29-12-2014
IRIS
"Radiant"
(Dependent Records)
Time: (45:22)
Rating : 8
"Blacklight", penultimo album del duo americano, usciva ormai quattro anni fa, ed a seguito del relativo tour americano Reagan Jones ed Andrew Sega decidevano di porre fine al cammino percorso insieme, sia per alcuni dissidi che per la sensazione di aver esaurito la fiamma. Dopo due anni di silenzio una scintilla ha riacceso quella fiamma sopita (un concerto fortemente voluto dall'organizzatore in quel di Götheborg è stato determinante), ed i due sono infine tornati insieme per realizzare "Radiant", quinto album col quale entrano ufficialmente nella 'seconda fase' della loro carriera: quella della serenità, unita alla maturità acquisita con gli anni. Una serenità che si avverte nelle 11 tracce della nuova fatica, effettivamente più 'radiosa', ma sempre permeata della profondità emotiva/espressiva e di contenuti che fa la differenza nel songwriting dei Nostri, alfieri blasonati - ma a ben vedere mai adeguatamente celebrati - del miglior synthpop mondiale. Che Iris fosse una stella lucente lo si era intuito già con l'esordio "Disconnect" del '99, lo si era appurato col seguente "Awakening" del 2002 e se ne era avuta la prova definitiva nel 2005 col superbo "Wrath". Con "Blacklight" il duo aveva dato segnali di non voler spingere oltre quel piglio (synth)rock che così magistralmente aveva caratterizzato "Wrath", tornando su quei sentieri synthpop che così bene conosce, e "Radiant" prosegue nella stessa direzione. Forti di un suono inconfondibile ed assolutamente personale che è stato rifinito alla perfezione nel corso degli anni, i due si ripresentano ispirati e motivati, come si evince da ogni dettaglio di una prova curatissima ed impeccabile sia sul piano formale che su quello emotivo, esaltata dal feeling 'caldo' del mastering analogico. Canzoni di spessore, realizzate con la maestria e la classe di chi ha fatto tesoro di una lunga esperienza: così gli Iris riescono a rendere ogni brano un potenziale singolo, senza bisogno di strafare e/o inventarsi chissà cosa per destare l'attenzione, ma semplicemente sfruttando la forza di un'ispirazione sempre viva. Zero filler, solo ottime song: melodie inappuntabili nella loro splendida semplicità, ritmi perfettamente funzionali, vocals avvincenti per costruzione e pathos, refrain magistrali e quella grande fiducia nei propri mezzi che distingue i migliori dalla massa. Undici brani che funzionano tutti benissimo, dall'iniziale "Another Way" all'atmosferica passionalità della conclusiva "Life In A Forest", passando per l'ottimo e ballabile singolo "Phenom" e tutta una serie di gioiellini come "Wayseer" (dove la chitarra ha un po' più di spazio), l'ariosa "Clear", l'appassionata "Sound Become Waves", la ritmata "Infinite Yonder" e la groovy "Rewired", fino ad una perla di raro carisma e pregio come "Cries Of Insanity". Sebbene non al livello di "Wrath", "Radiant" rappresenta comunque un mirabile ritorno che denota più concretezza e convinzione rispetto al pur valido "Blacklight", e che non lascia dubbi sul fatto che gli Iris siano tornati per restare. Si segnala, oltre a quella regolare, una gustosissima edizione limitata a 500 esemplari: un box-set che include sia l'album che l'EP "Phenom" in ambedue i formati in CD e vinile. Bentornati.
Roberto Alessandro Filippozzi
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