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Room 104

26-12-2019

CORONA BARATHRI & PARANOIA INDUCTA

"Atra Mors"

Cover CORONA BARATHRI & PARANOIA INDUCTA

(Speculum Diaboli Records)

Time: CD (76:14)

Rating : 7.5

Essendo stato creato solo nel 2016, l'act russo Corona Barathri è un progetto ancora giovane, ma comunque già in grado di finalizzare una quindicina di release dal 2017 ad oggi e di costruirsi una propria identità, oltre ad aver messo in piedi l'etichetta Speculum Diaboli che produce il disco in esame, e che nasce per dare spazio a quella che lo stesso duo definisce "diabolical ritual ambient", ossia un processo sonoro che punta a risvegliare il Male nell'uomo ed a congiungerlo col Diavolo. In "Atra Mors" i Corona Barathri sono affiancati dal più longevo e blasonato act polacco Paranoia Inducta, per un lavoro che già dal mirabile artwork si rivela essere interamente devoto alla Peste Nera di medievale memoria, e che può vantare diverse prestigiose collaborazioni. Un tema senza dubbio stimolante in mano a questi musicisti, poiché il compito della materia ambientale più nera è quello di dare un corpo sonoro alle manifestazioni più oscure dell'esistenza, fungendo da colonna sonora per scenari o eventi tutt'altro che piacevoli, come fu l'avvento della Peste Nera. Ed è proprio questa la forza di "Atra Mors" (racchiuso in un essenziale digipack e stampato in 150 esemplari): evocare con piena efficacia e senza scadere in soluzioni stucchevoli lo scenario di morte strisciante della Peste, musicandone il tetro alone di orrore e paura con tutti quei risvolti di superstizione e devozione cieca che nel medioevo erano all'ordine del giorno. Spetta a Corona Barathri aprire l'opera con le sue cinque lunghe tracce, tutte squisitamente lugubri e spettrali, splendidamente corredate da suoni e samples perfetti per contestualizzare sia il periodo storico che lo scenario: dapprima assieme a Paranoia Inducta in "1347: Memoria", e di seguito con una "Gingrina Tartari" ben giostrata tra vocalizzi e percussioni. "Elegia Pestilentiae", vero picco del dischetto, ospita la voce della sempre ottima Hekte Zaren (Adaestuo, Hoarfrost), per l'occasione quasi operistica su basi para-sinfoniche, mentre "Spiratio Atra, Mortifera", divisa fra l'incipit sacrale ed uno svolgimento che si tinge di noise, vede partecipare il colosso Aesthetic Meat Front; l'ultimo pezzo firmato dal duo russo è la cover della minacciosa "Hymnus Mortuorum" di Melek-Tha, ben resa grazie all'estro vocale di Erszebeth degli ottimi Stupor Mentis. Nelle quattro tracce a sua disposizione, Paranoia Inducta sviluppa invece una dark ambient più essenziale, mirabilmente modellata ed anch'essa esaltata dal sapiente utilizzo dei samples, ben selezionati ed impiegati nell'evocativa "Signum Mali", nell'oscura "Dies Irae", nella sospesa "Pestis Magna" e nella cupa "Peccationes Mundi", che chiude un lavoro maiuscolo sotto ogni punto di vista, produzione inclusa. Nonostante una certa evidente demarcazione fra le rispettive porzioni (più ricca di soluzioni quella di Corona Barathri, più scarna quella di Paranoia Inducta), il disco funziona benissimo nella sua interezza, catturando le sensazioni necessarie a delineare come si conviene il concept prescelto: i cultori della materia ambientale più nera e mortifera sono avvisati.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://corona-barathri.bandcamp.com/

https://speculumdiaboli.bandcamp.com/