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Room 102

08-02-2018

X-RX

"Gasoline And Fire"

Cover X-RX

(Pro Noize)

Time: CD (44:08)

Rating : 7.5

Noi lo dicevamo già sette anni fa che il materiale del progetto di Pascal Beniesch, se corredato di vocals, avrebbe assunto tutto un altro senso. Era l'epoca del terzo album "Update 3.0", in cui l'act tedesco operava ancora nel campo minato della rave-music a tinte EBM e le vocals sbucavano fuori giusto in un episodio, laddove invece impazzavano samples talvolta anche irritanti a supporto di un sound eccessivamente ammiccante e pensato unicamente per sfinire i corpi sui dancefloor. Già dal seguente "Activate The Machinez" del 2012 qualcosa iniziava a muoversi in tal senso con qualche cantato in più, ma senza affondare il colpo e/o rinunciare a quel groove 'tamarro' dal quale X-RX sembrava dipendere. Con "Crank It Up" del 2014 le cose hanno iniziato a prendere la piega giusta, grazie ad un maggior uso della voce che non poteva non influire anche sulla parte musicale, rendendola meno frivola e più accattivante. Metabolizzata la svolta, Pascal torna ora a tre anni di distanza da "Crank It Up" con un lavoro molto più concreto, bilanciato e convincente, in cui la sua voce viene finalmente sfruttata come si conviene all'interno di brani che non sono più meri esercizi di stile. Quello di X-RX è oggi un sound muscolare e vorticoso come e più di prima, capace di mettere sul piatto una serie di brani in grado di andare oltre il breve consumo sui dancefloor, come dimostra sin dalle primissime battute l'iniziale "The Chosen Ones", le cui cadenze ansiogene conducono dritto ad un refrain enfatico dai contorni goth. Sono però i muscoli ed il groove ad impazzare con brani energici e diretti quali "Code Red", "There Will Be Blood", "Eternity" e la più 'rockeggiante' "Lightning Strike", cui si contrappone una "Dark Places" che esprime un grigiore tipicamente goth. L'energia regna sovrana in un disco capace di mazzate travolgenti quali la rabbiosa "Riot", l'incendiaria title-track e, soprattutto, il possente e furioso atto finale "Shut The F Up And Die", mentre strumentali vorticosi quali "Pedestrian" e "Voices" servono a ricordarci da dove proviene l'act teutonico, ma con molto più mordente rispetto al passato. Ormai la strada giusta è stata definitivamente imboccata con efficacia, soprattutto grazie ad una vocalità aggressiva ma versatile che ha forzato il songwriting ad una maggior concretezza, e se Pascal proseguirà per questo sentiero senza precludersi soluzioni più ampie, X-RX potrà crescere ancora e lasciarsi alle spalle un passato che sembrava privo di sbocchi creativi. Per il momento, il pollice è rivolto decisamente verso l'alto.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

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