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Room 102

06-10-2015

2METHYL

"Layer 8"

Cover 2METHYL

(Ad Noiseam)

Time: CD (41:14)

Rating : 8

La berlinese Ad Noiseam ha pompato linfa vitale nella scena drum'n'bass (intesa nelle sue accezioni più scure) in quantitativi importanti negli ultimi anni, e col debutto sulla lunga distanza del progetto francese 2methyl fornisce l'ennesimo significativo contributo al genere. L'act condotto da Nicolas Druoton ha fatto il suo ingresso alla corte dell'etichetta lo scorso anno col 12" "Orb" (edito anche in formato digitale, così come gli altri 5 vinili realizzati dal 2009, cui si aggiungono un paio di release in download del 2008), semplificando il monicker - che prima era 2methylbulbe1ol - e spingendosi con forza verso la d'n'b, laddove in precedenza il suo lavoro era stato meno rivolto alla fisicità ritmica. "Layer 8", coi suoi nove brani inediti (nessun 'collage' dei momenti migliori degli EP, dunque), è il più logico e degno passo successivo in cui Nicolas perfeziona uno stile che poggia saldamente sulla potenza deflagrante della d'n'b, lavorando sapientemente su melodie ed atmosfere squisitamente futuristiche con buon gusto e creatività. L'opener "Highway" e la più sfaccettata e dinamica "Fragments" pongono subito l'accento sia sul groove che sugli squisiti dettagli - melodici e non - che delineano le splendide atmosfere caratterizzanti il songwriting, spesso sfruttando soluzioni diversificate (si vedano i passaggi nervosi di una "Stase" dall'incipit serpeggiante), ma con ottimi risultati anche quando le trame si fanno più lineari (una "Lab" che irradia pathos). La più lenta e sinuosa "Shelter" dà la dimensione di quale sia l'abilità del Nostro nel catturare atmosfere oscure e futuristiche, mentre le serrate "Mainframe" e "Resilience" - la prima intensissima, la seconda più melodica - sono i migliori esempi della muscolarità espressa in lungo e in largo da un lavoro ben attento a non scadere mai nel mero esercizio di stile. Ottime anche le movenze cadenzate della più stilosa "Dive", mentre la chiusura spetta alla nervosa e pulsante "So Called Void", sontuosamente magnetica nei suoi afflati sinfonici. Bella confezione digifile a sei pannelli e, manco a dirlo, mastering decisivo firmato dal solito Angelos Liaros (Mobthrow) che esalta un suono già di per sé affascinante e ricco, per un esordio assolutamente caldeggiato agli estimatori del genere.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://soundcloud.com/2methylbulbe1ol

http://www.adnoiseam.net/