Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 102

22-06-2017

NOISUF-X

"Banzai"

Cover NOISUF-X

(Pro Noize)

Time: CD (50:34)

Rating : 7

L'era in cui viviamo è il trionfo del 'disimpegno', sia esso artistico (leggi: 'arte' che non fa pensare, limitandosi a raccontare il quotidiano e l'ordinario nel modo più inutile e becero) che umano (l'esaltazione dell'ignoranza e della stupidità, assurte a 'virtù' da emulare per non belare fuori dal coro), complici i cosiddetti 'social network' che tirano sistematicamente fuori il peggio dalla gente. Di musica 'disimpegnata' è pieno ovunque: basta accendere la radio o il televisore per sorbirsi la più sterile vacuità, col mondo patinato del 'pop' che è ormai arrivato al totale vuoto contenutistico. In un simile scenario, non ci si deve certo stupire di trovare roba disimpegnata anche in quelle nicchie alternative che da decenni forniscono, appunto, una reale alternativa al vuoto circostante ponendo questioni forti, importanti, profonde. Noisuf-X, alter ego del progetto X-Fusion del veterano Jan Loamfield (o Lehmkämper, come obietterebbe l'ufficio anagrafe), rientra a pieno titolo fra quegli act facenti capo alla scena alternativa, ma in maniera ben più disimpegnata rispetto alla media del settore. Nel caso specifico, l'act tedesco ha quale unico obiettivo quello di smuovere i corpi ed incendiare il dancefloor a suon di bordate EBM/electro-industrial ibridate con la techno, sorvolando sull'aspetto concettuale per concentrarsi sulla massima efficacia dell'impatto. Questo, dunque, lo scopo di Noisuf-X, che taglia il traguardo del nono album dal 2005 ad oggi, quattordici mesi dopo il doppio "#Kicksome(b)ass" e sempre rigorosamente sotto l'egida della Pro Noize. Niente di male se si prende il progetto per quello che è, ovvero una muscolare e roboante 'dance machine' che procede come uno schiacciasassi fra bassline poderose, vorticose melodie techno, samples vocali ossessivi, beat martellanti ed una certa qual dose di ruvidità electro-industrial. È facile lasciarsi travolgere dalla possanza muscolare delle varie "Monster", la title-track (coi suoi motivetti orientali ed il suo urlo d'attacco nipponico quasi 'messi in burla'), "Satisfaction", "Robots, Destroy Him!" etc., in un vortice sonico che si impossessa del corpo in un lampo. Fortunatamente Jan, dall'alto della sua grande esperienza (anche a livello di produzione e mastering, il che gli garantisce sempre una qualità di suono superiore), non dimentica di buttare nel calderone qualche variante, come nella più strutturata e seria "Primary Target" (le cui valide melodie rimandano ad X-Fusion) o nella più cadenzata "Psychological Attack", ed anche quando l'obiettivo è il dancefloor qualcosa può mutare, come nel caso della più acida "Passion For War" o delle scattanti schegge "This Is Genocide" (più incline alla pura EBM) e "Pan!c" (intensa e giocata sui campionamenti di chitarra distorta). Chiude il '2017 mix' di "Jezebel", aggiornamento del brano apparso sull'EP "Tinnitus" del 2006, e a giochi ultimati fa piacere constatare come sull'album non vi siano certe sciocchezzuole di dubbio gusto come accaduto in passato. La funzione di Noisuf-X è chiara e definita, ed in tale ottica bisogna riconoscere a Jan una maggior qualità rispetto ai suoi 'competitors', così come bisogna riconoscere a "Banzai" la giusta efficacia, pur senza l'apporto di alcuna innovazione in un settore che avrebbe bisogno di più audacia. Ed in fondo bisogna accettare il fatto che ad alcuni piaccia ballare, e che desiderino farlo con sonorità ben più solide ed appetibili rispetto alla fuffa commerciale, il che legittima pienamente Noisuf-X e la sua intera carriera, incluso l'album in esame, che funziona egregiamente per quelle che sono le sue prerogative.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.noisuf-x.com/

http://www.darkdimensions.de/