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Room 104

25-05-2019

DER BLAUE REITER

"United, Yet Divided"

Cover DER BLAUE REITER

(Dark Vinyl Records)

Time: CD (44:42)

Rating : 7.5

Tre anni dopo l'ultima fatica sulla lunga distanza "Fragments Of Life, Love & War", il duo catalano/svedese approda alla corte della tedesca Dark Vinyl per la realizzazione del suo sesto album, pubblicato sia in CD (in elegante confezione digifile a sei pannelli completa di booklet) che nelle 300 copie del formato LP, con le ultime due tracce che differiscono a seconda dell'edizione scelta. Dopo aver confezionato lavori imperniati su temi come la Prima Guerra Mondiale o la tragedia di Chernobyl, l'act composto dal fondatore Sathorys Elenorth e dalla svedese Cecilia Bjärgö (ex-Arcana, subentrata a Lady Nott in occasione del precedente album) si cimenta ora con la Guerra Fredda, sostenendo come, sebbene la divisione tra Est ed Ovest in Europa sia teoricamente finita con la caduta del muro di Berlino, i due grandi blocchi restino tuttora divisi. Detto del tema ispiratore, ben supportato da un artwork ad hoc, musicalmente parlando i DBR proseguono nel solco abilmente tracciato sin dal 2006, implementando talune inflessioni elettroniche ben contestualizzate che forniscono un apprezzabile ampliamento delle soluzioni. Se l'apporto sinfonico è garantito dai violini delle ospiti Lady Nott e Maria Montes (anche quest'ultima già collaboratrice del progetto in precedenza), come si evince sin dal principio tra le ambientazioni del prologo, l'elettronica marzialoide si fa largo a partire dalla seguente "East And West", scura, sontuosa e drammatica, nonché segnata da quella tipica vocalità stentorea di scuola Ordo Rosarius Equilibrio, ed anche la pulsante "The Air Bridge" segue tali coordinate. Il piano gioca sempre un ruolo importante, specie nell'emozionante "A Cold War" subito prima di un finale misterico di grande effetto, o ancora nel triste epilogo "From A Distant World", mentre è la melodia del violino di Lady Nott a guidare l'intensa "The Hungarian Revolution" (presentata in anteprima già da diversi mesi), prima che le pulsioni electro ritornino con prepotenza in "Death To The Tyrant" e, soprattutto, nella tonante title-track, tesa e gustosamente sinfonica. Contenuti musicali e lirici di grande spessore nell'ennesima prova di alto valore concepita dal duo, che non a caso ha saputo raccogliere consensi trasversali, mettendo d'accordo un pubblico che va dall'ethereal alla dark ambient, passando per la musica marziale, il neofolk e l'industrial.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://derblauereiterband.bandcamp.com/

https://www.darkvinyl.de/