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Room 101

29-12-2007

MIND.IN.A.BOX

"Crossroads"

Cover MIND.IN.A.BOX

(Dependent/Masterpiece)

Time: (66:10)

Rating : 8.5

A poco più di due anni dall'acclamato "Dreamweb" il duo austriaco torna con l'atteso terzo album, fra le ultime uscite programmate da quella Dependent tristemente prossima all'annunciata chiusura. Il progetto di Stefan Poiss, come sempre coadiuvato ai testi dal fidato Markus Hadwiger, dopo due album eccelsi come il debut del 2004 "Lost Alone" ed il succitato "Dreamweb" ha già dimostrato non solo una maturità artistica che per altri è impensabile conseguire nell'arco di soli tre anni, ma si è rivelato anche una delle cose migliori partorite dalla sempre fervente scena elettronica indipendente, guarda caso assieme a quei Rotersand che, sempre grazie all'attenzione della lungimirante Dependent, hanno letteralmente spiccato il volo negli ultimi anni. Alla vigilia non era quindi lecito attendersi quella maturità che i più conseguono solo col terzo album, ma che i Mind.In.A.Box posseggono sin dal loro fortunato esordio e che fa la differenza fra loro e la spietata concorrenza. Fatte queste premesse possiamo finalmente tuffarci nella nuova fatica del duo, fra l'altro corredata da un booklet di ben 24 pagine che illustra per filo e per segno l'intero concept del disco, basato su di una storia scritta da Andreas Gruber. L'incipit è appannaggio di "Introspection", episodio groovy e ritmato che ci introduce all'ascolto ribadendo con forza quali siano i trademark dei Nostri: splendide e raffinate melodie ed agili ritmiche dal sapore technopop, capaci di trasmettere emozioni e delineare scenari con grande maestria, anche e soprattutto grazie ad una produzione di livello superiore ed a trame vocali che sfoderano la consueta ed intrigante gamma di soluzioni (con l'apporto determinante del vocoder). Il groove irresistibile, nonostante il progetto austriaco non punti espressamente ai club e non si esibisca dal vivo, è decisamente l'arma in più per Mind.In.A.Box, come dimostrano sia la danceable "Amnesia" che l'incalzante ed oscura "Into The Night", ma i risultati migliori si vedono quando i Nostri sfoderano strutture più elaborate e ritmiche scoppiettanti, come nel caso della favolosa "Identity", marchiata a fuoco dall'ennesimo refrain da manuale incastonatovi. Il groove non manca neppure quando le melodie si fanno più rilassate, come nel caso di "Fear", mentre "Stalkers" dimostra come si possa smuovere il corpo anche sfruttando soluzioni più ragionate, complice il sontuoso ed avvolgente refrain; eccellente anche "What Used To Be", seconda vera perla del dischetto, capace di evolversi al suo interno in maniera strabiliante, mentre le melodie eteree ed il ritmo chillout di "The Place" rappresentano un tassello importante per conoscere la grande versatilità compositiva di Stefan, impeccabile in ogni situazione e capace di cesellare i suoni con grande maestria. Altro gioiellino - nonché potenziale hit - è "Redefined", song di estrema classe ritmata con gusto ed altamente incisiva, mentre sul finale emergono interessanti inserti di chitarra distorta, come dimostrano la pompata title-track ed il vorticoso atto finale "Run For Your Life". Ancora una volta ci si deve togliere il cappello di fronte all'abilità ed alla bravura di un artista (Stefan) che ha saputo crearsi un sound solido, convincente, variegato, coerente con una visione d'insieme che pochi saprebbero focalizzare così bene e, soprattutto, assolutamente personale ed inconfondibile. Pur senza uscire troppo dal seminato, i Mind.In.A.Box si confermano come una delle realtà più interessanti del panorama elettronico indipendente: la testimonianza di come si possa eccellere senza stravolgere le carte in tavola per il solo gusto di farlo e di come la coerenza, quando dietro ci sono classe, gusto e grandi capacità, possa pagare anche in tempi di trend che durano una sola stagione.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.mindinabox.com/

http://www.dependent.de/