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Room 101

31-03-2014

MAX COOPER

"Human"

Cover MAX COOPER

(Fields)

Time: (56:53)

Rating : 8

La carriera di Max Cooper fino ad ora si era svolta fra le produzioni techno e il lavoro in studio. Un'opera oscura e poco appariscente che tuttavia aveva donato qualità ai lavori di molti artisti di area techno, anche attraverso una serie di azzeccati remix di gente come Michael Nyman, Agoria e Dominik Eulberg. La sua musica presenta, fra le caratteristiche principali, la precisione negli arrangiamenti e la curiosità di aprirsi verso linguaggi diversi, includendo gli elementi più disparati nella matrice elettronica. Tale attitudine, forse derivata dal suo passato di ricercatore in campo biologico, si conferma anche nel suo vero debutto discografico, semplicemente intitolato "Human". Già dal titolo la prima contraddizione: può un disco di fredda elettronica e disumana techno trasudare sentimenti e sensazioni tipicamente umane? La risposta è sì. In "Human", infatti, si fondono gli elementi musicali più svariati, visti però alla luce di un animo sensibile e curioso che trasforma gli ingredienti in un piatto pieno di sapori. Difficile trovare pezzi che si elevino sugli altri, così come è difficile trovare brani simili gli uni agli altri. Il singolo "Adrift", ad esempio, è un mirabile connubio fra suoni sintetici e incalzanti uniti alla vocalità di Kathrin deBoer, suadente al limite dell'etereo, mentre in "Woven Ancestry" l'inizio vagamente classic pop da camera, quasi a voler imitare le atmosfere solari e colte della Penguin Cafè Orchestra, viene poi arricchito da mille rivoli di sintetizzatore. La collaborazione con la vocalist inglese prosegue anche in "Numb", densa di atmosfere lounge e jazzate, sempre sorrette da una ritmica IDM. La passione per questo genere la si ritrova anche in "Automation", dove viene interpretata in chiave etnica, mentre in "Supine" è il tema ambient a rendere originale la matrice IDM di base. Vi è poi un orientamento space-rock che appare in diverse tracce, come in "Seething", "Empyrean" e soprattutto nel lungo drone alla maniera dei Sunn O))) di "Potency", vertiginoso viaggio in un tunnel spazio-tempo. "Human" quindi non è un percorso univoco, ma un viaggio frastagliato, ricco di fughe e di rientri nella strada principale, variegato come la biodiversità di cui si nutre la Terra, infinito come l'animo umano. Disco perfetto per essere un debutto.

Ferruccio Filippi

 

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