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Room 109

28-08-2012

THE LUNA SEQUENCE

"This Is Bloodlust"

Cover THE LUNA SEQUENCE

(Autoproduzione)

Time: (45:03)

Rating : 4

Quinta release per Kaia Young, alias The Luna Sequence, one-man project statunitense che vede nell'autoproduzione il proprio canale principale. Non mancano soddisfazione e una certa schiera di fan a quest'artista che millanta influenze derivanti dal garage rock, post-punk ed heavy metal, infuse in una sorta di electro-rock strumentale abbastanza orecchiabile. Il problema principale di questo nuovo lavoro, comunque ben confezionato, composto ed eseguito con passione, non sta tanto nel connubio tra elettronica e ritmi metal/rock, quanto in una produzione davvero poco adeguata. Per chi non conoscesse l'appassionata musicista, si sappia che The Luna Sequence nasce nel non lontano 2009 dal desiderio di abbandonare gli stilemi più tipici della techno e della dance, per recuperare l'aggressività e la spontaneità dei generi guitar-oriented. Il risultato è descritto come un ibrido tra electro, drum'n'bass e metal. La promessa, però, non è mantenuta. Per chi già la seguisse e magari la conoscesse personalmente via social network, è noto che tutti i cinque lavori non si sono mai discostati troppo l'uno dall'altro (disponibile, sul sito ufficiale, una selezione dei migliori brani scaricabili). Questo "This Is Bloodlust" è solo l'ennesimo capitolo della sua poco variegata proposta, e dopo attenti ascolti e confronti non si può salvarlo dall'insufficienza. Il problema principale risiede in una produzione che vorrebbe brillare di minimalismo, ma che all'orecchio risulta davvero insopportabile. Troppo computerizzata nei riff, atona per la sezione ritmica. Più che ascoltare il matrimonio tra elettronica e rock, i brani paiono versioni demo in MIDI per future composizioni su cui c'è ancora molto da lavorare. E quando Kaia spinge sull'acceleratore, con pezzi ritmati alla power metal (sic!), il desiderio di spegnere lo stereo è forte. Per chi non è già stato sedotto dalle sue proposte, è difficile ritenere mantenuta la promessa iniziale. Forse un lavoro meno casalingo e più professionale potrebbe far cambiare persino pelle a The Luna Sequence, ma resta comunque un'ipotesi, concretizzabile solo con una reale crescita artistica. Poche melodie da ricordare, tutte stuprate dalla drum-machine impazzita e metallara. Speriamo in un ritorno migliore, magari in breve tempo, come di consueto per la musicista americana.

Max Firinu

 

http://www.thelunasequence.com/