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Room 109

21-06-2025

ALYA SERPENTIS

"The Sky Falls Down"

Cover ALYA SERPENTIS

(autoproduzione)

Time: CD (36:10)

Rating : 7

Messa da parte l'intima mestizia dark-folk intrisa di darkwave e shoegaze di "Ripples From the Past", album del 2022 uscito sotto il monicker Alya, il duo laziale composto da Lorenzo De Angelis e Andrea Dominici torna sull'onda del cambiamento, evidente già dall'aggiunta fatta al nome stesso del progetto. Un cambiamento che, al netto del CD digipack autoprodotto, coinvolge anche l'aspetto commerciale (la blasonata etichetta austriaca Steinklang Industries pubblica l'album sia in versione download che nelle 50 copie dell'edizione limitata in cassetta), ma che riguarda soprattutto la sfera sonora. Il dark-folk di tre anni fa muta ora in una forma puramente neofolk di scuola britannica e mitteleuropea, ed al contempo quella psichedelia retrò solo accennata in passato diviene ora una componente importante nell'economia dei brani. Del resto, le intenzioni dei due sono chiarissime: combinare il neofolk più ortodosso, come quello di Death in June, Sol Invictus, :Of the Wand and the Moon:, Darkwood etc., con un uso sperimentale e psichedelico dei synth che possa donare una prospettiva differente ad un genere ampiamente codificato. Ed il neofolk, quello dell'età dell'oro del genere, viene ampiamente omaggiato in quest'opera prima con l'intensa opener "A Modern Story I", la scura ed austera "Arabsong", la più introspettiva "The Man of Integrity" o l'ariosa "A Modern Story II". Ma, come detto, la sperimentazione psichedelica gioca ora un ruolo importante, come già si evince in "Whisper" e "Nothingness", anche se alla fine il meglio gli AS ce lo offrono coi momenti più ortodossi, come trascinanti e più accessibili brani in scia ai colossi citati poc'anzi quali "Over the Hill" e "Far From Any Road" confermano. Fra i momenti migliori di un lavoro conciso ma ben assortito vanno sicuramente citati sia "Aqvila Devincta", song scandita da synth vintage ed elevata dal potente testo, declamato senza compromessi e con magistrale teatralità dal sempre ottimo e fortemente caratterizzante Volgar (Deviate Damaen), sia l'atto finale "Witches and Fools", psych-folk che evidenzia un'ampiezza di soluzioni e visione non comune, specie in quest'ambito. Un esordio, o meglio, una ripartenza ambiziosa ma indubbiamente riuscita, con la certezza che questo sia solo un nuovo inizio, e che il duo saprà presto distillare ancor meglio e più efficacemente una formula in grado di rompere qualche schema nel non propriamente rigoglioso panorama neofolk attuale.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://alyaserpentis.bandcamp.com/