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Room 107

25-04-2015

EXPO '70

"Corridors To Infinity"

Cover EXPO '70

(Zoharum)

Time: CD 1 (54:25); CD 2 (55:29)

Rating : 7.5

Ripercorrere la florida carriera di Justin Wright e del suo progetto Expo '70 significa imbarcarsi in un viaggio molto complesso ed articolato che necessita tempo per essere assimilato, compreso ed analizzato in ogni sua sfaccettatura. Ancora più difficile è pensare di estrapolare dalle decine di produzioni che Wright ha messo in musica sin dal 2003 un lavoro che ne metta in luce le particolarità, che segni in qualche modo un punto di svolta della proposta musicale di Expo '70, quest'ultima comunque sia evolutasi nel corso degli anni in tre grandi fasi, partendo da un guitar-drone degli esordi, passando poi per proposte più debitrici alla kosmische music degli anni '70 ed infine, in tempi più recenti, ad una più diretta e marcata svolta kraut grazie anche all'introduzione fissa di altri due musicisti sotto lo stesso monicker. Riesce benissimo in questa impresa la sempre ottima Zoharum, mai sazia di ricercare il lato sperimentale e particolare in qualsiasi campo musicale. Quasi volendo riscoprire il progetto di Wright e portarlo all'attenzione di chi non ne avesse ancora sentito parlare, la label polacca decide di ristampare nel Dicembre dello scorso anno uno degli album forse più ostici e sperimentali di Expo '70, "Corridors To Infinity", e lo fa con un'edizione limitata a 500 esemplari composta da una copertina apribile ispirata alle repliche dei vinili tanto diffuse in Giappone e con un doppio artwork curato dallo stesso Wright (che si è sempre occupato del packaging e delle grafiche dei suoi lavori, che si rifanno ai dischi kraut e kosmische degli anni '70). La ristampa è accompagnata da un bonus CD, "Star Coloured Clouds", un album inedito realizzato un mese prima che iniziassero le registrazioni per "Corridors To Infinity". La scelta di questo particolare album da parte della Zoharum non sembra casuale: "Corridors To Infinity" è parte integrante del periodo più fervido e produttivo di Wright, il 2009, anno nel quale l'artista americano pubblica ben 6 album, tutti composti da un numero esiguo di tracce dalla durata minima di 15 minuti sino ad un massimo di 30, in puro stile kraut/kosmische, generi che ha sempre saputo riproporre con maestria certosina. Il 2009 è anche un anno di svolta per il progetto, che si stacca per la prima volta dalle elucubrazioni drone degli esordi che vedevano il solo Wright, la sua chitarra ed il suo amplificatore a creare granitici muri di suono ridondanti, per passare alle sue prime collaborazioni con altri artisti e label. Nelle due lunghe tracce che compongono "Corridors To Infinity" troviamo infatti il contributo di McKinley Jones al moog (che ritroveremo anche in "Galaxy Of Mysticism" dello stesso anno) e di un altro storico collaboratore di Wright, Matt Hill, che si occupa dell'organo Hammond. Con i suoi suoni prettamente space ambient, l'album è una doppia traccia di tributo allo spazio profondo, all'immaginario kosmische che tanto influenza ed influenzerà Wright nei suoi lavori, una doppia fatica registrata in un solo giorno coinvolgendo altri due artisti che innalzano i livelli di sperimentazione e varietà dei contenuti. Il bonus CD si compone invece di tre tracce dalla lunga durata, anch'esse alquanto profetiche in quanto facenti parte dell'approccio primordiale al suono di Wright - come già detto, vennero registrate un mese prima dell'altro album - ma già di per sé evolvendolo e catapultandolo nelle reminiscenze space-ambient che costituiranno la maggior parte delle sue produzioni future. Le tre tracce vedono un utilizzo della chitarra più massiccio come era usanza per Wright nella sua prima fase, ma di gran lunga edulcorato e proiettato su lidi psichedelici più luminescenti ed evocativi, un completamento esaustivo e ben integrato con le atmosfere del primo CD e chiaro sentore dell'evoluzione in atto nella visione musicale dell'artista. Nel creare questo trait d'union tra passato e presente del progetto, la Zoharum ne carpisce appieno le potenzialità mostrandocelo non solo come un act atto a mettere in scena un mero revival stilistico musicale di gruppi come Tangerine Dream o Ash Ra Tempel, ma come sperimentatore sonoro dalla fervida produzione e in continuo mutare, rivedersi e rivalutarsi. Un Wright artista a 360 gradi quello che viene fotografato in questa ristampa della sua seconda fase stilistica: compositore, improvvisatore, disegnatore, innovatore e tradizionalista assieme, un personaggio del nostro presente che va assolutamente approfondito partendo da una pietra miliare della sua carriera.

Lorenzo Nobili

 

http://www.exposeventy.com/

http://zoharum.com/