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Room 109

02-12-2014

HERCYNIA SILVA

"Hercynia Silva"

Cover HERCYNIA SILVA

(autoproduzione)

Time: (48:17)

Rating : 7.5

Un lavoro certosino da tutti i punti di vista quello del duo Hercynia Silva, proveniente dalla Lorena e composto da Fabrice Bernardin (batteria) ed Alban Blaising (synth, basso, chitarra, voce): in primis per quanto riguarda lo stupendo packaging, realizzato con la tecnica della linografia su di un digisleeve in cartone ondulato (operazione ripetuta per ognuno dei 50 esemplari numerati a mano, prodotti direttamente dallo stesso Blaising), ed in secondo luogo per quanto riguarda la proposta musicale contenuta all'interno di questo prezioso scrigno artigianale. Una proposta inaspettata visti gli indizi che si potevano estrapolare dalle decorazioni impresse sul cartone, con il loro simbolismo patriottico raffigurato dalla croce di Lorena che orna il CDr, o quello più mistico e misterioso contenuto nelle incisioni di un teschio e di una testa di cervo su fronte e retro della confezione. Se si guarda inoltre al nome del progetto, che si rifà alla Foresta Ercinia dei tempi di Giulio Cesare, selva celebre per via dell'impossibilità di trovarne la fine anche dopo 60 giorni di viaggio al suo interno, gli indizi sono ancor più allusivi verso una componente folk/marziale quasi obbligata. La vera foresta che troviamo ascoltando le 14 tracce di questo esordio è invece quella sonica, provocata dalla carica post-metal sulla quale il duo francese fa scorrere l'intera opera, infarcendola però con ulteriori scelte stilistiche mirate. Se il tutto viaggia sulle percussioni studiate al millimetro di Bernardin, vero maestro del doppio pedale e delle tempistiche più disparate, ad alimentare il fuoco creativo ci pensa l'altra metà del duo, che imbastisce arpeggi malinconici su velate disquisizioni ed ebollizioni di synth che si fanno strada nel sottobosco musicale ("Post Democratie"; "Le Linceuil De Pourpre Où Dorment Les Dieux Morts"), oppure incontrollabili maremoti sonici di synth ribollenti che cozzano con la ritmica incalzante ("Pater Europae") ed elucubrazioni ambient/industrial che in seguito mescolano un basso wave e tastiere symphonic metal dall'effetto chiaroscurale molto azzeccato ("Orage D'Acier"). A conferma della varietà propositiva che ogni tanto esonda al di là dei possenti argini post-metal, ecco spuntare la vera sorpresa, "Otto De Habsbourg-Lorraine", che inaspettatamente propone sonorità davvero vicinissime all'indie-rock dell'ultimo decennio su di un tappeto percussivo altalenante, fra acuti chitarristici e tendenze industrial che si palesano a tratti. Ed ancora ci si fa strada tra tributi al symphonic metal con i medievalismi tastieristici di "La Métaphisique De L'Illimité", alt-rock mescolato con ulteriori arrangiamenti sinfonici in "Devant Les Pilliers Des Nautes", precisioni percussive chirurgicamente ricamate ed atmosfere che non deludono sia i puristi della nuova ondata metal che quelli della deframmentazione sonica sperimentale. Una varietà intrinseca complessa, mascherata con arrangiamenti minuziosi che trasportano il peso di virtuosismi più complessi, è il marchio vittorioso di questo duo appena nato, che mette in luce sin da subito tutta la sua bravura e la sua voglia di fare, tanto da avere già in cantiere un altro album di prossima pubblicazione che, si spera, ripeterà il successo di questo esordio davvero soddisfacente sotto tutti i punti di vista.

Lorenzo Nobili

 

https://www.facebook.com/HERCYNIASILVA

https://soundcloud.com/puanteur-de-charnier