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Room 102

07-12-2018

GRAUSAME TÖCHTER

"Engel Im Rausch"

Cover GRAUSAME TÖCHTER

(Scanner)

Time: CD (75:42)

Rating : 7

Il progetto dell'androgina mistress Aranea Peel giunge alla quinta fatica sulla lunga distanza a due anni e mezzo dal precedente "Vagina Dentata", sempre rigorosamente sotto l'egida della Scanner, che ne appronta anche una versione doppia comprendente un bonus-CD zeppo di remix. Nei sette anni e mezzo trascorsi dal debut "Mein Eigentliches Element" l'act creato dalla frontwoman tedesca, anche grazie ad un bagaglio artistico/culturale ampio e variegato, è riuscito nel non facile compito di costruirsi uno stile e di consolidarlo, soprattutto con i due lavori pubblicati prima di quello in esame, ponendosi in una 'terra di mezzo' fra la teatralità para-sinfonica dei Das Ich e la sfrontatezza acida e lasciva del defunto progetto Pzychobitch. Un suono con forti radici nella scena electro come in certo punk, perpetrato con un'impostazione decisamente organica - che include anche archi e fiati - e modellato in funzione dell'esperienza live, che senza dubbio è la dimensione più consona per Grausame Töchter. Come già in passato è molta la carne al fuoco, stavolta anche più del solito (ben 18 brani), come a voler sfogare fino in fondo quell'istrionismo a sfondo provocatoriamente sessuale che è la caratteristica prominente del progetto. Non una scelta inappuntabile, poiché se è vero che la maggior parte dei brani funziona, dai momenti più groovy ("Wildes Tier", "Sternenmädchen", "Beleidigte Engel 2020") a quelli più sfrontati ("Annika In Ekstase", "Fickmaschine"), è altrettanto vero che episodi meno riusciti come "...Und Ich Fühle Nichts", la futile "Lila Katzen", le più fracassone "Wie Eine Zecke" e "Wodka-Polka" ed una "Helle Sonne" decisamente rivedibile a livello vocale potevano tranquillamente rimanere fuori dal disco, rendendolo così più compatto ed efficace, oltre che meno dispersivo. Un peccato, perché come detto i brani che funzionano sono la maggioranza, dalla fiabesco/macchinosa title-track all'elettronica tesa e fredda di "Sex In Deutschland", passando per una buona cover di "Rosemarie" degli Hubert Kah (più scolastica, invece, quella per "Goldener Reiter" di Joachim Witt). Nondimeno, l'idea è che Aranea, parallelamente al materiale di maggior impatto cui non le è possibile rinunciare in ottica live, possa e debba spingere con forza sull'aspetto più oscuro, teatrale ed atmosferico del proprio songwriting, come dimostrano sia "Engel Im Himmel" che "In Deinem Kopf", veri picchi dell'opera in esame. Si tratta comunque di un valido ritorno che non mancherà di soddisfare i seguaci del progetto, in attesa di un più netto e definitivo salto di qualità che appare alla portata di Aranea e soci.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://www.facebook.com/GrausameToechter

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