Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 107

08-04-2016

ERIK WØLLO

"Echotides"

Cover ERIK WØLLO

(Projekt)

Time: CD (46:12)

Rating : 6.5

Il biennio 2015-16 sembra essere un momento di risveglio di molti dei protagonisti della scena ambient. Dopo Steve Roach, ecco che anche Erik Wøllo, altro purosangue della scuderia di Sam Rosenthal, realizza un nuovo EP dal titolo evocativo di "Echotides". Il campione della chitarra trattata e dei paesaggi sconfinati torna con un lavoro di 7 pezzi, tutti rigorosamente senza titolo, a rimarcare l'assoluta centralità della musica come flusso di emozione, senza intermediazioni linguistiche. "Echotides" conferma quanto di buono ci aveva mostrato il precedente full-lenght "Blue Radiance": i caratteri sono sempre quelli della musica di Erik, ovvero synth e chitarra lavorata nei modi più disparati, che ogni volta però riescono a suscitare emozioni diverse. È così che nasce il primo brano, ipnotico con il suo massiccio muro di synth, mentre nel secondo pezzo si impone un suono di chitarra ben definito e melodico, ad alleggerire il medesimo e imponente wall of sound sintetico. Mentre la terza traccia rimanda ad echi di Tangerine Dream e atmosfere un po' più cupe, le due successive si aprono all'uso di sottili percussioni che ne aumentano il tasso ritmico: più esotica e diretta la numero quattro, più complessa la cinque. Solo nelle ultime due tracce le atmosfere tornano ad avvicinarsi all'ambient più classico, con una rarefazione dei suoni molto intrigante. Va detto che questo EP nulla aggiunge ma nemmeno nulla toglie a ciò che il compositore norvegese ha dimostrato in questi anni, diventando figura di riferimento per l'intera scena ambient. La sua voglia di sperimentare, il suo essere anticonvenzionale, ne fanno un musicista unico nel suo genere. "Echotides" è un ottimo lavoro che tuttavia non fornisce elementi di novità nel sound di Erik, e per questo è consigliabile a chi già conosce l'opera, fra l'altro vastissima, di questo valido sperimentatore del suono.

Ferruccio Filippi

 

http://www.wollo.com/

http://www.projekt.com/