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Room 109

30-01-2022

KENTIN JIVEK

"Blue Zaxon"

Cover KENTIN JIVEK

(autoproduzione)

Time: CD (39:30)

Rating : 8

Sempre un immenso piacere seguire un artista protagonista del nostro magazine, che abbiamo visto nel tempo evolversi, trasformarsi, farsi strada nella carriera, dimostrando evoluzioni sorprendenti e una personalità ampia e unica. Kentin Jivek, cantautore parigino partito da un'estetica prossima al neo/folk, ci sollazza di nuovo con un altro lavoro, in cui è vivo e pungente il passo successivo del suo ispirato cammino. Se nelle ultime uscite il musicista si era appropinquato con molto pudore all'uso di elettronica e sperimentazioni avanguardistiche, possiamo dire che in questo nuovo disco si respira il culmine di questa ricerca. Ispirato, come sempre, da letture e temi intellettuali ed esoterici (nel caso specifico, i misticismi di Plotino nelle Enneadi e l'assiriologo britannico Irving Finkel), Jivek consegna un capitolo spartiacque della sua produzione. Se da un lato il folk mistico/etereo continua a farla da padrone ("Winners In The Dark", "Sérotonine"), altri brani nascono proprio dalla modulazione e frammentazione di matrice sperimentale (la spiazzante opener "Apotropaic Magic", "Ghosts Of Babylon" o "Les Centres Du Cercle", un progressive/noise ipnotizzante), in questo caso di mera e propria "sonoterapia" o terapia olistica del suono, non lontana dalle influenze che lo stesso Kentin desidera sottolineare (su tutti i Popol Vuh e Fumio Miyashita). Il risultato è esaltante come sempre, dritto verso la corteccia cerebrale. Forse non perfetto, a causa dei soliti cavilli dell'autoproduzione, ma sempre e comunque a livelli decisamente professionali, e si può benissimo dire che si tratta del lavoro più bello del musicista fino ad ora, grazie alla sua varietà e la sua piuttosto radicale distanza da influenze troppo ingenue di inizio carriera (inutile girare attorno al fatto che la voce di Kentin sia fin troppo simile a quella di Brendan Perry). L'invito è di continuare a sostenere un musicista simile, che è anche un brillante intellettuale, e che in un mondo migliore sarebbe almeno sotto l'egida di qualche etichetta ben avviata. Però forse è un bene l'avventura autoproduttiva, perché tale dimensione dà carta bianca a Jivek per esprimere (o meglio, manifestare) tutto ciò che il suo spirito desidera. Per la cronaca, l'album verrà presentato dal vivo a Vienna il 25 febbraio prossimo.

Max Firinu

 

https://www.kentinjivek.com/

https://kentinjivek.bandcamp.com/