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Room 103

05-06-2017

IKON

"Everyone Everything Everywhere Ends"

Cover IKON

(Dark Vinyl)

Time: CD (73:33)

Rating : 7.5

Tempi di revival questi: dopo l'uscita di Gitane Demone tocca ai veterani Ikon rimettersi in pista. In realtà questo "Everyone Everything Everywhere Ends" è la ristampa per il mercato europeo della versione uscita in Australia nel 2014, arricchita di alcune bonus-track. Inutile stare a ripetere chi siano gli Ikon, act ormai storico che forse ha pagato il fatto di aver esordito a metà anni '90, quando il mercato musicale aveva ormai sdoganato metal e indie, tenendo però la scena gotica in un nicchia per pochi. Gli Ikon tuttavia hanno sempre tenuto la barra dritta, con il loro mix di gothic rock, darkwave e folk, con sottili venature esoteriche fra le righe dei loro testi. Quello che stupisce, semmai, è l'esiguità della loro produzione in rapporto agli anni di attività, anche se il livello qualitativo è sempre stato molto alto. "Everyone Everything Everywhere Ends" rappresenta anche il ritorno della band su una label ufficiale dopo alcune uscite autoprodotte. A livello stilistico non si può dire che l'album presenti novità particolari: le componenti musicali che hanno fatto conoscere la band australiana restano tutte e non ci sono contaminazioni di sorta, a parte qualche atmosfera visionaria non presente nelle uscite precedenti. In "The Cruel", ad esempio, l'inizio potente viene sfumato in un sound visionario e ipnotico, chiuso da un finale noise. Ci sono poi diversi pezzi acustici o semi-acustici come la ballatona "Blood Of Love" o il folk di "Symbols Of Tomorrow" e "Once Upon A Time". Quest'ultima in particolare, con le sue tastiere atmosferiche e l'incedere solenne ed epico, rimanda ai Death In June periodo "But, What Ends When The Symbols Shatter?". Sempre acustiche ma con un andamento più sperimentale sono "I Burn For You" e "Misfortune", mentre "Rise And Fall" inaugura una serie di pezzi più aggressivi che trovano la sublimazione nell'ottima "Rising Sun" e nella potente "Stolen", uno dei loro migliori pezzi di sempre. "Everyone..." è, inoltre, uno dei pochi dischi in cui le bonus-track hanno un senso e non sono inferiori al resto del programma. In particolare, "Predator" e "The Hunter" meritano più di un ascolto. Che dire quindi di questo lavoro? "Everyone..." non introduce grosse novità rispetto alle cose fatte in passato dagli Ikon, ma semmai conferma l'ottima vena creativa e la grande perizia nel comporre brani di spessore. Il mix di rock, elettronica, new wave e folk scorre liscio e gradevole, non affatica l'ascolto ma stimola ad assaporare le diverse atmosfere di cui sono composti i brani. Insomma, gli Ikon da Melbourne riescono a rimanere interessanti anche dopo ventisei anni di attività.

Ferruccio Filippi

 

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