Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 108

10-05-2018

BONA HEAD

"Noises From Melancholia"

Cover BONA HEAD

(BHD)

Time: CD (33:15)

Rating : 7

Due anni dopo "Keys For Healing", Roberto Bonazzoli - unico responsabile del progetto Bona Head - torna con un quarto full-length apertamente ispirato al celebre film del cineasta danese Lars Von Trier "Melancholia", omaggiando un'opera che senza dubbio lo ha colpito positivamente. Il polistrumentista e compositore cremonese continua a giostrare le proprie creazioni fra una vena pop/rock alternativa di derivazione 90s ed impianti di scuola synthpop debitori del retaggio 80s, cesellando il tutto con la sua efficace vocalità e dando spazio anche ad un apporto sinfonico che permea non soltanto quella "Prelude" che cita Wagner, ma anche una "Melancholia" in cui gli archi coadiuvano con grazia il piano protagonista. È tuttavia la componente pop/rock, esplicata per la maggior parte con una luminosa dolcezza che pare quasi osservare da distante i drammi interiori delle due protagoniste della pellicola, a dominare l'opera ("Ex Abrupto", una "Anode" non così lontana da certi Keane, "The Astronomer", "Magic Cave"), ora con una costruzione marcatamente pianistica ("We1", scritta assieme al collega Roy Tinozza), ora con fare accorato e dolente ("De Profundis"), mentre l'episodio che più si avvicina a lidi synthpop è "Mixed Blessing", non a caso il momento più sinuoso e penetrante dell'album. Un tributo sentito ed adeguatamente ispirato da parte di Roberto, che nell'opera di Von Trier ha trovato i giusti spunti per realizzare una nuova serie di brani in cui pathos e passionalità non difettano mai, senza abbandonare il sentiero tracciato coi tre lavori precedenti. Solo 50 le copie prodotte per l'edizione fisica.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://bonahead.wixsite.com/bonahead

https://bonahead.bandcamp.com/