07-12-2018
COMA ALLIANCE
"Weapon Of Choice"
(Accession Records)
Time: CD (60:57)
Rating : 8
Prima di diventare il monicker del progetto in esame, "Coma Alliance" è stato il nome del tour che nel 2016 due autentici colossi della scena come Diary Of Dreams e Diorama hanno sostenuto insieme, in cui non sono mancate reciproche collaborazioni on stage fra due act indissolubilmente legati fra loro. Se da un lato il frontman e leader dei Diorama, Torben Wendt, ha preso parte ad alcuni lavori dei DoD del mastermind Adrian Hates, proprio la label creata da quest'ultimo ha da sempre dato asilo al progetto creato nel '96 dal primo, la cui profonda amicizia col collega e connazionale è cosa ben nota. In qualche modo, un progetto comune fra questi due grandi artisti tedeschi doveva prima o poi concretizzarsi, e "Weapon Of Choice" è il coronamento di un sogno che i fans di entrambe le formazioni cullavano da tempo. Visto il livello dei nomi coinvolti ed i marchi di fabbrica che entrambi si portano dietro, sarebbe stato arduo immaginare i due cimentarsi con qualcosa di profondamente differente dai gruppi-madre, ed infatti Coma Alliance suona come una fusione tra le caratteristiche migliori della scrittura dell'uno e dell'altro, con qualche puntata in territori parzialmente inesplorati per entrambi. Le voci dei Nostri, ambedue ottime e versatili, sono entrambe protagoniste in una serie di brani che si fissano splendidamente nella mente per rimanervi, e se per chi conosce bene sia Torben che Adrian non è difficile distinguere chi sia incaricato di questa o quella parte vocale, allo stesso modo non è difficile riconoscere quegli elementi sonori più affini all'elettronica a tinte dark dei DoD o a quella ad ampio respiro dei Diorama nell'ora di durata dell'opera. Quella che viene ufficialmente presentata come una 'joint venture' fra i due gruppi si rivela in effetti una sintesi ottimale fra di essi, e dopo l'atmosferica ed introduttiva "Unusual" tocca alla drammatica "Sepia" dare il 'la' all'opera, fra cadenze macchinose ed una chitarra solida e graffiante (a cura dell'ospite Zura Nakamura, già sodale dei Diorama, il cui apporto viene abilmente dosato nel corso dell'album) che non possono non rimandare ai DoD. Torben è protagonista in molti degli eccelsi e memorabili refrain che costellano il disco, e specialmente nei suoi momenti migliori: quelli affini al sound più electro-oriented di metà carriera dei DoD, come "Royd" e "CA2", ed una "Miracle" che brilla per classe, magnetismo e pathos, mentre è Adrian a marchiare a fuoco con la sua prova vocale l'altro picco "Dark Vibes". Ma i due riescono anche nel compito di andare oltre le inevitabili influenze che si portano dietro, ed in tal senso episodi per molti versi più affini ad un synthpop oscuro come la grigia, salmodiante e sinuosa "Starfruit", la strutturalmente più estrosa "Buttons" e "Finsta" - che apre con la delicatezza di una ninna-nanna per poi evolvere verso la downtempo e certi nervosismi trip-hop - sono validi esempi di come non si vogliano percorrere solo sentieri già battuti. Bene anche "Trembler", col suo groove suadente e le ritmiche macchinose, la tesa ed intensa "Coma Supreme" ed una summa ideale di tutto quel che c'è sul piatto come "Trip Job", per un lavoro magnificamente prodotto, ricercato, pienamente efficace nelle sue trame strumentali, ricco di squisiti dettagli e privo di cedimenti. Tanta, troppa qualità ad ogni livello per considerarlo un mero progetto parallelo, oppure per ritenerlo erroneamente un 'derivato minore' di quei DoD e Diorama i cui fans, senza alcun dubbio, apprezzeranno pienamente.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.accession-records.de/