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Room 108

29-09-2016

WANDA WULZ

":Polaris:"

Cover WANDA WULZ

(Eibon Records)

Time: CD (54:51)

Rating : 8

Ad un anno di distanza dai minimalismi poetici di ": Manifesto Intrepido :", che collocavano il progetto del polistrumentista Ludovico Padovan in quella cerchia sonora che fa della potenza e predominanza del verbo sul suono le sue principali armi espressive, il progetto Wanda Wulz, ora arricchitosi di un nuovo membro fisso nella figura di Andrea Pozzi ai synth, elettronica e samples, trascende nettamente, nel giugno dell'anno corrente, la sua natura stilistica per farsi creatura sonora altra e più complessa, una vera metamorfosi completa racchiusa nel bozzolo del nuovo lavoro in studio ":Polaris:". Uscito per la Eibon di Mauro Berchi in formato digisleeve a due tasche con annesso booklet contenente le lyrics, l'album raggiunge vette espressive senza precedenti nella storia del progetto, consacrandosi senza dubbio come sua magna opera in termini di emozionalità, ispirazione nei testi e sviluppo sonoro. Tante le collaborazioni che si susseguono al suo interno, portatrici di nuove strumentazioni e di conseguenti nuovi tappeti sonori, che si avviluppano saldamente all'immancabile, caldo ed ispirato contributo vocale e testuale di Padovan. Possiamo infatti apprezzare, sin dalla intro "Polvere", l'aggiunta del sax di Marcello Turcato che si staglia su minimalismi elettronici e poetiche vocals suadenti, mentre nello splendido seguito di "Cabaret" veniamo accolti dalla batteria jazz di Lorenzo Arese, che emerge dalle tensioni dark ambient in apertura. Pezzo simbolo del cambiamento radicale nelle sonorità di Wanda Wulz, si invola tra echi di sax, percussioni sostenute e sospensioni atmosfericamente cupe. In "Orologio" ritroviamo il contributo vocale di Sara Lepri, già presente nel precedente lavoro, per un brano in bilico tra elettronica cupa e rock progressivo nelle sue esplosioni di sax e nel vorticare di synth. Altra splendida prova emozionale si rivela essere "Non Ritorna Più", che vede il contributo vocale e testuale di Gianni Pedretti, in un pezzo dove si respirano folate di archi e chitarre alternati alla granitica voce del leader del progetto Colloquio, di una cupezza dolce-amara difficilmente arrivabile. Mesmerica e dilatatamente post-rock si presenta invece "Improvviso Atlantico", che non si esime dal collimare in elevazioni espressive di sax e synth da brivido. Le nuove trame sonore che accompagnano le belle parole di Padovan hanno oramai raggiunto la loro espressività definitiva, sinuosamente sciorinate nelle palpitazioni jazz e nei bagliori alternative rock di "Organza Nera" ed intarsiate nei susseguenti serpeggiamenti di sax, oramai strumento espressivo indispensabile per la nuova forma mentis del progetto. Possiamo poi trovarle nuovamente dilatate nel post-rock della title-track e della successiva "Trascorsi Mai Estinti", mentre per le conclusive "Abell 1835" (che vede il testo in inglese dello stesso Mauro Berchi) e "Come La Neve" (testo di Nicola Botter), veniamo salutati dalle dilatate emozioni new wave della prima e dalla voce corale e sentita di Andrea Carta sulle trame cadenzate della seconda. ": Polaris :" si rivela dunque un lavoro potente, vario e dal forte impatto emotivo, forte di testi molto evocativi e struggenti - che gli hanno anche valso una nomina per la Targa Tenco di quest'anno - e di musica in perfetta armonia con essi, per un viaggio indimenticabile tra suoni e parole come non si sentiva da tempo.

Lorenzo Nobili

 

http://wandawulz.bandcamp.com/

http://www.eibonrecords.com/