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Room 106

29-05-2010

REMEMBER TWILIGHT

"Musik Über Niedergang & Verderben"

Cover REMEMBER TWILIGHT

(Echozone/Masterpiece)

Time: (56:29)

Rating : 6.5

Vi fu un tempo, pressappoco fino alla fine degli anni ottanta, in cui la musica era settorializzata oltre ogni limite. Grosso modo ogni produzione rientrava nell'ambito pop, rock, metal, disco-music, jazz, blues ecc..., ma la fusione di questi generi era per la maggior parte fuori da ogni concezione delle case discografiche e degli stessi artisti. C'è sempre stato qualche 'coraggioso' che ha cercato di oltrepassare tali angusti confini, ma i suoi lavori venivano quasi sempre bruciati dalla critica e svenduti immancabilmente a poche lire dai negozi di dischi, nonché, nel peggiore dei casi, bistrattati malamente dai fans stessi, increduli ed offesi da simili tradimenti. Oggi, col senno di poi, spesso si apostrofano alcuni di questi 'incriminati' album come dei capolavori assoluti, capostipiti di un'evoluzione seguita da migliaia di band. Gli anni novanta hanno invece segnato uno spartiacque: la crisi del rock in generale (metal e dark in primis) e l'incedere prepotente di altri generi quali il rap e l'elettronica hanno fatto sì che si cominciasse a mischiare di tutto e di più; in taluni casi per esigenza artistica, in altri per il (seppur plausibile) puro e meschino gusto di godere di una visibilità più ampia. Oggigiorno si è arrivati a livelli indecenti, più che coraggiosi: c'è chi riesce persino a mischiare il grindcore con la musica latino-americana, pur di apparire originale a tutti i costi. Tra le varie sfaccettature di questo mondo di ibridi si collocano anche i Remember Twilight, gruppo tedesco giunto al terzo lavoro in studio dopo "Zerrissen" del 2005 e "Der Tolle Mensch" del 2007. La loro musica è un miscela di hardcore, metal di stampo scandinavo e musica folk medievale. Quella che loro stessi definiscono 'kammermusik-core' a un primo impatto sembra uno strano incontro tra Dark Tranquillity e Lou Dalfin. Voci growl e chitarre aggressive vengono supportate da un incedere danzante come nella miglior tradizione occitana, ed il tutto è inserito in un contesto medievale costituito da viola, violino, oboe e violoncello. E pensare che appena parte l'opener "sINnTROstlos" si ha la sensazione di immergersi in quelle acque candide e inquietanti a cui ci avevano abituati i My Dying Bride con l'immortale "The Angel And The Dark River". Con mio sommo dispiacere l'incanto termina immediatamente, visto che la traccia non è altro che una malinconica intro che poco ha a che fare con il resto dell'album. L'iniziale giro di basso della seguente "Künstler Der Dekadenz" e l'ingresso violento delle chitarre distorte ci portano in una sfera più positiva e serena rispetto alla suddetta intro. L'atmosfera è quella di un villaggio nordico dove tutti si prendono sotto braccio e cominciano a saltellare sul ritmo in levare della batteria. La sezione di archi gestisce le atmosfere, gli strumenti più tradizionali e la voce imbastiscono l'impronta metal. Di oscuro c'è ben poco, comunque. Si respira serenità e voglia di divertirsi, orgoglioso spirito metallaro 'defender', goliardico sentimento folk. "Ich Suche Gott" è un brano immediato e orecchiabile, manifesto vero e proprio di questo stile. Curiosa la versione di "Mackie Messer", celeberrimo brano scritto nel 1928 da Kurt Weill e Bertolt Brecht (e rifatto da decine di artisti, tra i quali Frank Sinatra, Louis Armstrong, Sting, Doors, Nick Cave e Lisa Stansfield), rivisto in questo caso in una veste da ballata folk. Si arriva a qualcosa di meno scanzonato solo con la successiva "In The Long Run - Am Ende", inizialmente pacata e pronta a esplodere in un ritornello di grande presa: probabilmente uno dei brani migliori. Deplorevole, infine, la solita tristissima abitudine di alcune band di inserire, come ultima traccia, un remix in stile dance di uno dei brani. In questo caso è la sopraccitata "Künstler Der Dekadenz" a essere violentata al solo infimo scopo di finire sui dancefloor. Troppi gruppi non capiscono che l'ultimo brano di un album è uno dei più importanti, quello che deve lasciarti il piacevole ricordo dell'ascolto: mi chiedo perché non facciano uso dei remix magari per un singolo, escludendoli dalle tracklist degli album. "Musik Über Niedergang & Verderben" è comunque un disco professionale e ben suonato, e sicuramente i Remember Twilight sono sulla strada giusta (il loro curriculum vanta opening act per band del calibro di Waltari, Haggard, Die Apokalyptischen Reiter e Korpiklaani). Il voto dell'album è da prendere con le pinze, poiché un fan sfegatato di queste sonorità potrebbe gradire in misura molto maggiore, ma è comunque indicativo della sua qualità intrinseca.

Silvio Oreste

 

http://www.remember-twilight.de/weblog/

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