Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 101

14-11-2021

NOISY DEAFNESS

"End"

Cover NOISY DEAFNESS

(ScentAir Records)

Time: CD (40:46)

Rating : 6

Terzo album per il solo-project dell'ungherese Steve Les, che approda nel roster della russa ScentAir e torna a farsi sentire tre anni dopo l'apprezzabile "Dark Visions". Rilasciato lo scorso marzo nelle fatidiche 300 copie, "End" prosegue nel solco di quel maggior eclettismo sfoggiato proprio con "Dark Visions", dopo esordi all'insegna di un suono più tagliente ed affine a certa vecchia scuola EBM. Non un percorso facile per Steve, che mantiene essenziali ed oscure le proprie trame, ma in una chiave molto più accessibile che esonda nell'iniziale "I Lost Myself", troppo easy-listening, ammiccante e con un refrain finanche mieloso, fatta salva la buona porzione strumentale. È la voce, in linea con quello che potremmo definire un netto ammorbidimento generale, a lasciare talvolta perplessi, come nella lunare "Anguished And Bitter", ed in generale si avverte la mancanza di mordente, che riaffiora solo dalle dinamiche EBM di "Washed Away" (ripresa sul finale nel relativo radio edit), ma che manca all'electropop a tinte scure di "Disease" e, ancor di più, alla leggera "Willies". Le inflessioni (synth)pop fanno capolino anche fra la dark-electro suadente di "Lost Faith", laddove con "Lonely Place" Les si gioca la carta di una più drammatica enfasi, rimpolpata dall'impiego di piano ed archi, mentre la versione del medesimo brano che chiude il dischetto implementa anche un beatwork assente nel pezzo originale. Se si escludono le suddette due versioni differenti, rimangono sette nuove song che lasciano più di un dubbio circa la direzione intrapresa da Steve, il quale pare volersi distanziare dalle proprie radici EBM, ma con risultati non sempre convincenti.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.noisydeafness.com/

http://www.scent-air.com/