Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 107

19-06-2020

MARK SEELIG

"The Disciple's Path"

Cover MARK SEELIG

(Projekt)

Time: CD (74:47)

Rating : 7.5

Era dai tempi di "Disciple", realizzato in proprio nel 2005 e poi ristampato dalla Projekt nel 2010, che l'americano Mark Seelig non firmava un album in solitaria, avendo collaborato attivamente in lavori firmati assieme ad altri musicisti del calibro di Steve Roach, Byron Metcalf, Sam Rosenthal, Loren Nerell etc... Questa sua nuova fatica, alla quale il succitato Nerell collabora con soundscapes e droni, è proprio l'ideale seguito di "Disciple", in cui Mark si cimenta non soltanto coi fatidici flauti Bansuri di bambù, ma anche con dilruba (il violoncello indiano), violino elettrico, chitarra acustica e canti armonici, sempre nel pieno rispetto di quei caratteristici Raga indiani su cui poggia la sua scrittura musicale. Ottimamente prodotto e racchiuso nelle 500 copie del bel digipack a sei pannelli (completo di utili note illustrative), "The Disciple's Path" prosegue nel viaggio sonoro di Mark a cavallo fra ambient e new age, mantenendo come stella polare la musica indiana già dalle prime battute dell'iniziale "Raga Princess", in cui la melodia del flauto si dipana suadente e fascinosa con un ritmo sottile ma funzionale che subentra pian piano, come avviene anche nella lunga ed ancor più cadenzata title-track (36 minuti). Anche nel placido incedere dell'eterea "Ya-Man" l'intensità delle melodie sa crescere bene col passare dei minuti, mentre "Raga Ayahuasca" chiude l'opera all'insegna di quell'irresistibile richiamo mistico di terre e culture lontane che permea ognuna delle quattro lunghe tracce. Senza stravolgere coordinate stilistiche che non necessitano di particolari scossoni per funzionare a dovere, Mark confeziona un lavoro di grande fascino che metterà ancora una volta d'accordo - con la classe tipica del suo percorso musicale - i seguaci dell'ambient più aperta alle derive etniche e new age.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://mark-seelig.com/

http://www.projekt.com/