26-07-2025
DAYAZELL
"Hypnos"

(Like Flying Crows)
Time: CD (42:47)
Rating : 8.5
Dopo un lungo silenzio discografico che durava sin dal 2016, anno d'uscita dell'eccellente secondo album "Nizhâm", tornano finalmente con l'atteso terzo album i Dayazell, quartetto di Tolosa da sempre dedito a reinterpretare magistralmente e con grande personalità liriche e motivi tradizionali da mondi antichi e secoli passati. Racchiusa in un raffinato digisleeve a sei pannelli, corredato di poster coi testi e le relative traduzioni in inglese e francese, la nuova fatica della band vede i Nostri impiegare una strumentazione ampia e tradizionale che include, oltre alla fortemente caratterizzante nyckelharpa, un set di percussioni e fiati con pezzi particolari come surpeti, ney, chalumeau, rek, ud, tar, n'goni e den-den daiko. Guidati sapientemente dalla voce dell'ottima Isao Bredel Samson, finalmente protagonista con le sue eccelse capacità, i francesi ci portano in un magico e suggestivo viaggio dalla Spagna all'Armenia, passando per Grecia e Turchia, onorando tradizioni ancestrali secolari con massimo rispetto, esemplare applicazione ed encomiabile maestria. Ognuno degli otto brani interpretati è un gioiello di suadente dolcezza, fra arrangiamenti ed esecuzioni di grande classe e raffinatezza, sempre con grande, autentica e tangibile passione da parte di artisti che hanno saputo alzare ulteriormente e significativamente l'asticella della maturità. Dall'intimismo spirituale dell'opener "Hov Arek Sarer Jan" alla sognante dolcezza della conclusiva "Stella Splendens", è finanche arduo sancire quali siano le gemme più lucenti di un lavoro impeccabile ed emozionante, che avvolge con la splendida e vellutata voce di Isao, con pattern percussivi suadenti che rapiscono i sensi e con trame sonore d'indiscutibile bellezza e fascino. Si potrebbero citare come picchi di pathos e bellezza l'inebriante intreccio di "Nikriz Pesrev" (unica song strumentale in scaletta), l'evocativo soffio etereo di "Kyrie XI (Orbis Factor)", l'ispanica dolcezza acustica di "Morenika" o uno qualsiasi degli altri brani dell'album, e non si incorrerebbe in errore. Un lavoro semplicemente magnifico in ogni sua componente, che ci riconsegna una band in stato di splendida forma, pronta a prendersi il posto che le spetta nel grande panorama del folk d'ispirazione antica ed ancestrale. Da non perdere.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://dayazell.bandcamp.com/
https://likeflyingcrows.wixsite.com/likeflyingcrows