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Room 101

11-05-2010

ALIEN SKIN

"The Unquiet Grave"

Cover ALIEN SKIN

(A Different Drum/Audioglobe)

Time: (46:49)

Rating : 8.5

Il nome di George Pappas, musicista di Melbourne attivo sin dal 1977 in svariate formazioni, è indissolubilmente legato ai Real Life, leggenda synthpop australiana nota in tutto il mondo per intramontabili hit come "Send Me An Angel" (ripresa da svariati act del nostro settore) e "Catch Me I'm Falling". Il Nostro, ancora legato ai Real Life (ma non più in qualità di tastierista live, ruolo che ha ricoperto per circa un decennio), ha però sempre tenuto aperto un canale per il proprio estro compositivo, che nel 2008 è stato concretizzato sotto il moniker Alien Skin, e segnatamente con l'album "Don't Open Till Doomsday", patrocinato dalla sempre attenta A Different Drum (che continua saggiamente a dare asilo al musicista australiano, dopo averlo offerto agli stessi Real Life per l'album del 2004 "Imperfection"). Se già col debut di cui sopra le doti compositive di Pappas erano state ampiamente evidenziate attraverso un synthpop fortemente intimo, minimale, raffinato, sfuggente, notturno, freddo eppure avvolgente e capace di scaldare il cuore, l'affinamento delle medesime trova oggi nuovo (oscuro) splendore fra le undici gemme che compongono il nuovissimo "The Unquiet Grave": un approccio ancor più elegante, personale e ricercato dà vita a canzoni formalmente perfette, divinamente arrangiate ed interpretate con una passione davvero fuori dal comune, oltre che baciate da una produzione nettamente migliorata e capace di esaltare pienamente ogni elemento del riuscito mix sonoro ideato dal Nostro. Molto vicino, vocalmente parlando, al Martin Gore più ispirato, George è il protagonista assoluto della sua creazione artistica, e la sua ammaliante e passionale voce bacia ognuno degli episodi che compongono il nuovo album. Ogni singolo brano meriterebbe menzione, vista la qualità ed il pathos infuso in ognuno di essi, ma a colpire sono soprattutto momenti sublimi come l'iniziale title-track (meraviglioso traditional folk del secolo XIV riletto in maniera divina da George), la stupenda "This Isolation" (davvero degna del miglior Martin Gore), la dolce "Dirty Kisses (A Vampire Love Story)", la delicata e sfuggente "Emily", l'appassionata "After The Funeral" (scelta come singolo apripista), la splendidamente grigia "The Birthday Party" (semplicemente perfetta) ed una "Bleed" così toccante da dare i brividi, prima che la dolcissima e più solare love-song "If" chiuda l'opera con più 'zucchero', senza però scadere nel mieloso. Suoni magicamente oscuri che Pappas plasma attraverso un beatwork pulsante ma gentile e controllato, con l'esperienza e la classe cristallina che gli competono e con grande sensibilità, illuminato dai più importanti numi tutelari della storia della musica elettronica (la cronistoria sul sito ufficiale è da non perdere), per un'opera di enorme pregio che non può davvero mancare agli estimatori del synthpop più raffinato, passionale, profondo e malinconico. "Un caleidoscopio di melanconia elettronica", per dirla con le parole del suo creatore; un vero gioiello, secondo il nostro modesto parere.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://alienskinmusic.com/

http://www.adifferentdrum.com/