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Room 101

24-05-2018

SEADRAKE

"Isola"

Cover SEADRAKE

(Megahype Records)

Time: CD (45:49)

Rating : 9

Ed infine, dopo ben quattro singoli rilasciati tra il 2015 ed il 2017, per i Seadrake è giunto il tanto atteso momento del primo full-length, realizzato nell'elegante confezione digifile a sei pannelli e contenente dieci brani, inclusi i cinque presentati in anteprima nelle suddette uscite. Il supergruppo, composto da nomi di rilievo come il singer/chitarrista Hilton Theissen (già negli Akanoid e nei progressive dark metallers Dark Millennium), il tastierista Mathias Thürk (ex degli ottimi Minerve) e soprattutto il bassista/tastierista Rickard Gunnarsson (vero e proprio 'comune denominatore' della massima qualità in ambito synthpop, con un passato in formazioni eccezionali come Statemachine e Lowe), realizza con "Isola" uno dei dischi destinati a lasciare il segno in ambito synthpop nel 2018, forte di capacità superiori esaltate dall'impeccabile produzione dell'esperto Olaf Wollschläger. Già dall'iniziale "What You Do To Me" (non un singolo, ma presentata in uno di essi) si viene travolti dalla freschezza di un act che sa concretizzare al meglio le idee, arrangiando alla perfezione i giusti elementi senza strafare e con una chitarra sempre presente quando si tratta di rinforzare il piglio, specie all'altezza degli ineccepibili refrain, ma ancor meglio fa "Get It On", magnetico gioiello in cui Hilton padroneggia con maestria un suggestivo falsetto sino al magnifico ritornello synth-rock ad ampio respiro. La classe che contraddistingue il synthpop dei Nostri emerge chiaramente dalla suadente "On The Run" (che abbiamo già avuto il piacere di trattare su queste pagine), seguita dall'altro singolo "Something Durable": un'autentica bomba, un pezzo scoppiettante e praticamente perfetto che si insinua nella mente dal primissimo istante e sfocia in un refrain indimenticabile. Ma nelle potenzialità dei Seadrake vi è molto di più, ed un'appassionata electro-ballad come "Room 316", capace di evolvere in un maestoso crescendo sinfonico di grande enfasi, sta lì a dimostrarlo, subito prima di uno degli altri singoli, ossia quella penetrante "Lower Than This (Someday)" dagli umori scuri che vede dietro al microfono un ospite d'eccezione come Frank M. Spinath (Seabound, Edge Of Dawn etc.). Il livello è sempre altissimo, sia che si spinga sull'immediatezza ("Die Of Temptation") che sulla pura classe ("Conformity Loves Company"), ed a suggellare degnamente un lavoro così completo e ben riuscito arrivano due dei suoi momenti più alti: anzitutto il singolo "Daydream", travolgente up-tempo di rara intensità dall'esplosivo piglio synth-rock, e poi la conclusiva "Soulsharer", emblematica per il pathos espresso e forte di una porzione solista di chitarra in grado di regalare autentici brividi lungo la schiena anche al rocker più consumato. Le elevatissime aspettative sono state pienamente ripagate da un lavoro ai massimi livelli nell'attuale panorama synthpop, col quale i Seadrake potranno gettare solidissime basi per quei successi che per musicisti così capaci ed ispirati appaiono assolutamente meritati. Album imprescindibile per gli appassionati del genere.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.seadrakemusic.com/

http://www.megahype.com/