2009/09/sezion ... cerca.html


E' venuto fuori che si trattava solo di un emendamento (che peraltro pare non sia passato) che spostava un tot di soldi dal 2009 al 2010 (per cui fra l'altro manca solo un mese e mezzo), se ho capito bene. Notizia appena sentita, poi magari con calma la cerchiamo in forma scritta.
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda Diòscuro » sab nov 14, 2009 1:24 pm

Esatto Direttore. Sentita adesso al tg2 pure io . La Gelmini in persona ha detto che non ci sarà quel taglio, che quanto scritto dai giornali, specie Re Pubica (ovviamente....) non è vero, il tipo di tagli descritti dall'art. di Rep. non ci sono.

Tra l'altro la Gelmini ha provato a razionalizzare una parte del sistema esorbitante dell'Università dove c'erano corsi-doppione-triplone in uno stesso Ateneo con 1 iscritto (quando c'era), e a sanare il fatto che ricercatori e assistenti erano precari fino alla pensione: non era situazione auspicabile nemmeno la precedente.
Questo è il tipo di taglio più consistente, che casomai ha previsto.
Al di là del fatto che della Finanziaria, in modo completo e definitivo, bisogna ancora parlare.

------------sul post più sopra di dave: per me barbareschi non doveva nemmeno entrare in politica.
E Fini lo caccerei dall'Italia, ma questo purtroppo non accadrà mai visti i suoi ultimi 'appoggi'.
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda dave » sab nov 14, 2009 2:45 pm

Non ho sentito la notizia, ma sono francamente scettico.

Io posso soltanto dirvi cosa sta succedendo or ora in Piemonte. La fondazione CRT e la Regione Piemonte, sulla base della crisi economica, hanno completamente tagliato i fondi per gli assegni di ricerca in campo umanistico (leggi bene: nella sua totalità). L'Università di Torino non ha un picco (60% per colpa propria, 40% per colpa dello Stato), i concorsi nazionali per diventare ricercatore sono bloccati da due anni (forse da tre, non ricordo bene). Questo significa che la fascia dei 30-35enni - la fascia di chi non ha un soldo e di chi ha fatto sacrifici pazzeschi per studiare - non ha attualmente una prospettiva di lavoro. I Prof. dagli stipendi esosi sono belli tranquilli. I pensionamenti di cui si parlava in passato non sono stati fatti. L'unica categoria che se la prende in quel posto è la mia.

Se poi contiamo che nelle scuole superiori non vi sono soldi per assumere i supplenti e i precari, i giovani ricercatori che hanno livelli di specializzazione altissimi sono costretti a lavorare nei call center o a scappare all'estero. Un mio amico in Australia guadagna, per fare ricerca in campo filosofico, 65.000 euro all'anno (qui, nel caso fosse assunto, ne prenderebbe tra i 12 e i 16.000 euro).

Vi sembra normale tutto ciò? La Gelmini può dire quello che vuole (come già facevano prima di lei Mussi, Moratti e compagnia), ma qui non si investe più nulla nella ricerca, scientifica (poco, pochissimo) e umanistica (niente).
Un Paese che non investe nella ricerca è un Paese senza possibilità di sviluppo.
Lo capisce pure la Polonia, paese che investe nella ricerca universitaria di più rispetto all'Italia!!!!!!!

Poi continuate pure a pensare che siamo tutti nullafacenti, che lavorare significa produrre e bla bla bla. Francamente, l'unica via di uscita è andarsene all'estero e mandare l'Italia a fare in c°°o!
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda dave » mer nov 18, 2009 12:02 pm

Mentre i nostri parlamentari non parlano d'altro che dei processi (di Berlusconi), oggi ci apprestiamo a vederci rubata l'acqua, a vedere l'Università morire sotto i colpi dei privati, e a un'altra furbata...come dice un mio amico, o rivoluzione o emigrazione. Io vorrei tanto che scoppiasse finalmente una bella rivoluzione! Ma mi sa che mi toccherà una mesta emigrazione (che tra l'altro, sto stavolta concretamente progettando).


da http://bile.ilcannocchiale.it/post/2382300.html

Acqua rubata, cervelli in fuga, mani in tasca
Domani il governo Berlusconi si appresta a privatizzare l’acqua. Con la conversione in legge del cosiddetto decreto Ronchi infatti verrà imposto ai servizi pubblici locali – ad eccezione di quelli per il gas, per il trasporto ferroviario regionale e per le farmacie comunali – di affidare i servizi stessi in quota maggioritaria ai privati.

Il fatto era già stato preannunciato dalla famigerata legge 133, la finanziaria di Tremonti dello scorso anno. Oggi, con l’articolo 15 dell’ormai legge, viene stabilita una quota definitiva: entro il 2015 i servizi pubblici locali, tra i quali quello idrico, saranno gestiti per il 70% da privati. La quota pubblica del capitale scenderà così al 30%. Inutile dire che con la privatizzazione le bollette saliranno. Che non si tratti di un’ipotesi dei soliti comunisti lo conferma una strana coincidenza: oggi si è venuto a sapere di un rapporto del fino a stamattina sconosciuto Federutility che ha messo l’Italia tra gli ultimi posti nella classifica delle tariffe idriche. Una “relazione ad orologeria”, per usare i termini governativi, che sa molto di scusa per giustificare l’ennesima porcata di questo governo.

La svolta epocale diventerà legge tramite un voto di fiducia, l’ennesimo di questo esecutivo: in un anno e mezzo è stato infatti richiesto in ben 28 casi. Ricordando che il governo Prodi lo utilizzò lo stesso numero di volte, però in 20 mesi e con una maggioranza di solo un paio di voti al Senato, sarebbe divertente chiedere a quelli che si lamentavano dell’«occupazione militare della sinistra» del 2006-2008 che cosa pensano di questo particolare sistema legislativo che vede un’«invasione di campo» (sempre per usare termini cari ai noti democratici) del potere esecutivo più forte di sempre (il governo può contare su circa 50 deputati e 30 senatori in più) nel terreno che, in un’ipotetico Stato basato sulla divisione dei poteri, è di competenza del Parlamento.

Ma lasciamo perdere e torniamo alle truffe di questo governo, soprattutto in ambito di privatizzazioni. Ve la ricordate la vicenda Alitalia? Com’è andata a finire? La polpa è andata alla Cai di Colannino (che ha fatto registrare un bilancio positivo solo nel terzo semestre nonostante la partenza risalga a gennaio), la bad company ce la siamo caricata sul groppone noi. Come disse da Fabio Fazio il 16 novembre 2008 Augusto Fantozzi, commissario straordinario di Alitalia, «io devo recuperare molto più di quei 300 milioni di euro [il prestito ponte del governo Prodi, nda] perché prima del governo [...] c’ho quasi 2 miliardi di euro di altri creditori ordinari […]. Io ne ho una parte, che spero sia la più alta possibile […]. Venderò tutto quello che residua, che non è moltissimo, ma non è poco, […] e cercherò di ricavare il massimo possibile. […] È evidente che i soldi non basteranno». Ergo, pagheremo noi. Il solito capitalismo all’italiana. O alitaliana, se preferite.

Altro esempio di privatizzazione berlusconiana è rappresentato dall’università. Col ddl Gelmini prossimo al varo da parte del Parlamento, il cda degli atenei sarà caratterizzato dalla «non appartenenza di almeno il quaranta per cento dei consiglieri ai ruoli dell’ateneo» (art. 2, comma 2, lettera g), ovvero da almeno 5 privati su 11 componenti. Il cda poi deciderà praticamente su tutto. Ad esempio su quali ricerche fare o non fare. E, basandosi per la maggior parte su persone esterne al mondo universitario, potete ben capire come il primo requisito che il cda richiederà ad una ricerca sarà la produzione di un guadagno. Cosa difficile da pensare ad esempio per le facoltà prettamente umanistiche, produttrici di pensiero e non di vil danaro, ma anche per le facoltà scientifiche che spesso, prima di vedere risultati tangibili dal punto di vista meramente economico, richiedono anni di investimenti che ai non esperti potrebbero sembrare a fondo perduto. Come potete ben capire, una riforma del genere è la soluzione ideale per limitare quello strano fenomeno tipicamente italiota della fuga dei cervelli, soprattutto visto l’ultimo comma dell’ultimo articolo del ddl: «dall’attuazione delle disposizioni della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Una riforma che non mette un euro insomma.

Ovviamente queste cose in tv non le sentirete mai. Nel tubo catodico finiscono solo gli spot e gli slogan. Come quello del taglio dell’Irpef, che non esiste. Il decreto legge approvato dal cdm infatti sposta solo il 20% dell’acconto di novembre, non lo elimina. La percentuale, lungi dall’essere stata eliminata, verrà riscossa dallo Stato a giugno. Nessuno però lo ha spiegato al volgo, che intanto vive nella convinzione che questo governo è quello che taglia le tasse. Forse non le aumenterà, di sicuro sta scavando una abisso nei conti pubblici: il debito pubblico è salito a settembre a 1786,8 miliardi dai 1757,5 di agosto. 30 miliardi in un mese, alla facciaccia nostra.

Con questi dati, c’è davvero da essere ottimisti e sperare che la crisi sia alle spalle, come dice il Cavaliere: immaginate se non fosse così, se nel 2010 ci troviamo senza lavoro, con la bolletta dell’acqua alle stelle, il 20% in più di Irpef e un debito pubblico che costringerà il governo (prima o poi lo farà: lo deve fare) a mettere le mani nelle tasche degli italiani...
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Re: sperperi immondi in tempo di crisi

Messaggioda Diòscuro » mar nov 24, 2009 6:10 pm

sulla questione acqua:
è noto che non sono sempre favorevole alle privatizzazioni e liberalizzazioni. Dalla 'liberalizzazione' edicole-giornali (Bersani) uscirono svantaggiati gli edicolanti, ma i giornali dopo li potevano vendere anche le coop; idem andò con i farmaci generici, dopo le liberalizzazioni anche le coop potevano vendere i generici. Questi, e altri casi, furono esempi di liberalizzazioni o privatizzazioni ad usum delphini.

La questione acqua è tragica.
Se per alcuni versi è vero che tutto ciò che è pubblico va a finire che è in mano a corporazioni interne & co, si privatizzano settori nella speranza che funzionino meglio, ma nemmeno così va bene.
Da quando le vecchie FFSS sono diventate Trenitalia sono una disgrazia peggiore della prima (bagni nei treni inaccessibili, zecche -nel senso di insetti parassiti negli scompartimenti, nei tessuti- ritardi)...perchè quando le strutture si danno in mano ai privati questi poi subappaltano ad altri, e i servizi continuano ad essere pessimi.
Il caso dell'acqua è grave. Le multinazionali già possiedono acque minerali varie.
La privatizzazione dell'acqua dei rubinetti comunque E' UNA DIRETTIVA EUROPEA che entrambi gli schieramenti avrebbero realizzato.

Ma l'assurdo è che questo schieramento contiene anche qualche forza non così passiva ai diktat pazzeschi a cui ci ha abituato l'EU, eppure la direttiva è passata lo stesso senza nemmeno proferire una parola di disaccordo.
Così le multinazionali (perchè nessun altro avrebbe così tanto denaro per permettersi questo acquisto) hanno o avranno al più presto anche l'acqua dei rubinetti.
La rete idrica è vecchia e il governo non ha denaro per rinnovarla. Quindi ha bisogno di capitali privati. Poi tutto dovrebbe essere ancora sotto il controllo governativo. Però....chi vende servizi, non sono più suoi. Se entrano dei privati non rinunceranno a dettar legge. La sinistra ha poco da fare caciara: se fosse stata al posto dell'attuale maggioranza avrebbe risposto mestamente OBBEDISCO all'Europa, come sempre e di più ha fatto con l'EU, come i loro avversari politici.
La privatizzazione del servizio dell'acqua è solo una delle tante normative della Ue che prevedono una deriva mercatista.
La Lega, per es. invece di mostrarsi ribelle e identitaria nel difendere le ragioni degli italiani che ripongono in lei le ultime speranze, si è accodata con uno stupido sì come nel caso del Trattato di Lisbona.
"Sunt lacrimae rerum, et mentem mortalia tangunt" (Verg., Aen., I, 462)
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