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Room 109

17-01-2022

BARABBA

"Primo Tempo"

Cover BARABBA

(autoproduzione)

Time: CD (26:17)

Rating : 8

Nonostante questo "Primo Tempo" sia il primo e unico full-lenght dell'act, i marchigiani Barabba nascono ben due decadi fa, per mano di Jonathan Iencinella (voce, testi, musica), Riccardo Franconi (synth, chitarre, programming e musica) e Nicola Amici (programming, musica). I tre compositori provengono da un sottobosco sperimentale, tipicamente alternative rock e avanguardistico, e condividono in seguito l'esperienza dei Butcher Mind Collapse, in cui riconoscono l'alchimia favorevole, seguendo un filone italo-noise che li elegge a una delle più interessanti realtà del momento. Il grande passo avviene però tre anni fa, quando i tre artisti decidono di infrangere ulteriori muri. Nascono così diversi singoli, che oggi vengono riuniti con nuovi inediti in questo brillante debutto. Barabba è il monicker biblico che riflette splendidamente la filosofia del trio. Come il disilluso zelote canonico, insofferente alle regole e all'omologazione, tormentato dalla monotona realtà, anche la band sottolinea quest'aria di intermittenza. Tra poetiche e decadenti spoken word, un piglio se vogliamo espressionista, beat elettronici e cantati rap scarni, accompagnati da suoni sintetici e flemmatici, i Barabba brillano davvero tra miriade di colleghi. Negli ultimi anni si registra infatti una certa attenzione a questo crossover tra rap e noise/experimental (al sottoscritto vengono ad esempio in mente gli altrettanto preparati Uochi Toki), ma questo piccolo grande disco è davvero un'inaspettata ventata di aria fresca, soprattutto se ci si guarda attorno nel nostro panorama. "Un Altro", "Bastare A Me Stesso" e la conclusiva "Bianco Natale" (in precedenza solo dei singoli) sono poemi dark-rap disillusi, mai invadenti e monocorde, ma sorretti da una preparazione compositiva che non fa rimpiangere le sperimentazioni più conosciute dagli amanti del genere, anche da chi non mastica quotidianamente l'estetica hip hop. Si pensi ad esempio a "Momo", con la quale non si può fare a meno di immaginare i Barabba aprire un concerto di mostri sacri come Massive Attack del periodo Tricky. Tanti poi gli ospiti su quasi tutte le tracce (Paco Sangrado & Serena Abrami, Tommaso Uncini, Caterina Trucchia, Giovanni Succi & Marco Drago), consuetudine tipica per chi suona questo genere di musica, dimostrazione di fratellanza e unione per il fine unico di produrre musica esclusiva che viene dal cuore. I Barabba segnano con "Pimo Tempo" il miglior inizio per l'underground italiano, e cominciare a seguire da subito il loro roseo cammino è pressoché obbligatorio.

Max Firinu

 

https://iosonobarabba.bandcamp.com/

https://www.peyotepress.eu/