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Room 105
01-02-2016
ELIN KÅVEN
"Eamiritni :: Rimeborn"
(Nordic Notes)
Time: CD (38:53)
Rating : 8.5
Come preannunciato, a fine 2015 è arrivato l'atteso terzo album della 'fata artica', ancora una volta sotto l'egida di quel punto di riferimento del folk e della world music di stampo nordico che è la - nomen omen - Nordic Notes. Un lavoro che poggia su una premessa cruciale, ben illustrata dalla stessa Elin quale introduzione/ringraziamento nel booklet (al solito completo di tutte le traduzioni in inglese) della splendida confezione digisleeve: il ritorno nella sua terra nativa, quella del popolo Sámi, dopo anni trascorsi in aree più urbane della Norvegia. L'artista scandinava è già divenuta un simbolo della cultura delle sue genti (ossia gli antichi nomadi del circolo artico), avendone cantato nella lingua locale i più folkloristici e mitologici aspetti, ma questo suo ritorno alle origini è stato necessario per vivere fino in fondo ogni sfaccettatura di una vita immersa nella Natura, a stretto contatto con le montagne e gli animali, nell'intima gioia delle cose realmente importanti di una vita. Questo ritrovato stile di vita è stato fondamentale affinché Elin, supportata nella parte strumentale dal fidato produttore Juhani Silvola, potesse trovare il perfetto bilanciamento nella piena adesione alla dimensione che tanto abilmente si era costruita con due eccellenti lavori, approdando ora ad un livello di forza espressiva tutto nuovo. Libera da qualsivoglia tentazione 'pop', la 'fata' si produce in una prova ancor più intima e limpida, come l'opener "Vanished" sottolinea sin dal principio nella sua ormai tipica e personalissima impronta compositiva. Alla dolcezza di "Demure" rispondono la forza ed il trasporto di un cadenzato ipnotico e suadente come "Lynxie" e della vorticosa danza di "Gothla", mentre l'incalzante e tesa "Revealed" porta folate oscure sinora inedite. Anche a livello vocale Elin dimostra quell'onestà e quella dedizione che sono alla base del suo percorso artistico, ed i momenti dove è la voce ad essere assoluta protagonista non mancano, dalla soffusa ma vibrante "Trees Dance" ad una "Help" interamente a cappella, passando per suggestivi frangenti dove il canto si posa solamente su ventose basi naturali. Non da meno l'intreccio strumentale di Juhani, a tratti davvero minimale ("Grandmother Inga") ma capace di bei ricami e preziosismi ("Enya"), nonché di un'energica elettricità nel potenziale singolo "Free". Diciamo spesso che per gli artisti il terzo album è uno snodo cruciale, ma se è vero che coi due precedenti lavori Elin aveva già dimostrato grande maturità ed una solidissima visione d'insieme, è altresì vero che "Rimeborn" segna un decisivo cambio di passo a livello intimo ed emozionale che non potrà lasciare indifferente nessuno, portando l'adorabile 'fata artica' sul sentiero di un'eccellenza che compete a pochi. Il più autentico ed incondizionato amore per la propria Tradizione come la più potente delle risposte ad un globalismo dissennato al quale certa Arte, quella che non vive di meri tornaconti economici, ha il dovere morale di opporsi con tutta la forza della vera Bellezza.
Roberto Alessandro Filippozzi