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Room 101

29-12-2014

DISCO DIGITALE

"Electronic Passion"

Cover DISCO DIGITALE

(Safety Dance Records)

Time: (47:20)

Rating : 7

Se si escludono un paio di singoli estemporanei (uno in download gratuito nel 2008 e l'altro diffuso solo come CDr promo nel 2010), il silenzio del trio svedese durava ormai da ben sette anni e mezzo, ossia dall'EP "In The 25th Century". Dopo l'esordio del 2006 "Computer Dreams" arriva infine l'atteso secondo album, primissima uscita della neonata Safety Dance Records e primo full-length con la new entry Emma Hogander alla voce, chiamata a rimpiazzare la dimissionaria Annelie Schmidt e precedentemente nota per aver preso parte a qualche traccia dei disciolti Code 64. La band non ha mai nascosto il proprio smodato amore per il synthpop e la celeberrima italo-disco dei primi anni '80, evidente sin dal monicker e riversato in ogni aspetto del concept artistico di Disco Digitale, e non c'era ragione di credere che la formula potesse mutare. La creatura dei fratelli Björndahl appare oggi inevitabilmente più matura, anche grazie all'apporto di Emma (sicuramente più abile di chi la precedeva), e ciò è ben percepibile all'interno di un songwriting che prosegue spedito in un solco ben preciso e tracciato con forza. La "passione elettronica" dei Nostri si traduce in undici brani che non lesinano mai quanto a groove, dinamismo e freschezza tipicamente 80s, giostrati da quel dualismo vocale maschile/femminile che richiama immediatamente tanti ricordi della storica decade musicale, fra suoni e ritmi che proiettano immediatamente indietro ad almeno 30 anni fa. I due singoli di cui sopra ("Aurora" e la scattante "From Mir To You") vengono ripresi entrambi e funzionano a dovere in un contesto dove le strutture sono sempre il più possibile dirette e catchy, così come le melodie (la sola "Synthetic Man" sembra voler insinuare una tensione meno solare). Al pari di certa italo-disco i Nostri sanno essere freschi e smaccatamente dance ("Night Sky", "Luna Cafè"), dando però il meglio di sé in frangenti di maggior classe quali "The Secret" (ennesimo brano dove la voce femminile è protagonista nel refrain) e, soprattutto, nei due momenti dove al microfono troviamo solo Emma: l'intensa "You Tell Me" ed il suadente atto finale "What We Leave Behind". Le soluzioni ritmiche, le linee melodiche, la costruzione dei cantati, l'uso del vocoder ed ogni aspetto del suono aderiscono in pieno ai canoni dei tempi a cui il trio guarda con immane riverenza, ed alla fine, pur senza strabiliare e con capacità nella media, Disco Digitale sa offrire quello spensierato e frizzante intrattenimento da cui molti appassionati non più giovanissimi potrebbero trarre sincero giovamento. Easy-listening nostalgico sì, ma con passione.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

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