Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

02-09-2016

KHOST [Deconstructed And Reconstructed By] GODFLESH

"Needles Into The Ground"

Cover KHOST [Deconstructed And Reconstructed By] GODFLESH

(Cold Spring)

Time: CD (25:41)

Rating : 6

Il duo britannico, autore di due album nel biennio appena trascorso, torna con questo EP a quattro tracce (realizzato sia in CD che in vinile, quest'ultimo formato disponibile sia in edizione standard che in quella di colore rosso limitata a sole 200 copie) che vanta la preziosa collaborazione di Justin Broadrick, storico fondatore dei Godflesh qui impegnato come remixer per tre brani, tutti ripresi dal secondo full-lenght "Corrosive Shroud". Il doom-noise dei Khost viene dunque 'decostruito e ricostruito' - in accordo col titolo - dal mastermind inglese, il quale varia per lo più la parte ritmica di brani originariamente fondati sulla ruvidità dei riverberi chitarristico-industriali. "Inversion" acquisisce così cadenze ossessive che paiono sporche scudisciate simil-punk, laddove "A Shadow On The Wound" mantiene ritmiche doomish simili all'originale, enfatizzando però gli aspetti ferali della costruzione. Per "Revelations Vultures Jackals Wolves" Broadrick spinge invece a tutta forza verso il puro noise, accavallando opprimenti masse tonali che esulano da qualsivoglia dettame ritmico; la conclusiva "Deathsset" è invece un nuovo brano dei Nostri, sempre incentrato sulla pesantezza dei riverberi noisy col fatidico corredo di voci gutturali poste sullo sfondo, ma dotato di una ritmica meccanica che non a caso rimanda al 'restyling' operato dalla mente dei Godflesh. Meglio comunque avvicinarsi ai Khost attraverso i due album di cui sopra e lasciare questa release ai completisti, dal momento che l'apporto di Broadrick non offre stravolgimenti tali da ampliare in maniera significativa il raggio d'azione dei pezzi rivisitati.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://khostband.bandcamp.com/

http://coldspring.co.uk/