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Room 104

23-09-2019

COMMON EIDER, KING EIDER

"Égrégore"

Cover COMMON EIDER, KING EIDER

(Cold Spring)

Time: CD (52:12)

Rating : 7.5

Quando si parla di "collettivo", specialmente in ambiti dark ambient/industrial, è d'uopo intendere la formazione come qualcosa di aperto letteralmente a qualsiasi tipo di soluzione. Tale è Common Eider, King Eider, progetto americano che ha tra le sue figure prominenti Rob Fisk (anche noto come B.S.s., come nel caso del lavoro in esame), il quale abbandona stavolta gli altri suoi consueti sodali per volare sin nel cuore dei Pirenei, onde far coppia col francese Yan Arexis, ben noto per la sua militanza negli eccelsi Stille Volk e già all'opera nel roster della Cold Spring col notevole act La Breiche, fra le altre cose. Sebbene esca sotto il monicker CEKE, "Égrégore" è a tutti gli effetti un lavoro che esula dalla produzione del collettivo statunitense: catturato in presa diretta in una piccola capanna nei Pirenei, l'album consta di quattro rituali congegnati attraverso l'utilizzo di elettronica (il minimo indispensabile), pietre, corna, rami e voci, in un'offerta di ringraziamento agli spiriti che abitano quei boschi e quelle montagne. Creato nel maggio 2018 con la luna calante e "...nato in segretezza, nell'oscurità, in amicizia", come recitano le note ufficiali, il disco vive di un'oscura ed inebriante ritualità, perpetrata attraverso l'istintivo utilizzo del materiale di cui sopra ed elevata da una vocalità che alterna tratti puramente evocativi ad umori più viscerali, talvolta finanche minacciosi. Inutile tentare di misurare in qualche modo la qualità intrinseca di un lavoro che non nasce per allietare l'ascoltatore, bensì per farlo partecipe - per quanto possibile - della carica rituale che esso sprigiona, evocando con la dovuta efficacia scenari in grado di ricollegare lo spirito alla Natura ed alla forza dei suoi elementi: acqua, terra, rocce, stelle. Benché magnificamente confezionato in un mirabile ecopack apribile e forte di una resa audio ottimale, "Égrégore" deve necessariamente essere vissuto dall'ascoltatore non come mero ascolto, ma come esperienza intima volta ad elevare la coscienza, in congiunzione con quegli elementi naturali dai quali il quotidiano ci ha brutalmente scollegati. Un omaggio sincero alla Madre Terra nella sua veste più incontaminata, offerto con piena onestà intellettuale da artisti capaci di farne veicolo per le più intime e sanguigne esperienze di condivisione (spi)rituale.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://commoneiderkingeider.bandcamp.com/

http://coldspring.co.uk/