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Room 105

05-04-2017

ROMOWE RIKOITO

"Nawamar"

Cover ROMOWE RIKOITO

(Dangus)

Time: CD (42:19)

Rating : 7.5

Il polistrumentista Alexey Popov non è certo uno che ama stare con le mani in mano: ancor prima dei Sunset Wings, coi quali ha realizzato quattro pregevoli album fra il 2009 ed il 2014, l'ottimo compositore di Königsberg aveva dato vita già nei 90s al progetto Romowe Rikoito, firmatario di quattro bei lavori di lunga durata dal '96 al 2014. Al fianco dei due act principali, il Nostro ha poi esordito col monicker Austras Laiwan a fine 2015, e mentre si attende il debutto dell'altro suo progetto Eirikura, le attività musicali che lo riguardano risultano sempre ferventi grazie al costante apporto di un vero e proprio collettivo intercambiabile che non manca di supportare le sue visioni artistiche. Tornato alla corte della lituana Dangus - per la quale aveva debuttato nel '96 con "Narcissism" - già nel 2014 col penultimo lavoro "Undeina" a seguito di un silenzio durato circa nove anni (la terza fatica "Austradeiwa" uscì nel 2005 per la nostrana Ars Benevola Mater), l'act prussiano prosegue nel suo discorso a base di folk acustico dalla poetica appassionata, ricco di simbolismi e dal respiro balcanico, presentandosi stavolta come terzetto (con sporadici ma preziosi contributi da parte di alcuni amici ospiti). "Nawamar", quinto full-length confezionato in un bel digipack a sei pannelli, presenta tuttavia dei cambiamenti sostanziali: il piglio folk si fa più diretto ed arioso, ma soprattutto estremamente più luminoso rispetto agli umori mesti e malinconici delle precedenti fatiche, rispetto alle quali anche l'apporto degli strumenti ad arco viene ridotto all'osso, sebbene permanga una gradevole ricercatezza negli arrangiamenti. Una formula decisamente più essenziale che continua a fare perno sul riuscito dualismo vocale maschile/femminile, efficace nella forma e leggiadra nell'esecuzione, sempre con la personalità che contraddistingue la scrittura di Alexey (che qui si presenta come Aulaukis). Ne viene fuori un'opera fortemente scorrevole dove i toni risultano nella maggior parte dei casi piacevolmente luminosi, con mirabili punte di dolcezza incarnate da momenti quali "En T Paustrei" e "Waistis Waista", mentre "Tengja Ten Talis", "Iwagarjan" e "Ramawas Warta" rimandano ad un pathos più malinconico in parte memore dei lavori passati. Una sorta di 'cambio d'umore' che non configura alcuna drastica rottura col passato, per un'opera che senza alcun dubbio allieterà i più sinceri appassionati di folk acustico.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://romowerikoito.bandcamp.com/

http://www.dangus.net/