
Lo stesso discorso lo potrei fare per Mentallo & The Fixer, X Marks The Pedwalk ecc ecc ecc
Anzi, è arrivato il momento di rivalutare l'EBM anni 90, bistrattata da troppe persone ormai...
Moderatori: lovelorn, The Director, Telemaco33, RainDog
Chemnitz ha scritto:Io credo che il fascino di certi pezzi è anche legato alla loro registrazione...non so se riuscirei ad apprezzare, ad esempio, una ristampa su cd di Transmissions dei Plastic Noise Experience (1992), che tanto suona bene su vinile, con quel sound bello zozzo anni 90![]()
Lo stesso discorso lo potrei fare per Mentallo & The Fixer, X Marks The Pedwalk ecc ecc ecc
Anzi, è arrivato il momento di rivalutare l'EBM anni 90, bistrattata da troppe persone ormai...
Chemnitz ha scritto:Io credo che il fascino di certi pezzi è anche legato alla loro registrazione...non so se riuscirei ad apprezzare, ad esempio, una ristampa su cd di Transmissions dei Plastic Noise Experience (1992), che tanto suona bene su vinile, con quel sound bello zozzo anni 90![]()
Lo stesso discorso lo potrei fare per Mentallo & The Fixer, X Marks The Pedwalk ecc ecc ecc
Anzi, è arrivato il momento di rivalutare l'EBM anni 90, bistrattata da troppe persone ormai...
Chemnitz ha scritto:
Il revival c'è da molti anni ormai, ma in ambito EBM è più orientato verso gli anni 80 che verso i 90 (pensa a tutti i grupppi neo old-school EBM tedeschi o svedesi, si rifanno principalmente a DAF, FRONT 242 e NITZER EBB...)
MAXLINE ha scritto:La tracklist mi pare ben congegnata![]()
Per quanto invece concerne la valutazione globale della proposta in sè, potrei dire che il settore electro ha ormai detto quasi tutto ciò che aveva da riferirci.
Non ho idea di cos'altro si possa inventare senza doversi per forza ripetere, almeno con il modus operandi attualmente adoperato.
Ecco spiegato perchè ci si rivolge sempre più spesso ad antologie dal passato più o meno illustre: molte labels hanno capito che l'innovazione in questo ambito necessita di una spinta creativa che oggi stenta ad emergere, ottenebrata da effimeri orizzonti speculativi e da sempre più numerosi artistucoli usa e getta.
Personalmente, come ho già accennato in altra sede, amo la pulizia del suono digitale, anche se devo ammettere le evidenti superiorità di "espansione acustica" tipiche del suono analogico da vinile.
Però...quei fruscii...l'effetto "frittura", la polvere, le imperfezioni nel supporto plastico presenti nonostante la cura...insomma, non mi vanno!
Diciamo piuttosto che, come introdotto giustamente da Maze, è tutta questione di mastering, qundi tradotta in un'unica parola magica: "money".
Tutta questione di costi.
Ben poche bands ed etichette underground possono vantare il supporto di una qualità di suono accostabile all'eccellenza: questo è un dato di fatto.
Ascoltando attentamente in cuffia l'oceano di songs che "passo" giornalmente, mi rendo conto che i rumori di sottofondo ed un audio piatto e poco dinamico, sono presenti nella stragrande maggioranza dei prodotti, rendendo essi spesso inaccostabili alle perfette produzioni mainstream di qualsiasi epoca.
Il mercato commerciale vanta sistemi e strumentazioni pazzesche e costosissime, adeguate al bacino di utenza, macinando milioni su milioni ed investendo in qualità.
Il panorama alternativo sopravvive perlopiù per passione nutrendosi delle vendite relativamente numerose delle proprie produzioni, frutto spesso di sacrificio e ridicoli tornaconto.
Se ne evince che di soldoni da investire in migliori strutture sonore non se ne vedono troppi, con i risultati che ascoltiamo.
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