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Room 103

01-05-2013

LES FLEURS DU MAL

"Concrete Ravings"

Cover LES FLEURS DU MAL

(Malicious Release/Echozone)

Time: (55:41)

Rating : 7

Les Fleurs Du Mal nascono nei sobborghi di Stoccolma nel 2009, per mano dei fratelli Alex e August Grim, che hanno intrapreso la strada dell'autoproduzione con la propria Malicious Records. Si contano già due l'EP di debutto "Les Fleurs Du Mal: I" e il maxi-singolo "Knife In My Back", e sono attualmente sul mercato sia il nuovo singolo digitale "Idolatry" e l'album in esame "Concrete Ravings", full-lenght rilasciato stavolta dalla tedesca Echozone, che non tarderà a diffondere il verbo baudelairiano dei due affiatati musicisti. Visto il prominente colore nero del package e l'estetica noir, non si necessita di un ascolto troppo approfondito per stilare una breve lista delle influenze dei fratelli. Gothic-rock essenziale, senza preamboli o sterzate ardite. Un'oretta di anni '80 danzerecci e orecchiabili, che citano i seminali Sisters Of Mercy del periodo "Floodland" senza troppi fronzoli. Sezioni ritmiche monotone, pennate baldanzose e cantato privo di colore. Tutte caratteristiche che ci permetterebbero di bocciare i Fiori del Male all'istante, ma le canzoni dei fratelli Grim si fanno amare proprio per la loro semplicità e per quella vena nostaglica così celebrativa da far tralasciare le lacune in campo di originalità. "Concrete Ravings" è un dischetto perfetto per un giro in macchina notturno, tra baluginanti luci di lampioni e tutte le tentazioni che la città dopo la mezzanotte può offrire. La colonna sonora adatta per un'innocua visita al lato oscuro. Le due "Idolatry: In Vain" e "Idolatry: In Pain" hanno persino un tocco poetico, come la ballata "Celebrity Gala", ma i due svedesi appaiano vincenti in particolare per quelle song composte appositamente per il dancefloor, come "The Storm" (seducenti gli arpeggi di chitarra) o le rocciose "Stink" e "Knife In My Back" (riuscitissimo singolo, per l'appunto). La conclusiva "Substanceless Abuse" tenta persino di parafrasare i deliri atmosferici dei Fields Of The Nephilim. Nulla di nuovo sotto il sole, ma se si considera l'album come un piacevole revival l'ascolto è gradevole e i Fleurs Du Mal non meritano davvero la stroncatura. Hanno davanti a sè tutta l'esistenza per tentare di sondare territori ancora inesplorati: tanto Andrew Eldritch è più che perduto...

Max Firinu

 

http://www.lesfleursdumal.se/

http://www.echozone.de/