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Room 105

05-06-2013

VV.AA.

"Hail Be You Sovereigns, Lief And Dear - Dark Britannica III"

Cover VV.AA.

(Cold Spring)

Time: CD 1 (76:51); CD 2 (76:36)

Rating : 7.5

Se dal settembre del 2007 ad oggi le compilation della serie "Dark Britannica" si sono costruite una solidissima reputazione nella scena folk, lo si deve al certosino lavoro di selezione del materiale ed alla forte caratterizzazione dei temi grafici e concettuali che la sempre ottima Cold Spring ha saputo attuare. La fortunata e finanche premiata serie di compilation giunge ora al suo terzo volume, ma il conteggio va portato a quota quattro se si include la pubblicazione di "John Barleycorn Reborn: Rebirth", appendice del primo volume della serie all'epoca disponibile nel solo formato download, e successivamente fissata anch'essa su doppio CD. Continua quindi il grande lavoro di recupero e promozione della scena (dark) folk britannica da parte dell'etichetta inglese, che in questo nuovo capitolo ci offre ancora una volta un piatto estremamente ricco, composto da ben 30 brani divisi equamente fra i due dischetti. Sebbene l'intento dichiarato sia quello di celebrare l'eredità dark-folk inglese, ancora una volta il raggio d'azione punta maggiormente verso la tradizione ancestrale della terra d'Albione piuttosto che al suo lato oscuro, con una serie di act per lo più sconosciuti a chi si è cibato avidamente di numi tutelari come Death In June, Sol Invictus, Fire + Ice etc e della relativa scuola neofolk... A parte quell'Andrew King che è senza dubbio l'artista più legato alla scena a noi cara (bene la sua "Of The Subterranean Inhabitants", fra spoken words e droni), più qualche act già saggiato sui precedenti volumi della serie (Venereum Arvum, Xenis Emputae Travelling Band, Steve Tyler, The Rowan Amber Mill, The Hare And The Moon), i due CD offrono ancora una volta uno spaccato di una realtà poco nota, ma ricca di quel fascino che può sedurre ascoltatori in ogni dove, a prescindere dal senso di appartenenza alla terra d'origine che anima i nomi coinvolti. Se ancora una volta la serie "Dark Britannica" colpisce nel segno è perché sono nuovamente pochi i brani già apparsi su release ufficiali, mentre non mancano momenti esclusivi ed esordi assoluti che ingolosiranno i più curiosi scopritori di realtà emergenti. Fra motivi tradizionali opportunamente arrangiati ed interpretati (a cimentarsi con gemme senza tempo sono in particolare Venereum Arvum, The Transmutations e Nathaniel Robin Mann) e la consueta grande varietà di approcci al suono folk, a colpire maggiormente nel segno sono le prove di The Elder Tree, A Tiding Of Magpies ("Coleman Grey" è una teatrale spoken story su basi soffuse di grande effetto), Earthling Society, Thornland ("Ancient Trees And Fractured Spines" è un bel momento evocativo e drammatico per questi musicisti provenienti dal black metal), David Whitwell (più cantautorale la sua "When My Blues Retire") e Sol-De-Muerte (quasi mistica la loro "Sentinel"). C'è chi figura con due contributi (uno per dischetto), come i Foxpockets o David Kidman (quest'ultimo sempre con brani a cappella, in vero eccellenti), mentre le song che chiudono rispettivamente ognuno dei due CD sono lunghi momenti dai toni melliflui, dilatati e quasi estatici che superano gli 11 minuti ciascuno, rispettivamente ad opera di Hills Have Riffs e Lost Harbours; vale la pena citare anche Colossloth, che con "Black Deeds From Dead Seeds" ci regala il momento più sfuggente, misterioso e sperimentale dell'intera compilation. Oltre 150 minuti per addentrarsi fino in fondo nella scena folk inglese, fra strumenti acustici tradizionali e/o antichi, teatrali voci maschili e dolci ugole femminili, melodiose e appassionate carezze e misteriose effusioni oscure: per chi desidera conoscere l'importante panorama folk britannico, vivo e pulsante, un appuntamento da non mancare mai.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.coldspring.co.uk/

http://www.myspace.com/coldspring