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Room 105

12-06-2013

ROSA VORAGINE SUBMERSA

"Renaissance D'Un Pétale Séché"

Cover ROSA VORAGINE SUBMERSA

(Seventh Crow Records)

Time: (77:28)

Rating : 7

Forse il nome Rosa Voragine Submersa non dirà granché ai più, eppure il progetto della bella artista francese Alaedyna Lavin, nato nel 2006, giunge con questo "Renaissance..." alla quinta release (la seconda stampata su CD dopo "Au Creux D'Un Arbre Mort...", laddove i restanti lavori erano stati rilasciati solo in download), cui si aggiunge l'album del side-project Psychiatric Emergency. Dichiaratamente influenzata da artisti quali Sopor Aeternus & The Ensemble Of Shadows, Joakim Back, Alice Cooper, Danny Elfman e Yann Tiersen, la graziosa factotum transalpina tesse con sentimento, passione e buon gusto melodico trame esclusivamente strumentali sfruttando suoni dolci, fiabeschi e neoclassici, abbracciando spesso e volentieri uno stile prossimo al barocco e sfruttando pattern ritmici lineari ed essenziali. Musicista versatile e persona ironica e sagace, Alaedyna è cresciuta di album in album, raggiungendo con "Renaissance..." nuove vette di maturità all'interno di un sound che sa come convogliare il pathos e trasmettere emozioni forti. Sono proprio queste ultime a giocare un ruolo quanto mai determinante: se l'iniziale title-track, "Les Meurtrissures D'Un Été" e la versione demo di "Le Conte De La Muse Endormie" puntano sulla più fiabesca ed incantata dolcezza, momenti come "Souviens-Toi Des Temps Anciens", "Par Delà Le Miroir: De l'Autre Côté Des Songes" (anche questa in versione demo) e "La Pantomime De L'Affliction" delineano invece quel senso di tristezza che un'artista così sensibile sicuramente conosce molto bene. Le note del piano guidano la malinconica "Un Endroit Pour Éternel Repos", che fa il paio con la mestizia di "La Nébuleuse De l'Hiver - La Compagnie D'Un Prince Fantasmagorique", mentre "La Lune Esseulée" sprigiona una tensione drammatica di grande impatto. Decisamente più sontuoso - e a tratti perfino gioioso - il valzer "La Valse Du Chloroforme", ripreso sul finale nella 'original version' (come anche la title-track, molto più vibrante in questa veste più 'grezza'), mentre "Un Endroit Pour Éternel Repos" viene riproposta nella versione per solo pianoforte. Un lavoro di buona qualità e notevole spessore emotivo per un'artista che, senza dubbio, saprà trovare la chiave per una ulteriore - e magari definitiva - svolta che possa elevare ancor di più le sue genuine ed appassionate creazioni: datele la chance che si è ampiamente meritata.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.rosavoraginesubmersa.com/

http://seventhcrowrecords.bandcamp.com/