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Room 104

18-11-2019

STONE WIRED

"Grim / Cold Bodies / Habitual Discomfort / Dead"

Cover STONE WIRED

(No Labels Interested)

Time: MC 1 (90:00); MC 2 (90:00)

Rating : 7

Fra i molti progetti dell'ungherese George Turoczy, Stone Wired è non soltanto uno di quelli più longevi (esiste infatti dal lontano 1997), ma anche più attivi, come testimoniano le circa 35 uscite pubblicate in vari formati (CD, CDr, cassetta e digitale) sino ad ora. Da sempre dedito ad esplorare i meandri del death-industrial più ferale ed ansiogeno, Stone Wired è divenuto un duo con l'ingresso dell'americano di D-mon da quando il buon George è emigrato negli States, ossia dal 2003, con il relativo incremento delle attività avutosi di lì a poco. Questa corposa release, composta da due audiocassette racchiuse in una confezione in cartoncino nero per un totale di sole 66 copie stampate, racchiude quattro lavori sin qui rilasciati solamente in digitale: due più recenti ("Habitual Discomfort" e "Dead", realizzati negli ultimi 12 mesi) e due che, invece, raccolgono materiale da periodi specifici ("Grim", 2008-2018, e "Cold Bodies", 2010-2017). Ben tre ore a cavallo tra dark ambient lugubre ed inquietante e death-industrial ruvido e ferale, il tutto realizzato con apparecchi analogici e senza alcuna incursione nel digitale, per un risultato che guarda più all'efficacia delle sensazioni suscitate e degli scenari evocati rispetto ad una eccessiva pulizia sonora, evidentemente ritenuta non essenziale per gli scopi del progetto. Un totale di ben 37 brani - rieditati per l'occasione - per saggiare tutte le derive e le sfumature del suono di Stone Wired: dalle trame più misteriche a quelle più minacciose, dai momenti più ferali alle tensioni più ansiogene, dai passaggi più lugubri e inquietanti alle distorsioni più rumorose, sempre e rigorosamente all'interno di una cappa sonora efficacemente oscura e foriera di sensazioni opprimenti fra le quali districarsi è tutt'altro che una passeggiata. Difficile sezionare punto per punto una mole di materiale così ampia, ma quel che è certo è che l'uscita in esame risulta perfetta per fare un adeguato excursus nella "seconda fase" della discografia del navigato progetto, il che la rende consigliata non soltanto ai completisti, ma anche a quegli attenti esploratori delle derive più oscure e mortifere di matrice ambientale/industriale.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://exabyssrecords.bandcamp.com/