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Room 106

25-01-2010

EISHEILIG

"Imperium"

Cover EISHEILIG

(Drakkar/Audioglobe)

Time: (36:34)

Rating : 7

Dopo aver lambito, nel corso della propria carriera, varie sfaccettature della musica oscura, passando per le più cupe sonorità industrial fino a raggiungere la cupezza monolitica del gothic metal, è il momento per gli Eisheilig di soffermarsi un attimo su un disco di transizione che possa aiutarli a fare il punto della situazione. Tale appare "Imperium", ultimo parto discografico del quartetto tedesco, pubblicato lo scorso settembre dall'ormai nota Drakkar. Quello che oggi ci ritroviamo tra le mani è un album che si giostra egregiamente tra spunti sinfonici di stampo apocalittico, congeniali a dipingere lo scenario sociopolitico in totale decadenza rappresentato dalla band nella propria opera, sezioni ritmiche ormai molto più vicine all'industrial rock che al classico gothic metal e linee vocali profonde e sinistre in pieno stile Rammstein. Dalla band di Till Lindemann, tuttavia, i Nostri non hanno preso in prestito le hit garantite, quei brani intramontabili che, grazie al loro impressionante carisma, ne hanno sancito la fama in ogni angolo del pianeta. A questa piccola ma, in fin dei conti, tutt'altro che grave mancanza gli Eisheilig fanno fronte con un concept intrigante e di difficile assimilazione (vuoi anche per il quasi costante uso della lingua tedesca), una reazione in chiave musicale ad un mondo governato dall'ignoranza, dall'apatia generale e da un'informazione manipolata. Momenti di tensione e drammaticità si alternano tra i vari brani con precisione ed eleganza, raggiungendo apici di inaspettata emotività nella marziale ed elettronica "Das Letzte Gericht", un mix di influenze diverse magistralmente orchestrato, così come nel trionfo di tastiere spettrali e chitarre assassine offerto da "Blut Der Wölfe". Proprio in virtù della sua natura epica e narrativa, "Imperium" ricorda molto da vicino la struttura e la grandeur di certe colonne sonore hollywoodiane: anche questo aspetto non può che rappresentare una carta a suo favore. Le già citate somiglianze con i Rammstein sembrerebbero sottolineare una svolta fin troppo facile e scontata, ma va ricordato che in questo disco troviamo molti più spunti che nell'ultima fatica dei compaesani, se andiamo ad analizzare in particolar modo le liriche e gli arrangiamenti dei due lavori (non costringetemi a fare un paragone con il singolo di lancio di "Liebe Ist Für Alle Da"!). A questo "Imperium" manca forse un po' di collante: un maggiore amalgama tra la componente rock e quella più esplicitamente elettronica non avrebbe guastato, ma sulla base di queste buone intuizioni, gli Eisheilig sapranno quasi sicuramente elaborare dei brani grazie ai quali potranno compiere il definitivo salto di qualità. Nell'attesa, "Imperium" ci regalerà una nuova chiave di lettura sugli attuali assetti sociopolitici del nostro mondo, nonché una valida alternativa ad un genere musicale che soltanto di rado riesce ad offrire variazioni di tema così interessanti.

Marco Belafatti

 

http://www.eisheilig.de/

http://www.drakkar.de/