Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

18-11-2016

GODLESSTATE

"Godlesstate"

Cover GODLESSTATE

(Hagshadow)

Time: CD (65:48)

Rating : 7.5

Patrick Leagas, attualmente il più estroso dell'originario terzetto della Morte in Giugno, torna con un nuovo progetto che raccoglie l'eredità tribal e mantrica dei vecchi Mother Destruction continuando anche un discorso aperto almeno in parte con "Headless", uno degli ultimi lavori usciti a nome Sixth Comm. Godlesstate nasce dall'interesse mai nascosto di Patrick per l'archeologia e la storia socio-spirituale del genere umano, questione che si traduce a livello audio in un'esplorazione delle pratiche tribal-religiose che hanno percorso i secoli. Di fatto la passione per le percussioni ritualistiche era evidente già dai tempi di "Nada!" (a firma Death In June), progredita, sempre negli anni '80, nelle più marcate ritmiche che segnavano il debut dei Sixth Comm "Content With Blood". Patrick fa un passo non indifferente lasciandosi alle spalle le linee sonore degli albori, rielaborate all'infinito in tanti titoli diversi, per dare continuità ad un filone compositivo forse sottovalutato dall'autore stesso. L'album si snoda quindi attraverso 11 brani, quasi tutti - ad eccezione di un paio di pezzi orientati ad un'ambient filmica e sinistra - basati su studi percussivi di stampo sciamanico variati da inserimenti tonali localistici, folklorici e amabilmente oscuri. La ritmica, sempre diversa da traccia a traccia, sa evolvere in forme molteplici che giungono fino ad echi danzanti, specchio di movimenti umani ancestrali finalizzati ad evocare, stimolare e celebrare (si pensi alla classica "Serpent Dance" dei Mother Destruction). Leagas sa privarsi coraggiosamente delle proprie radici new wave e al contempo evita l'uso della voce suadente, lasciando quale unico protagonista un totemico tribalismo dissotterrato da un passato remoto da cui emergono in parte le reminiscenze runiche degli anni '80 e dell'immortale "The Fruits Of Yggdrasil". Nella sua volontà di esplorare quell'antichità del mondo da sempre avvolta nel mistero, l'album non può non ricordare i primi lavori degli Hybryds, progetto ritualistico-industriale per eccellenza. Sebbene annunciato da tempo, "Godlesstate" arriva come un lavoro inaspettato nella sua compiuta ricercatezza tematico-formale. Arricchito da un audio superbo che evita il pompaggio sui bassi dando comunque una lucidità sopraffina alle tante ritmiche coinvolte, viene confezionato in un elegante digipak adornato da un tipico artwork "preistorico".

Michele Viali

 

http://www.hagshadow.net/

https://www.facebook.com/Hagshadow-London-202756216761661/