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Room 105

04-07-2013

IN SCHERBEN

"Dagaz"

Cover IN SCHERBEN

(SkullLine)

Time: (68:23)

Rating : 7

Uscita riassuntiva per Lars e Maren, in arte In Scherben, duo tedesco scoperto proprio dalla SkullLine cinque anni or sono ed ora riproposto con un disco che raccoglie il meglio dei primi due lavori, "Erlenkönige" del 2008 e "Ostrakon" del 2009, stampati all'epoca dalla medesima label (laddove il terzo album "Dort An Jenem Baume..." usciva nel 2011 per la Lichterklang) solo su CDr in tirature esigue. Suoni e tematiche collocano la band tra i nomi di ultima generazione del neofolk, ispirati da grandi progetti teutonici come Forseti, Sonne Hagal e Dies Natalis. Gli ingredienti sono i soliti: chitarra acustica, voce stentorea maschile - spesso addolcita da toni femminili - e rifiniture affidate all'elettronica e a partiture strumentali di fisarmonica, fiati o archi. Il titolo "Dagaz" ci rimanda subito al retroterra culturale indoeuropeo e, prima ancora, ad un mood sonoro fortemente circoscritto che non lasci spazi a dubbi o contaminazioni. I cinque pezzi estratti da "Erlenkönige" sono i più snelli e semplici, in cui si mira a strutture sonore classiche, sorrette da buone melodie e scevre da troppi orpelli. Le successive sei tracce, ricavate da "Ostrakon", mostrano un'evidente maturazione segnata dalla ricerca di piccole sfumature alternative alla solita ricetta, ampliata anche da fugaci campionamenti ambientali di sottofondo. In particolare svettano l'emozionante tema di flauto di "Aus Der Winterwüste", il mesto tema di armonico di "Runentraum" e gli echi marzial-industriali di "Theatrum Europaeum Introitus (Deutsch Südost)", brano rifinito con motivi di cornamusa. In chiusura vengono poste tre tracce bonus: due di queste, "Kriegslied" e "Natur Und Sehnsucht", hanno un andamento più frizzante con motivi localistici che fanno pensare a certe ballad alpestri di Sturmpercht, mentre la conclusiva "Ragende Berge" recupera tutta la struggente oscurità acustica alla base dell'album. Non vi aspettate cose nuove: Lars e Maren non si discostano dalle architetture del neofolk germanico, ma riescono comunque ad imbastire brani toccanti nella loro essenzialità e semplicità. Le delicate melodie funzionano sempre e il disco scorre via piacevolmente, segno che a volte è meglio far bene ciò che si conosce piuttosto che sperimentare soluzioni dall'esito incerto. Gli appassionati del genere apprezzeranno di sicuro.

Michele Viali

 

https://myspace.com/in-scherben

http://www.skullline.com/