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Room 103

06-06-2016

VLIMMER

"I / II / III / IIII"

Cover VLIMMER

(Blackjack Illuminist Records)

Time: CDr 1 (21:39); CDr 2 (24:43); CDr 3 (26:20); CDr 4 (24:01)

Rating : 8

Creato e condotto unicamente dal berlinese Alexander Leonard Donat, Vlimmer è un intrigante solo-project che a fine 2015 ha inaugurato la propria carriera discografica in maniera ambiziosa, pubblicando simultaneamente i primi due EP di quella che sarà una serie costituita da ben 18 uscite. Lo scorso aprile il Nostro ha replicato col terzo e quarto EP, e mentre si attendono i prossimi capitoli previsti entro fine 2016, l'intraprendente etichetta 'DIY' tedesca Blackjack Illuminist appronta un pregiato box in legno comprensivo di tutte le prime quattro release in formato CDr (contenenti cinque brani ciascuno e singolarmente disponibili sia in confezione 'handmade' - con foto a tema ed istantanea dei testi - che in download, oltre alla strettissima tiratura su cassetta), limitato a soli 22 esemplari e dipinto a mano dallo stesso Alexander. Quello di Vlimmer è un suono che affonda le proprie radici nella darkwave più malinconica, minimale e prossima alla coldwave, ben corredato da una voce algida e libero di abbracciare non soltanto l'affine shoegaze, ma anche certe derive kraut/elettroniche sulle ali di un lo-fi perfettamente calzante per le atmosfere ricercate. Senza reinventare nulla, Donat riesce a coinvolgere in virtù di una scrittura efficace che non ha bisogno di troppi orpelli per centrare l'obbiettivo, facendo dell'ossessività ritmica il punto fermo di un sound che non vuole restare confinato entro schemi rigidi e polverosi. Se il primo EP si mostra ben ancorato alla darkwave (quasi monastico/arcaica quella di "Schimmer", più mesta quella di "Zeitrand" e della vibrante "Verankerung"), fra meccaniche suadenti 'sporcate' da una chitarra lacerante e noisy ("Kanzer") ed afflati shoegaze lievemente distorti ("Geigerzahl"), il secondo presenta anche momenti di più ampio respiro ("Zeitriss"), continuando a tingere con distorsioni il manto sonoro ("Konstrukt", "Verschiebung") fino ad approdare a cose più sperimentali, come quelle ossessive onde droniche di "Stillstand" dal piacevole retrogusto synthpop. Col terzo EP la gamma di soluzioni si amplia: "Erschöpfung" apre con piglio davvero maestoso, seguita da una "Rückspiegel" serrata nel ritmo, mentre "Grenzbereich" si rivela una vera e propria 'unhit'; la malinconica darkwave che contraddistingue il songwriting si tinge di delicatezza in "Finsterblindheit", per poi sposare umori notturni in "Drohn". Il quarto dischetto prosegue nel discorso di ampliamento del suo predecessore, aprendo all'insegna delle meccaniche carismatiche venate di shoegaze di "Antäuschung" e svelando inclinazioni vicine alle sonorità 'kraut' (le derive sperimentali di "Wärmebeben" e gli inserti di moog della sottile "Neuplatzierung"). Le innegabili capacità di scrittura di Donat si legano ad una visione d'insieme carica di un fascino oscuro in grado di andare oltre certi schemi sedimentati nei decenni, ed ogni seguace delle derive darkwave meno oltranziste farà quindi bene a monitorare l'operato dell'artista tedesco, partendo necessariamente da questi primi quattro atti di una progettualità che non mancherà di regalare ulteriori sorprese.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://www.facebook.com/Vlimmer-408529912672868/

http://blackjackilluministrecords.bandcamp.com/