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Room 101

19-05-2025

LA MACHINE

"Contrôle Total"

Cover LA MACHINE

(BOREDOMproduct)

Time: CD (39:13)

Rating : 7

Tre EP rilasciati a stretto giro di posta nel giro di tredici mesi e, infine, l'atteso esordio sulla lunga distanza per l'esperto duo francese composto da Pierre Pi (Komplex, Position Parallèle, Communication Zéro) ed Éric U0 (Celluloide, Thee Hyphen, Signal/Bruit), sempre rigorosamente sotto l'egida della BOREDOMproduct, che pubblica l'opera in confezione simil-vinile, con tanto di booklet. E, proprio come si faceva all'epoca del vinile, il progetto recupera e ripropone nell'album tutte le tracce principali dei rispettivi suddetti EP, più gli altri tre inediti apparsi nelle medesime uscite. Chi ha seguito attentamente le mosse del duo conoscerà dunque praticamente già sei brani su dieci: anzitutto le tre cover che danno il titolo ai singoli EP, ossia "La Machine" di Dani, "W454" di Michel Sardou e la storica hit dei torinesi Righeira "Vamos a la Playa", tutte ammirevolmente personalizzate dai Nostri nel loro tipico stile electropop squisitamente retrò. Altrettanto note, al netto di qualche edit, sono la pulsante "F.F.P.2", la minimale e serpeggiante "Réacteur 4" e la ben riuscita "Invasion Humanoïde", tutte testimoni di come il duo conosca perfettamente la materia lavorata, sapendo mettere in campo le giuste varianti per evitare di ripetersi. Fra i brani ancora da scoprire figurano l'opener "Machineville" (ben rifinita sulla scorta di cadenze lente), una "Sutures" che fa trapelare il pathos tra un'elettronica tendenzialmente algida, il bell'atto conclusivo "Voyageurs Électriques" (che culmina in un finale di notevole enfasi) e, soprattutto, "Sextape", apice del lavoro col suo piglio solido ed incisivo, meritatamente scelta per il videoclip che trainerà l'album stesso. Quintessenziali nell'incarnare quella scuola tipicamente francofona e quel modo inconfondibilmente francese di affrontare il (retro)pop elettronico, i La Machine sono dei credibili ed affidabili portabandiera di un genere che supera la prova del tempo, e che può contare sempre su uno zoccolo duro di fedeli cultori.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

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