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Room 109

27-09-2018

STÉPHANE BOULIN

"Rendez-Vous Au Tas De Sable"

Cover STÉPHANE BOULIN

(autoproduzione)

Time: CD (37:40)

Rating : 6.5

Pochissime erano le informazioni disponibili sui Neurotoxik, da noi trattati verso fine maggio, e ancor meno sono quelle reperibili riguardo al solo-project del francese Stéphane Boulin, che nel succitato duo è responsabile delle macchine. Scelta la via dell'autoproduzione e l'impiego della lingua madre per i testi (tutti inclusi nel booklet del jewel-case che racchiude l'opera), il Nostro, coadiuvato da un piccolo gruppo di collaboratori (fra cui Audrey Rabat per la voce femminile), mette in campo un'elettronica ad ampio raggio dal taglio vintage e dalle tinte scure che ingloba anche passaggi di chitarra, nonché synth modulari che rafforzano quel gusto retrò tipico di una certa maniera 'alla francese' di intendere la musica electro. C'è tensione nel songwriting di Stéphane, subito evidente nelle nevrosi ritmiche dell'iniziale "Parole De Psy" (in odore di Kirlian Camera) e nella seguente "La Course", laddove episodi come "Lydie" e "Combien De Temps" conducono a lidi più morbidi e melodiosi. Da bravo manipolatore di macchinari, Stéphane non manca di ritagliarsi spazi strumentali di buon effetto, mettendo da parte la sua vocalità in bilico tra cantato e recitato nella groovy "Quand Les Étoiles Dansent" e nella più tesa, cosmica ed industrialoide "A La Dérive", mentre il frangente dove la tensione raggiunge il culmine è la rigida, minacciosa ed ossessiva "Le Remède". Anche "Paranoïak" tocca vette importanti in fatto di tensione e nervosismo, incarnando il momento più industriale del lotto, mentre "L'Entre-Monde" si rivela un notturno teatrale molto suggestivo; in chiusura, "Les Nouveaux Visages" giunge a confermare la centralità dell'effetto vintage nel sound di Stéphane, sottolineando come esso risulti affine ed adattabile anche al contesto delle soundtrack. Senza dubbio ci sono ampi margini di miglioramento, sia a livello di scrittura che di cura dei dettagli e produzione, e di certo un maggiore impiego della Rabat potrebbe contribuire sensibilmente alla crescita del progetto, ma "Rendez-Vous..." resta comunque un esordio positivo e completo, nonché un buon punto di partenza per dar vita a lavori più ambiziosi che paiono essere alla portata del musicista francese.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

stephane.boulin40@gmail.com