14-10-2019
ARCTIC SUNRISE
"Across The Ice"
(Echozone)
Time: CD (50:23)
Rating : 7.5
Giunti al terzo album a tre anni di distanza dal precedente "When Traces End", i tedeschi Arctic Sunrise confermano tutto ciò che di buono avevano espresso coi primi due capitoli, ribadendo il proprio status di prestigio nella scena synthpop europea. Torsten Verlinden (voce) e Steve Baltes (macchine) hanno saputo crearsi un proprio stile sin dal debut del 2015 "A Smarter Enemy", al punto di risultare ben distinguibili dalla concorrenza di settore, sia per l'inconfondibile approccio vocale del primo, sia per il sapiente uso di macchinari vintage del secondo, e per la nuova fatica hanno potuto contare anche sul supporto della chitarra e del basso suonati da Oliver Franken (Deep Voices). Largamente anticipato da due singoli digitali, ovvero la ritmata ed intensa "Stars" ed una "Surrender" che ha tutti i marchi di fabbrica del duo, l'album prosegue nel solco di un synthpop suadente, denso di emozioni e sempre misurato, come si evince dall'eleganza, dalla classe e dalla raffinatezza di episodi quali "Emptiness", "Break Of Day" o "Freedom". Passionalità e sentimenti autentici sono ampiamente garantiti da momenti di spessore come "A Simple Love Song", le più sofferte "The Game" e "Time Is On Our Side" e quella soffusa "Heart Of Glass" che assume i contorni di una riuscita electro-ballad. Bene anche l'ariosa "Fly", ideale per sottolineare la bontà di refrain sempre ben congegnati, così come funziona la ruvida "SSP84", primo brano interamente strumentale dei Nostri, che in chiusura ci regalano anche la loro prima cover in assoluto, incarnata da una pregevole rilettura del classico di Kate Bush "Running Up That Hill". Forse non avranno (ancora) avuto quel momentum creativo che per le loro indiscusse capacità pare sempre essere lì ad un passo, e che potrebbe consacrarli definitivamente, ma gli Arctic Sunrise restano comunque uno dei nomi su cui contare quando al synthpop si richiede qualità ad ogni livello, che si tratti della scrittura, della produzione o di autentiche emozioni, ed è proprio in questa grande affidabilità che risiede la loro forza. Un'efficace conferma, se ancora ce ne fosse stato bisogno.
Roberto Alessandro Filippozzi
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