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Room 101

22-10-2013

MIRRORMAN & INDIA CZAJKOWSKA

"Secretia"

Cover MIRRORMAN & INDIA CZAJKOWSKA

(Zoharum)

Time: (48:19)

Rating : 8.5

La polacca Zoharum è sempre più un'autentica fucina di talenti, nuovi o consolidati, negli ambiti più ricercati ed a volte anche ostici della musica sperimentale, come da parecchio tempo a questa parte abbiamo potuto toccare con mano. Fra qualche uscita oggettivamente difficile da fruire e molte altre per le quali abbiamo speso parole d'elogio, l'ottima label (sempre molto attenta a ciò che si muove nel sottobosco nazionale) rilascia ora "Secretia", lavoro a quattro mani per due artisti già noti nel panorama underground polacco: Mirrorman (musiche, in passato nei Black Glass ed anche fotografo) ed India Czajkowska (voce, con già all'attivo altre importanti collaborazioni ed un album solista). Un tandem artistico che, con "Secretia", ci regala una piccola gemma inattesa, senza dubbio fra le cose più accessibili del ricco catalogo della Zoharum, confezionata in un bel digipack a tre pannelli e realizzata in sole 350 copie. Non il primissimo incontro fra queste due personalità, visto che già l'ultimo lavoro dei disciolti Black Glass ("Holy Rain" del 2011) aveva visto la Czajkowska collaborare con la sua stupenda voce ad un paio di brani. Rimasto senza dubbio colpito dalle indiscutibili doti della bellissima India (non solo una magnifica cantante, ma anche un'eccellente compositrice, pianista, flautista e performer), Mirrorman ha messo al suo più totale servizio musiche di estrema sottigliezza, quasi minimali nel loro muoversi con assoluta leggerezza e personalità fra trip-hop, downtempo, ambient e darkwave. Questi suoni, gentili e mai sopra le righe nella loro indole elettroacustica, rappresentano una base perfetta per le enormi potenzialità vocali della Czajkowska (nota anche per la sua innata capacità d'improvvisazione, dimostrata in alcune importanti collaborazioni in ambito jazz), vera protagonista dell'opera, libera come non mai di riempire gli ampi spazi a lei concessi con la sua meravigliosa e suadente voce, quintessenza di femminilità di fronte alla quale non si può rimanere indifferenti. Dall'iniziale "Slavery", fascinosa downtempo baciata dalle vocals magnetiche e carismatiche di India e dalle note del sitar, sino agli umori darkwave della finale "The Prophecy", passando per la cullante dolcezza dell'incantevole "At The Gates Of Silence", le magiche movenze dell'avvolgente "Hidden" o la più cupa tensione di "Ashes", ognuno dei nove brani dell'opera saprà sedurvi con una delicatezza unica, prerogativa cardine della visione comune di un musicista ben preparato che sa lavorare di fino e di una singer capace di toccare le corde dell'anima con disarmante naturalezza, offrendo una gamma di soluzioni sempre assolutamente affascinanti. Sperando vivamente che il progetto non si esaurisca nel giro di un solo album, e che anzi ritorni ancor più ispirato, vi esortiamo a non perdere questa gemma rara.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://www.facebook.com/indiaczajkowskamusic?fref=ts

http://zoharum.com/